Capitolo 4.

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"Buongiorno, Buongiorno ragazzi!" Urlò qualcuno nel mio orecchio.
Mugolai e Affondai la faccia nel cuscino, stranamente caldo.

"Non so perché siano così appiccicati ma hanno tre secondi, dopodiché io..." Sentii urlare ancora, e la voce mi sembrò stranamente familiare.

"John B calmati." Lo zittii la mia amica sbuffando.
"Avanti vieni con me." Aggiunse, e poi dei passi si allontanarono da me.

A qul punto un corpo affianco a me si mosse ed i mi sentii stringere ancora di più intorno alla vita, quello mu fece spalancare gli occhi all'istante. Cazzo, mi ero addormentata con sul divano letto con il mio acerrimo nemico.

Il mio cervello azionó subito la missione di spintonarló via dal mio corpo urlargli di non toccarmi e alzarmi immediatamente da lì raggiungendo gli altri in cucina, ma per fortuna lo penso e basta.
Difatti rimasi lì, tra le sue braccia, con la testa sul suo petto, la mano sul suo bacino e gli occhi inchiodati al suo faccino tenero, mentre odoravo il suo profumo, che oltretutto era l'odore del mio bagnoschiuma al cocco. Ma non lo rimproverai, qurl cretino era riuscito a mettermi in uno stato di trance - a me sconosciuto - anche me tre stava dormendo.

Mentre ascoltavo il ritmo del suo respiro che mi sfiorava la guancia lentamente, la mia nuova amica mi richiamó da dietro la mia schiena.

"Ei El, non volevo svegliarti ma se non ti alzi tuo fratello ucciderà Jj e poi ti chiederà in casa fino alla fine dei tempi." Sussurrò sedendosi accanto a me.

"Sono sveglia, Kie." Sussurra mentre cercavo di togliermi le braccia possenti del biondino dalla vita cercando di nin svegliarlo.

"Ancora cinque minuti El."
Mi bloccai all'istante guardando chiara con una faccia di chi ne stava per combinare una grossa, come se poi mi importasse di svegliare Jj!
Ma poi il mio cervellino fece due più due e mi ricordai che Jj non mi avrebbe mai chiamata El, perciò capii che stava ancora dormendo, anche se non voleva staccare le sue braccia dal mio bacino.

"Kie smetti di ridere e dammi una mano!" Sussurrai ancora aggredendo la mia amica.

"Io vorrei solo sapere come ci sei finita abbracciata a Jj." Mi chiese tra una risata soffocata e l'altra.
"Sta zitta!" Dissi riuscendo finalmente ad alzarmi dal letto.
"Stavamo parlando, non dovevo addormentarmi." Spiegai velocemente mentre entravo un cucina seguita da Kiara.

"Spero tu abbia una spiegazione." Tamburelló fue dura sul tavolo mio fratello.

"Ti fidi di me?" Domandai prendendo il cartoccio del latte e versandolo nella mia tazza preferita. Era completamente rossa e me l' aveva regala mio padre per natale qualche anno prima.

"Di te si, di lui no." Disse con un sopracciglio alzato. Cosa strana, ma plausibile.
Il suo migliore amico non aveva una grande fedina penale pulita, e sicuramente cone ragazze non ci usciva perché gli piacevano.

"Andiamo John B, è il tuo migliore amico." Disse improvvisamente Pope venendomi in aiuto, gli sorrisi e portai lo sguardo sul biondo davanti a me che stava sorseggiando il suo solito caffè.

"Se ti fidi di me credimi, stavamo parlando e mi sono addormenta. Non è successo niente, mi conosci!" Spiegai a mio fratello senza girarci tanto un torno.
Alla fine anche se la prima parte non era così io mi ero davvero addormentato, non volevo di certo dormire con lui.
Mio fratello mi sorrise e decise di credermi .

"Buongiornoo raagazzi! Che si dice?"
Urlò il rompipalle mentre entrava in Cucina stropicciandosi gli occhi.

Socchiusi la bocca alla vista del suo petto nuoto, ricordandomi quanto fosse caldo e morbido al contatto.
Ma mio fratello mi riportò alla realtà immediatamente.

" Si dice che dovresti metterti una Maglietta!" Gli disse alzandosi dalla sedie e scomparendo da li.

"Ma che ha? Giro sempre così." Chiese guardandosci mentre addentava una fetta di pizza rimasta in frigo.
Io e la ricciolina ci guardiammó schifate e alzammó le spalle in risposta al mangiatore di pizza al salame piccante.

"Sarà che pure lui non resiste al mio fascino!" Disse tornando a scherzare, il solito Jj!

*

Più tardi, dopo essermi messa il costume, decisi di accompagnare mio fratello in spiaggia e fare un po' di surf insieme agli altri.

Non so che cosa mi convinse ad uscire con loro, forse l' aver fatto amicizia con Kie, aver promesso a mio fratello di stare il più possibile con lui durante l' estate o magari la voglia di divertirmi un po' anche io. Ma fatto sta che uscì con John B e i suoi amici, e ciò non mi dispiaceva.

"Non ci credo! Guardate un po' chi c'è." Urlò quella voce squillante e rompipalle mentre mio fratello ed io ci avvicinavamo ai pouge.

"El!" Mi corse incontro Kie abbracciandomi, poi salirai Pope ed entrai insieme a loro in acqua.

Io e la ricciolina iniziammo a rendere e scherzare mentre schizzavamo John B, mentre quest' ultimo provava a deviare i nostri schizzi.

"Ragazzi si sta alzando il vento." Ci fece nuotare il biondino.
"È il momento giusto!" Sorrise beffardo John B.

Mi legai i capelli in uno chignon disordinato, con i capelli ancora asciutti in testa e dopo tutti e cinque prendemmo le nostre tavole e nuotammo sdraiati sopra ad esse fino a dove le onde si facevano alte.
Kie si alzò subito in piedi degnandoci di qualcosa di magnifico, era veramente brava.
Subito dopo mio fratello, che su mise ad incoraggiami, ma io era da molto tempo che non salivo sulla mia tavola da surf rossa e bianca, e perciò cadi in acqua.

"Stai bene?" Chiese qualcuno mentre  accostava la sua tavola alla mia, aiutandomi
a rialzarmi. Sorrisi al biondino e mi feci aiutare rassicurandolo.

"Tutto okay ma sono un po' arrugginita."Scherzi mentre provavo a rimanere in equilibrato.

Vidi intanto gli altri che erano quasi arrivati vicino alla riva e sospiri.

"Dai moody, ti aiuto io. " Disse il biondino mentre mi dava istruzioni concise sul come non cadere dalla mia tavola da surf.

"Devi tagliare l' onda" Mi ricordó poi, prima di salire in piedi sulla sua e prendendomi le mani, "Puoi Farcela!" Aggiunse con un sorriso prima di prendere un' onda e allontanarsi da me.

A quel punto mi feci coraggio e seguii tutte le sue indicazioni, prendendo uno sa così grande che quasi ci entrai dentro.

Improvvisamente i mie amici iniziarono ad urlare e applaudire, specialmente mio fratello.

E poi notai lui, che mi guardava sorridente e vittorioso, come se fosse fiero di me, ma in realtà era solo fiero di se stesso, perché di me, non gli fregava niente.

Negare a volte non basta. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora