Capitolo 16

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Come al solito non ho chiuso occhio tutta la notte, da quando sono qui non riesco più a dormire. Sento il telefono vibrare, è una messaggio da Alison: "Io mi preparo per partire" dice il messaggio, ormai manca poco e scapperemo da qui. Il cellulare vibra nuovamente "Ho già parlato con Blake ed è tutto preparato", ciò mi tranquillizza, spero solo che andrà tutto bene, ma stavolta sono sicura che sarà così perché il piano è ben studiato. Prendo uno zaino e vi ci metto cose che potrebbero ritornarmi utili. Mi vesto ed indosso di nuovo la maglietta che mi regalò Alison, ha un valore affettivo molto importante per me e se dovrò lasciare tutti i miei vestiti qui, almeno questo lo voglio con me, non potrei mai separarmene. Controllo il telefono freneticamente in attesa di altri messaggi di Alison; preferisco rimanere dentro la stanza tutto il giorno, non vorrei dare nell'occhio girovagando per l'albergo.

* * *
Sono le 23.00 e alle 23.20 devo stare nel laboratorio di Ryan per dare avvio al nostro piano di fuga. Ormai fuori è buio, non vedo stelle, il cielo sarà nuvoloso. Mi sistemo un'ultima volta, sono agitata ma allo stesso tempo felice di andarmene finalmente, l'adrenalina scorre nelle vene. Mi dirigo verso il laboratorio di Ryan e lungo il corridoio vedo una luce rossa, proveniente dal soffitto, quasi accecante per alcuni instanti per poi scomparire pochi secondi dopo, cosa sarà stato?
Giungo davanti alla porta ed entro vedendo Ryan; indossa un paio di jeans e una felpa rossa che crea un bellissimo contrasto con i suoi occhi verdi. "Sei pronta?" mi chiede "Più che pronta!" rispondo eccitata con un sorriso stampato in faccia. Ripetiamo il piano un'ultima volta e mi arriva un messaggio da Ali. "Che dice?" mi chiede Ryan capendo che fosse da parte di Alison. "Ha detto che ci sono delle complicazioni e che forse è meglio che ci venga incontro..." Cosa? Quali complicazioni? Il mio cuore inizia a battere all'impazzata e tutto il mio ottimismo sparisce in un attimo. "Sarà meglio sbrigarci, usciamo" dice Ryan prendendomi per un braccio e trascinandomi al di fuori del laboratorio. "Ma che succede?" dico mentre camminiamo velocemente. Di nuovo quella luce rossa sul corridoio "L'hai vista anche tu?" gli chiedo ormai in preda al panico "Si, non è un buon segno, solo le telecamere fanno questa luce rossa, ma sono certo che su questi corridoi non ci siano" Non promette nulla di buono. Stiamo ormai correndo e solo ora mi rendo conto della grandezza di questo edificio. Sentiamo dei passi provenire da davanti e Ryan si ferma di scatto. Si mette con la schiena al muro e lo imito, e mi zittisce con un gesto quando provo a fargli una domanda. La persona continua a correre e suoi passi sono sempre piú vicini, finchè non svolta l'angolo. "Oh mio dio Alison...!" bisbiglio abbracciandola, mi è mancata veramente tanto e ho gli occhi lucidi dalla felicità. "Hope... mi sei mancata tanto" mi sussurra lei, accarezzandomi la schiena. "Andiamo per di là" bisbiglia Ryan dopo aver sorriso ad Ali. "Blake dov'è?" chiedo ad Alison prima che inizi a correre per seguire Ryan. "Non lo so" è preoccupata. Vedo di nuovo quella luce rossa. "Hei voi, fermi!" sentiamo dire da dietro e sussulto, "Correte!" urla Ryan e inizio a correre più velocemente. "Fermi o sparo!" sono in preda al panico, ma continuo a correre con tutte le mie forze. Sento uno sparo e un grido involontario esce dalla mia bocca facendo girare Ryan di scatto per paura che mi avessero preso. Luci rosse si accendono una dopo l'altra nel corridoio e sono costretta a coprirmi gli occhi con la mano. Un altro sparo, vedo finalmente l'uscita, ce la possiamo ancora fare, manca poco e saremo fuori.
Un altro sparo e sento un grido, mi giro di scatto e vedo Alison cadere a terra. Il mondo si é fermato, ci siamo solo io e lei e ci metto qualche secondo a realizzare ció che è appena successo davanti ai miei occhi. "Alison!" urlo correndo e inginocchiandomi davanti a lei. Vedo il suo corpo steso a terra in una posizione innaturale e il sangue esce dal fianco, formando una chiazza rossa che si allarga sulla sua maglia e sul pavimento. Piango disperatamente tenendo fra le braccia il suo corpo freddo, macchiandomi le mani con il suo sangue. Non sento più nulla intorno a me, né gli spari, né Ryan che mi urla di scappare, non mi importa più niente. Mi accascio accanto a lei: se lei deve morire, morirò con lei. "Alison non puoi lasciarmi, non puoi morire..." dico singhiozzando e tremando. "Non puoi morire!" urlo sbattendo i pugni a terra. Poggio la testa sul suo petto, non sento il cuore battere. Guardo il suo bel viso: ha gli occhi chiusi e un'espressione serena, e per un attimo non sono piú lí. Ho di nuovo otto anni, sto salutando mia madre dopo le sue raccomandazioni e, un po' agitata, salgo sul pullman; non conosco nessuno, mi siedo da sola, fin quando una bambina della mia etá prende il posto accanto al mio sorridendo. Iniziamo a parlare e rimango colpita dal suo modo di fare spavaldo e sicuro, dai suoi occhi così espressivi e la sua parlantina: capisco subito che questo è l'inizio di un'amicizia destinata a durare per sempre.
Uno sparo mi riporta alla realtá e sono di nuovo qui, con il corpo inanime della mia migliore amica tra le braccia. Non vedo più niente, ho gli occhi pieni di lacrime e vedo sfocato. Diverse ombre corrono verso di me e sento degli urli incomprensibili provenire da dietro, ma non mi importa: una vita senza Alison non vale la pena di essere vissuta.
Tutto ad un tratto, buio. Buio totale.

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