Capitolo 7

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Sono finalmente arrivata a casa, dopo una giornata decisamente orribile. "Ciao" dico appena entro, ma non sento alcuna risposta. "John?" inizio a cercarlo ma non lo trovo da nessuna parte, decido di chiamarlo più volte al telefono ma non risponde. Salgo in camera esausta e mi butto sul letto chiudendo gli occhi e sospirando. Sento improvvisamente il suono di un messaggio, svegliandomi. Prendo il telefono che ho poggiato sulla scrivania, è Alison: "L'hai vista l'e-mail?" mi chiede. Quale e-mail? Ci metto un po' prima di capire di cosa stia parlando, sono ancora piuttosto scombussolata dalla stanchezza. Prendo frettolosamente il portatile ed entro sulla posta elettronica trovando un nuovo messaggio. Il cellulare squilla interrompendomi a metà dell' e-mail. "Ciao Alison..." dico non appena imposto l'opzione ologramma. "L'hai vista?" mi chiede neanche salutandomi. "La stavo leggendo" rispondo un po' assonnata. "Okay, allora ti faccio un breve riassunto io: dovremo andare nei laboratori per fare nuovamente le analisi e test aggiuntivi, ed alloggeremo negli alberghi accanto al laboratorio. Visto che saremo tanti, ci prenderanno in ordine alfabetico, perció capiteremo nello stesso turno" - "E quando dovremo partire?" chiedo per arrivare direttamente al punto. "Fra esattamente tre giorni, non sei elettrizzata?" dice sorridendo e agitandosi. "Come elettrizzata?" dico al quanto scioccata. "Beh, nonostante dovremo rifare le analisi è comunque una nuova esperienza, incontreremo ragazzi di altre scuole e staremo in un' altra città senza genitori!" dice entusiasta. Dimenticavo che lei è il tipo di persona che trova il lato positivo in tutto...

"Si è vero" dico sforzando un sorriso, nonostante sia veramente preoccupata per il prelievo e i test visto che il mio risultato è stato falsificato, e correrei il rischio di rimanere per sempre lì, in quei laboratori, senza i miei amici, senza la mia famiglia, senza Alison. Sento gli occhi inumidirsi, e decido di concludere la conversazione. Non voglio partire, ho paura. Una lacrima inizia a rigare il mio viso. Mi rimangono solo tre giorni per godermi ciò che mi rimane da vivere e poi sono certa che mi scopriranno.

Mi lascio andare in un pianto liberatorio e nascondo il volto fra i cuscini; ho tanta voglia di urlare e di dimenticare tutto.


* * *

"Sei pronta?" urla John dal piano di sotto. "Si, ora scendo!". La valigia è fatta, e sono molto preoccupata. Alison sarà qui a momenti per andare insieme a prendere il pullman e partire per Lake Hart. Sono vestita con un paio di jeans e una maglietta semplice, ho sempre preferito rimanere comoda durante i viaggi, nonostante questo non duri tanto; ho deciso di legarmi i capelli in una coda alta e indosso i miei occhiali da sole preferiti.

Tento di scendere le scale con la valigia rischiando più volte di scivolare e cadere. "Preso tutto?" chiede John cercando di rendersi disponibile. "Si mamma" dico scherzando. "A proposito, dov'eri l'altra sera? Ho provato a chiamarti ma non hai risposto". Vedo mio fratello arrossire, l'ho colto di sorpresa. "Ehm...ero..ero con Caytlin!" disse infine. Di certo non mi bevo la sua scusa ma la nostra conversazione viene interrotta dal campanello. Vado ad aprire, è Alison, è vestita con dei pantaloncini corti con sotto delle calze e con una maglietta molto aderente. "Wow...che eleganza!" dico appena la vedo. Mi sorride "Grazie! Andiamo?", è impaziente di partire e guardandola noto che si è truccata più del solito, ma sta bene. "Si certo" le dico correndo a prendere il trolley. "Ciao John, ci terremo in contatto!" gli dico dandogli un bacio sulla guancia. "Ciao Hope, stai attenta." dice guardandomi negli occhi, sembra molto serio.

Arrivate a scuola troviamo davanti al cancello molti studenti con le valigie in attesa di partire, mentre altri sono nel cortile per entrare nell'edificio: coloro che non sono del nostro turno vanno comunque a scuola.

Il viaggio non è lungo, durerà circa due ore; io e Ali ci sediamo vicine, ma già dopo una ventina di minuti ha fatto conoscenza con dei ragazzi. Io mi sento a disagio, lei è molto carina oggi mentre io non ho badato al mio aspetto, non mi sono neanche truccata.

Mi addormento sulla spalla di Alison, non ho dormito molto stanotte, ma il mio sonno viene bruscamente interrotto dalla sua voce squillante: siamo arrivati a destinazione.


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