Capitolo 8

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-grazie ancora per aver tenuto con te Arjon questo pomeriggio- disse Diara andandosi a sedere sul basso divano del suo appartamento e passando una delle due bottiglie di birra che aveva in mano a Milo che la prese velocemente prima di berne un sorso.

-per così poco non devi ringraziarmi, ho fatto da babysitter ad Arjon tante di quelle volte che ormai mi adora tuo figlio-

-lo so ma...non voglio che ti dia fastidio a lavoro- disse sinceramente Diara sospirando pesantemente. Ancora non aveva portato alla scuola di ballo Arjon quando si allenavano i ballerini per il video di Ramon e con il fatto che il cantante era arrivato solo tre giorni prima non se l'era sentita a portare li suo figlio nonostante Cameron gli avesse detto che non c'erano problemi.

-non mi da fastidio, gli piace sentire la gente cantare e lo sai. Basta che gli do qualche tuo video vecchio e sta bello tranquillo-

-Milo- protestò Diara.

-ormai lo sa che cantavi quindi che male c'è se gli faccio ascoltare qualche tua canzone considerando anche che lui vuole che tu torni a cantare-

-lo sai che non lo farò mai-

-nemmeno per tuo figlio?-

-Chad mi ha fatto passare la voglia di cantare e io...io non mi sento in grado di rispuntare dal nulla dopo che ho mollato. Dovevo continuare a cantare anche se a Chad non andava bene così come mi sono imposto sulla sala da ballo ma non ho avuto il coraggio di farlo- sussurrò Diara sentendosi nuovamente male al ricordarsi di quanto era stato debole a cedere alle parole di Chad che non lo voleva far cantare. Il suo ex marito aveva giustificato il fatto che non voleva farlo cantare ancora perché era geloso di lui e troppa gente gli stava intorno ma in quel momento, e in tutti quegli anni quando ci aveva pensato, Diara era certo che aveva semplicemente voluto tappargli le ali.

-non rispunteresti dal nulla Diara- sussurrò Milo mettendogli una mano sulla spalla per rassicurarlo -cambiando argomento hai conosciuto il cantante francese?-

-si- borbottò Diara bevendo un sorso di birra ma il tono che aveva usato non passò inosservato a Milo.

-cosa c'è che non va?- gli domandò proprio il suo ex manager osservandolo attentamente.

-che parla solo francese- borbottò Diara -sono tre giorni che sta con noi ma non fa altro che rispondermi in francese e a pare "oui" io non capisco niente di quello che dice-

-ma non avevi detto che ti avevano assicurato che parlava inglese?- chiese dubbioso Milo. Era certo che l'altro gli avesse dato quell'informazione qualche giorno prima.

-oh si, ma non so come mai Ramon con me parla solo francese-

-aspetta...Ramon?- domandò corrucciando la fronte Milo.

-si è il nome del cantante, perché?-

-è per caso rosso di capelli?- e vedendo Diara annuire continuò -e il suo manager francese si chiama Manuel-

-si ma come lo sai? Lo conosci?-

-ecco...è una cosa di nove anni fa- disse prontamente Milo che si ricordava di aver dovuto spiegare a malincuore che quella collaborazione non si poteva fare.

-parla e basta-

-Ramon, o meglio il suo manager, mi ha contattato nove anni fa. È stato di preciso due settimane dopo che tu avevi smesso di cantare ufficialmente anche se non avevamo ancora dato la notizia a tutti e loro avevano chiamato perché Ramon voleva duettare con te-

-che?- quasi urlò Diara sconvolto -ma...come voleva farlo se non parla inglese?- borbottò il biondo più a se stesso che all'altro -non me ne avevi mai parlato- aggiunse poi osservando Milo.

-avevi detto di non voler parlare di canto e quindi visto che avevo spiegato loro che ti eri ritirato non mi sembrava il caso dirti che avevano chiamato per un duetto- spiegò con calma Milo sorridendo a Diara.

-okay che Ramon non parla inglese ma credevo che...che me ne avrebbe comunque parlato e invece non mi ha accennato niente di quello che mi hai detto-

-forse se ne è dimenticato anche lui o semplicemente stava cercando qualche americano con cui cantare e tu eri nella lista. Comunque in inglese canta bene-

-se le può anche imparare a memoria le parole senza parlarlo per davvero l'inglese- sbuffò Diara intenzionato il giorno dopo a chiedere a Ramon di quella proposta: voleva capire se il rosso se ne fosse dimenticato oppure stava semplicemente facendo finta di niente.

-dubiti troppo di Ramon lo sai vero?-

-se mi parla in francese anche per dirmi "piacere di conoscerti" o per rispondermi di si alle domande è normale che io dubiti di lui- sussurrò Diara sospirando poi pesantemente.

-conosco quello sguardo- ridacchiò poi Milo.

-quale sguardo?- domandò Diara anche se aveva già capito quello a cui si stava riferendo l'altro, ormai Milo lo conosceva da troppi anni per non capire i suoi gesti o le sue espressioni.

-quello di qualcuno che sta pensando a un bel ragazzo. Ti piace Ramon?-

-togliendo il fatto che parla solo francese devo ammettere che è davvero un bel ragazzo- concesse Diara, non poteva e non aveva intenzione di mentire a Milo.

-solo un bel ragazzo?-

-okay gli ho fissato gli addominali l'altro giorno quando si è tolto la maglia sudata- sbottò Diara mentre Milo ridacchiava per le sue parole -è molto bello ma...ma non voglio sbilanciarmi perché non lo conosco e non so come potrebbe reagire a un ragazzo che ci prova con lui-

-o semplicemente sei un codardo-

-un codardo che è diventato tale perché il suo ex marito lo ha mollato per qualcun altro distruggendolo completamente e...e lo sai che ho paura delle relazioni che potrebbero finire davvero male perché io non mi rialzerei- concluse Diara bevendo più di metà della sua birra per l'agitazione.

-non dovresti precluderti di essere felice solo e soltanto per una brutta esperienza-

-lo so ma io di Ramon non so niente a parte che è un bel ragazzo. Potrebbe benissimo essere etero e io ci sto lavorando con lui quindi non voglio rendere i rapporti sul lavoro più difficili di quanto non siano già- concluse il discordo definitivamente questa volta Diara e giusto in tempo visto che poco dopo dalla zona notte apparve Arjon con la faccia da sonno che si andò a rintanare in braccio al padre che iniziò ad accarezzargli la testa lentamente.


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