Capitolo 15

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Mi sono svegliata dieci minuti fa ed ora mi sto vestendo, mi metto solo una maglietta e non faccio in tempo a mettere i pantaloni che bussano alla porta, con impazienza, così corro ad aprire. "Hei ciao..." saluto imbarazzata non appena vedo Ryan, "Ciao, a quanto pare non era un buon momento.." dice guardando le mie nude gambe, arrossisco "...ma volevo darti questo" e mi porge un telefono, il mio telefono. "Ma...ma come hai fatto?" sono scioccata, "Non fare domande, usalo di nascosto per parlare con Alison" dice quasi bisbigliando per poi andarsene senza riuscire neanche a ringraziarlo. Sono più di venti minuti che tengo il telefono in mano senza avere il coraggio di chiamare Alison, lo giro e rigiro nelle mani senza accenderlo. Devo sbrigarmi, non ho molto tempo, sospiro e lo accendo, vado nella rubrica e tra i preferiti ho il numero di Ali, prima di premere il pulsante ci metto alcuni secondi, ma poi lo faccio. Sta squillando, questa volta preferisco non mettere l'opzione ologramma, non sarei capace a dirle la verità guardandola negli occhi. "Pronto..?", non rispondo, "Pronto?!" questa volta la sua voce è più impaziente, mi decido a rispondere: "Ciao Ali". "Hope..sei tu?" sembra molto sorpresa, e lo sarei anche io al posto suo, e vedendo che non apro bocca mi domanda: "Sei libera? Cioè sei finalmente uscita?" dice con tono eccitato. "...No" mi dispiace deluderla, "C..come no? E come hai fatto a chiamarmi?", gli occhi mi si inumidiscono, "Alison io non uscirò mai da qui" la mia voce è tremolante, "Cosa vuoi dire?", una lacrima scende, "Alison lo so, sono una pessima amica e hai tutti i motivi al mondo per odiarmi per quello che sto per dirti..." faccio una piccola pausa in attesa di una sua risposta, proseguo non sentendo alcuna risposta "Io in realtà sono fertile e..." vengo interrotta, " Ma cosa stai dicendo?" con aria quasi sarcastica " Nei risultati c'era scritto sterile, cioè tu...tu me lo avevi anche mostrato!". Le lacrime hanno iniziato a scendere una dopo l'altra, non riesco a trattenermi. " Il mio risultato è stato falsificato, per questo sono ancora qui dentro!" dico singhiozzando, "Ma Ryan ha fatto un piano di fuga, per scappare e..." vengo nuovamente interrotta " Aspetta, rallenta, quindi tu sei fertile? E non mi hai mai detto nulla?" sapevo che si sarebbe arrabbiata. " Non potevo dirtelo, lo so di essere una pessima amica e tutto ma perdonami, ti prego." ormai la sto implorando e non smetto di piangere, ho tradito la sua fiducia. "Hei stai tranquilla, ti capisco" la sua voce è diventata dolce, "Ora smetti di piangere e spiegami il piano", sono felice che mi abbia capita, per questo tengo tanto a lei, sa perdonare. "Ci servi"- "I..io? Come posso esservi d'aiuto?" dice sorpresa. "Devi venire qui e controllare da fuori se siamo in pericolo e..." risponde interrompendomi nuovamente " Ma da sola non ce la farò mai, mi servirà un aiuto" un aiuto? Non posso permettere che qualcun' altro sappia la verità, è già grave che la sappiano lei e Ryan... "E chi?" dico incuriosita, "Mmh nell'ultimo tempo mi sto sentendo molto con Blake, siamo fidanzati e ho chiuso con Colin. E' un ragazzo stupendo e ..." tossisco " Oh scusa hai ragione, non è il momento di parlare di lui, te ne parlerò quando tutta sarà finito, ho tantissime cose da raccontarti, comunque possiamo chiedere a lui, di lui possiamo fidarci." spero sia così, mi sto fidando di lei. Dopo dieci minuti passati a spiegarle il piano sento qualcuno bussare alla porta violentemente, "Alison devo andare, ci vediamo domani a mezza notte, hai capito tutto?" bussano nuovamente, le attacco nonostante non abbia ancora risposto, e nascondo il telefono in tasca. "Eccomi!" urlo alzandomi velocemente dal letto. Apro la porta e mi si presentano davanti due uomini alti e robusti che entrano nella stanza senza dire nulla e iniziano a controllarne ogni singolo centimetro, "Hei ma cosa state facendo?" urlo allarmata, "Perquisizione." risponde uno dei due. "Per..perquisizione? Perché?" chiedo mentre tengo stretto il telefono nella tasca, probabilmente mi avranno sentita parlare. La mia stanza è sottosopra ma finora non hanno trovato nulla, aprono la mia valigia e trovano la lettera che Ryan mi aveva dato ieri, "Quella è mia!" urlo prendendogliela dalle mani, "Cos'è quella?" urla l'altro uomo. L'agitazione sale, se la leggono è finita "Ehm...è una lettera che mi diede il mio ragazzo tempo fa e non la faccio toccare a nessuno, ci sono scritte cose sdolcinate e intime" dico cercando di sembrare il più convincente possibile. "Mhh okay allora il nostro lavoro è finito, andiamo Steve" dice uno dei due all'altro ed escono dalla porta "Scusa il disturbo", sorride ma io non ricambio, mi toccherà sistemare tutto. Un sospiro di sollievo esce dalla mia bocca, ci mancava veramente poco.

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