Capitolo 5

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Le lezioni sono finalmente terminate, ma sono abbastanza preoccupata. Questa mattina, controllando il telefono, ho trovato un messaggio dalla dottoressa Hundersone, la donna che mi ha fatto il prelievo, che diceva di incontrarci, dopo scuola, al parco vicino New Street, senza fare parola a nessuno del nostro incontro.

Il parco non è molto lontano dalla scuola, ma è poco frequentato.

Giunta al parco la distinguo subito per i suoi inconfondibili capelli, seduta su una panchina in un angolo appartato. "Salve dottoressa" le dico non appena si alza, accorgendosi della mia presenza. "Ciao Hope, scusa per il disturbo, ma ho una cosa importante da dirti. Ti va di sederti?" dice mentre le stringo la mano, insicura. Mi accomodo accanto a lei, "Cos'è successo?" le chiedo con la voce tremolante. Sono molto tesa, perchè la dottoressa vuole parlare proprio con me? Spero non sappia del posto, magari ci ha visti ieri, o è qualcosa di più grave. "Sarò veloce nel dirtelo poiché non ho molto tempo. Ricordi la busta con il risultato delle analisi?". Perchè me lo sta chiedendo? Cosa sta succedendo? "Si, era sterile, perchè?" le chiedo tutto d'un fiato. "Hope, io non vorrei spaventarti ma il tuo risultato è stato falsificato. Non sei sterile, sei fertile. Ma per metterti in salvo, l' ho modificato". "Cosa?", chiedo, con un nodo alla gola, incredula. Come falsificato? Perchè? Quindi... sono fertile? Il cuore inizia a battere velocemente e l'ansia inizia a salire. E adesso?

Un messaggio interrompe la nostra conversazione e la Hundersone mentre lo legge si alza e, senza distogliere lo sguardo dallo schermo, mi dice: "Hope, stai tranquilla, nessuno lo verrà mai a sapere, ma ricorda di non parlarne mai a nessuno. Ora devo proprio andare, c'è un' emergenza". E' molto seria. "Promettimelo" mi dice infine, finalmente guardandomi negli occhi con sguardo deciso. "Si ma io..." non faccio in tempo a finire la frase che se n'è già andata.

Sulla strada verso casa non faccio altro che pensare a quell' incontro. Perchè proprio a me? Perchè ha deciso di salvare la mia vita e non quella degli altri? La cosa che mi rassicura è che avrò una vita normale come tutte le persone sterili, e non dovrò andare in quei laboratori. Sono sconvolta, non posso ancora crederci, ero felicissima di essere sterile ed invece...

"Ciao John" dico appena entrata in casa. "Ciao Hope, come mai sei arrivata così tardi?" mi chiede uscendo dalla sua stanza. "E come mai tu non sei andato a scuola?" dico rigirando la domanda. "Sciopero dei mezzi, e la mia scuola è molto più lontana rispetto alla tua" mi ero dimenticata dello sciopero. "Qualche chilometro in più non ti avrebbe fatto male" dico scherzando. Alza gli occhi al cielo, "Il pranzo è sul tavolo, basta che te lo riscaldi!" mi dice rientrando nella sua camera. Fortunatamente sono riuscita a raggirare l'argomento.

Mentre faccio i compiti sento la porta di casa chiudersi, così scendo frettolosamente le scale per capire chi fosse. Sono i miei genitori "Ciao" dico quando li vedo. "Ah, ciao Hope." dice mamma. Hanno entrambi delle facce stanche. "Cosa sono quelle facce? E' per colpa del nuovo presidente?" dico ed inizio a ridere. I miei genitori si guardano e poi si girano verso di me con un'espressione di rimprovero. "Stavo solo scherzando..." dico a bassa voce. Oggi sono rientrati prima perchè devono partire per un altro dei loro viaggi. "Qual è la destinazione questa volta?" - "Fort Lauderdale" risponde mio padre, se non sbaglio non è molto lontana. "E quando tornerete?" chiedo subito dopo. "Questo viaggio credo durerà un po' di più, ci sono stati alcuni problemi e non sappiamo esattamente quando torneremo, ma ti faremo sapere" dice mamma prendendo qualcosa dalla mensola. "Che tipo di problemi?" - "Niente di che, non capiresti, ma non devi preoccuparti" dice mamma gentilmente e sforzando un sorriso. Avevo capito subito che non erano affari miei. Mi mancheranno i miei genitori, sono abituata al fatto che siano spesso in viaggio e che io resti a casa sola con John, ma in questo periodo ho bisogno di loro.

Voglio solo buttarmi sul letto, addormentarmi e dimenticarmi di tutto e tutti.

The truth of me- la verità su me -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora