Capitolo 9

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Tutta la notte non ho chiuso occhio, non ho fatto altro che pensare al fatto che sono fertile e che potrebbero scoprirmi. Oggi si inizia con i test, non so di che genere siano ma fanno paura. Sono ancora le 5:00 del mattino e non riesco a prendere sonno, decido così di andare nel bagno comune e farmi una doccia calda prima che si riempia di ragazzi. L'acqua sfiora la mia pelle, bagnandomi i lunghi capelli rossi. Uscita dalla doccia decido di indossare una semplice maglietta bianca che mi arriva alle ginocchia, e mi metto a testa in giù per asciugare e per avvolgere la mia chioma di capelli in un asciugamano. Quando rialzo la testa, vedo il riflesso nello specchio di una persona poggiata alla porta. Mi giro di scatto e riconosco subito quei profondi occhi verdi, quei suoi capelli arruffati castano chiaro: Ryan. Continua a guardarmi sorridendo e solo ora ricordo che indosso solo una maglietta e arrossisco al solo pensiero. "Buongiorno..." dice dopo un po', titubante, con aria sarcastica. Mi giro continuando ad asciugarmi i capelli. "Come mai sveglia a quest'ora?" dice staccandosi avvicinandosi verso di me. " Ehm.." è come se mi fossi bloccata, non so la risposta, un momento di panico prende il sopravento. "Non avevo sonno". Sospira e poggia le sue mani sul bordo in marmo dei lavandini "Come mai?" non capisco se stia parlando seriamente o ci sia ancora del sarcasmo nelle sue parole; non posso certo dirgli che sono fertile e ho paura che mi scoprano "Non mi sentivo tanto bene e mi mancano i miei genitori", invento. É una risposta fin troppo banale, spero che non mi prenda per una bambina ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Inizia a fissarmi, lo ignoro e abbasso gli occhi, ma scorgo un sorriso sul suo volto attraverso il riflesso dello specchio. Ne ho abbastanza, decido di uscire dal bagno decisa, senza degnarlo neanche di uno sguardo.


* * *

Mi trovo seduta ad un banco in una grande aula, insieme a me ci sono molti altri ragazzi ed intravedo Alison seduta al terzo banco. Sul tavolo è posizionato un computer, "Potete iniziare" ci dice una donna situata alla cattedra; mi ricorda tanto la scuola. Clicco sulla finestra in basso a sinistra e appare un questionario, ci sono domande banali sulla mia vita personale, ed io che mi stavo preoccupando. Compilo con il mio nome e cognome, età e tutte informazioni su di me. Chiedono anche che tipo di rapporto ho con i miei genitori, che persone sono, se ho fratelli o sorelle, ma non capisco il motivo di queste domande.

"Com'è andato?" mi chiede Alison dopo aver finito il primo test. "Tutto okay, pensavo peggio" dico mentre torniamo nelle nostre stanze e vedo Ryan passarmi vicino, lanciandomi un'occhiata intensa, è l'ultima persona che avrei voluto vedere.

The truth of me- la verità su me -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora