Capitolo 3

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Sono passati alcuni giorni dalle analisi e ormai la tensione è alle stelle. Una parte di me non vede l'ora di vedere i risultati per togliersi questo peso dallo stomaco, ma l'altra vorrebbe che non arrivassero mai.

Decido, prima di uscire, di darmi un'ultima occhiata allo specchio: indosso la mia maglia preferita e ho raccolto i capelli in una treccia. Corro giù per le scale, sono in ritardo, e afferro la mia borsa per infilarci il tablet. A casa c'è solo John, perchè i miei genitori escono sempre prima, per non fare tardi. "Io vado, ciao John!" urlo sul pianerottolo. "Ciao Hope!" mi saluta mentre chiudo la porta di casa alle mie spalle. Oggi se non sbaglio John entra più tardi, va all'università; se l'è sempre cavata bene a scuola. Io ed Alison dobbiamo incontrarci alla stazione. La scuola non è molto lontana, ma preferiamo prendere il treno per non fare tardi e spesso ne approfittiamo per ripassare le materie del giorno.

Scorgo il viso di Alison tra la folla; oggi è molto carina, indossa un vestito che le arriva alle ginocchia. "Hei Ali!" le dico andandole incontro. "Ciao Hope" dice sorridendo. Un pannello sopra le nostre teste annuncia l'arrivo del treno; ora tutti i treni sono a levitazione magnetica, ovvero che al posto delle ruote hanno dei grandi magneti che li alzano da terra facendoli andare più veloci.


* * *

Le lezioni sono passate velocemente, e nell'ultima ora ci hanno consegnato le buste che custodiscono i risultati del prelievo. Io, Alison ed altri nostri compagni abbiamo deciso di incontrarci al bar davanti scuola verso le 16.00, per passare un pomeriggio tra amici, ma io ed Ali andremo prima per aprire le nostre lettere insieme.

Sono le 15.30 e, dopo aver pranzato e fatto alcuni compiti, mi dirigo verso il bar, dove Alison mi sta aspettando.

"Ciao!" mi saluta lei, seduta ad un tavolino fuori, mentre mi accomodo sulla sedia di fronte a lei. "L'hai portata?" le chiedo nervosamente, stringendo la lettera al petto. "Eccola" risponde mentre la tira fuori dalla borsa. Sono agitata, lo stomaco mi si ricontorce. "Sei pronta?" mi chiede, ha in viso un'espressione preoccupata. "Facciamolo." dico tirando fuori un sospiro per tranquillizzarmi. "Okay, insieme. 1, 2.. 3!" dice iniziando ad aprire la lettera, ed io la imito. Con un nodo in gola prendo la scheda ripiegata sul fondo della busta e il mio sguardo corre subito alla fine del foglio. Sterile è la parola che vedo scritta. "Sono sterile!" dico ad Alison, alzando la voce più del dovuto e vedo un sorriso prendere spazio sul suo volto. "Anche io!". Ci guardiamo negli occhi per alcuni secondi e tiriamo un sospiro di sollievo, ancora non ci credo.

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