Capitolo 10

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-ecco a te- disse Diara poggiando sulla scrivania la busta con tutto il cibo che la sorella gli aveva detto di prendere. Aveva corso come un matto per trovare un supermercato li vicino che avesse tutto quello che la bionda aveva richiesto.

-grazie- sorrise lei tutta felice e contenta iniziando a togliere la roba dalle buste.

-non fare troppe briciole- si raccomandò Diara guardando poi l'orario al suo orologio.

-tranquillo. Cameron e il francese sono arrivati poco fa e sono già in sala-

-hanno detto qualcosa per Arjon?- domandò preoccupato Diara. Era la prima volta che portava il figlio da quando aveva accettato quel contratto con la ASH e aveva un po' di paura.

-Cameron sembrava felice della cosa, il francese non ha detto niente- ricapitolò la bionda.

-okay- sussurrò Diara prendendo un profondo respiro e decidendo di entrare nella sala e sorrise nel notare il figlio, che nonostante stesse ancora mala e si vedeva chiaramente dal suo pallore e le sue occhiaie, stava gesticolando animatamente mentre parlava con alcuni ballerini e Diara si sorprese anche nel vedere Ramon seduto a terra che stava ascoltando suo figlio -vi siete riscaldati?- palesò la sua presenza Diara e vide tutti girarsi verso di lui.

-si si- gli rispose uno dei ballerini mentre si alzava. Ramon fu l'ultimo ad alzarsi stiracchiandosi anche un po'.

-proviamo tutta la coreografia o solo una parte?- domandò Diara guardando poi anche in direzione di Cameron che però era al telefono in quel momento poco più avanti. Arjon nel mentre gli si era avvicinato afferrando saldamente la sua gamba destra e istintivamente Diara iniziò ad accarezzargli la testolina bionda come la sua.

-tutta almeno capisco cosa non mi ricordo e nel caso possiamo vedere anche da quale parte del video iniziare a registrare contando i tempi stretti- a quelle parole Diara per poco non sgranò gli occhi. Era stato Ramon a parlare e lo aveva fatto in inglese. Era stato certo per molto tempo il biondo che l'altro non lo conoscesse e invece gli aveva risposto perfettamente anche se aveva avvertito un leggero accento francese in alcune parole.

-va bene allora- riuscì a dire celando bene la sua sorpresa e dirigendosi verso lo stereo dal quale avrebbe fatto partire la musica dall'inizio per provare tutto proprio come aveva detto Ramon.

-tutto bene?- Diara, dopo aver fatto partire la musica, si voltò verso Cameron che lo aveva raggiunto e annuì leggermente mentre suo figlio si era staccato da lui per andarsi a sedere vicino una delle colonne che fungevano da ingresso nella sala da ballo per osservare bene i movimenti di Ramon e degli altri ballerini. Di solito il bambino osservare il padre insegnare a bambine della sua età o un po' più grandi e di certo non aveva mai visto persone di alto livello ballare e per lui era qualcosa di nuovo e bello. -mi sembri leggermente confuso-

-Ramon mi ha parlato in inglese, perfettamente- sussurrò allora Diara facendosi sentire solo da Cameron anche grazie alla musica alta che stava andando.

-te lo avevo detto che lo sapeva parlare- ridacchiò Cameron -Manuel ha ragione a dire che quando è stanco parla solo francese ma credimi l'inglese lo sa-

-già ma permettimi di essere scettico se mi parla per giorni solo in francese anche per dire le cose più basilari- sussurrò ancora Diara osservando attentamente proprio Ramon che stava seguendo perfettamente la coreografia. Non aveva ancora sbagliato niente per il momento e Diara era fiero di lui visto che l'aveva imparata in pochissimo tempo.

-sta andando bene- confermò i suoi pensieri anche Cameron che si era messo ad osservare a sua volta Ramon guardando soprattutto il riflesso nello specchio.

-alla faccia che non si ricordava qualcosa- brontolò Diara a se stesso più che a Caleb notando come, arrivati quasi a fine coreografia, Ramon non aveva ancora sbagliato niente e non sbagliò niente fino alla fine della canzone -ottimo- disse proprio Diara fermando la musica e raggiungendo tutti al centro della sala -per me va benissimo così e potete già iniziare a registrare-

-davvero?- domandò sorpreso Ramon che era davvero felice che la sua testa avesse iniziato a collaborare con lui non facendogli dimenticare i termini inglesi, molto probabilmente era tutto merito della presenza del figlio di Diara.

-si, cosa ti preoccupava?- chiese serio il biondo al rosso che sospirò.

-non lo so...ho fatto un po' di prove in queste mattine e sbagliavo sempre qualcosa- rispose sinceramente mentre i ballerini, che avevano capito ci fosse un po' di pausa, erano andati a prendere la loro acqua lasciando nella sala solo Ramon, Diara, Cameron e Arjon.

-probabilmente pensavi troppo- gli disse Cameron avvicinandosi ai due -sul tuo cellulare comunque ci sono venti chiamate perse- aggiunse porgendogli il suddetto telefono che Ramon aveva lasciato nelle mani del suo manager americano.

-sono tutte di Manuel?- domandò Ramon e vedendo Cameron annuire sbuffò -lascialo squillare non ho nessuna intenzione di parlare con lui- rispose acido cosa che non passò inosservata ne a Diara e ne a Cameron che si lanciarono uno sguardo interrogativo.

-tutto bene?- si decise a chiedere Cameron preoccupato per quello che da poco era diventato il suo cantante -avete litigato? So che non sono fatti miei ma se ne risenti mentre lavoriamo potrebbe essere un problema-

-si, lui è...non fa altro che incolparmi di qualcosa che non ho fatto e mi fa esasperare. Sono felice che sia partito e meno lo sento e vedo meglio è- rispose sinceramente Ramon senza informare i due che il motivo della loro discussione era Diara visto che avrebbe involontariamente anche detto che aveva ancora una cotta per il biondo e voleva far restare la cosa il più segreta possibile.

-se hai problemi dimmelo immediatamente- si decise a dire Cameron preoccupato per Ramon che annuì per poi sorridere in direzione di Arjon che gli si era avvicinato e lo aveva leggermente tirato per l'orlo della maglia.

-dimmi ometto-

-puoi cantare in francese?- gli domandò il bambino e Diara stava per dirgli di lasciar riposare Ramon solo che il rosso lo anticipò:

-certo, cosa vuoi sentire?- gli chiese mentre il gli occhi grigi di Arjon iniziavano a brillare per la felicità.


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