Parte 1

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«È lui, prendetelo.» gridò Deku alla squadra che lo stava affiancando quel giorno.

Aveva chiesto supporto quando durante un inseguimento di un tipo sospetto si era ritrovato impossibilitato a stargli dietro.

Non gli era mai accaduto da quando aveva intrapreso la carriera di eroe di non raggiungere un sospettato in fuga, inoltre il losco figuro continuava a sfuggire alla sua vista per poi ricomparire, come se non volesse che l'eroe lo perdesse di vista. Una volta fu sicuro di vederlo fermarsi per aspettarlo e poi riprendere la corsa come se nulla fosse.

Questo aveva fatto scattare qualcosa in Deku, nonostante il suo Danger Sense non si fosse attivato.

Non era la prima volta che quel quirk faceva cilecca, era accaduto anche durante la grande guerra contro il più famoso dei villain e da allora aveva un occhio di riguardo in più quando il quirk non si attivava.

Conosceva solo la metà degli eroi che erano accorsi in supporto e neppure con quelli aveva una certa confidenza.

Aveva chiesto in principio l'aiuto del suo vecchio compagno di corso, Iida-kun, ma era impegnato in un'altra città.

«Deku-san, lo abbiamo perso.» gridò qualcuno cogliendolo di sorpresa per il tono elevato di voce, facendogli perdere l'equilibrio in un salto azzardato.

Cadde prima che se ne rendesse conto e potesse attivare il Black Wip, ma quando lo shock passò e potesse anche solo pensare ad un modo per salvarsi, un paio di braccia lo afferrarono per stringerlo contro un petto duro avvolto in una leggera giacca di pelle che odorava di Whisky scadente.

«Cos...» provò a chiedere Deku, ma la sua voce venne soffocata da colui che lo aveva stretto a sé.

Provò ad attivare il One For All al 100% per staccarsi, ma qualunque cosa provasse sembrava non funzionare, riportandolo indietro nel tempo a quando era impotente e senza quirk.

Nonostante tutto provò ad agitarsi per vedere almeno il volto di chiunque avesse inseguito fino a quel momento, solo che tutto passò in secondo piano quando una strana sensazione di vuoto gli attagliò le viscere, appannandogli la vista e seccare la gola.

Un pensiero solleticò un angolo del suo cervello al ricordo di quella sensazione, ma era qualcosa di lontano nella sua memoria, qualcosa di doloroso e traumatico.

Però tutto finì prima che quel ricordo ritornasse a galla.

«Ci sono riuscito padre.» disse colui che ancora lo stava stringendo con una voce così familiare che prese a riverberare nel suo cervello.

«Molto bene figliolo, però è meglio legarlo prima che distrugga tutto e poi lascialo andare.» ordinò qualcuno.

Deku credette quasi che nessuno lo avesse legato, non sentiva nessuna pressione attorno a sé, solo quando le braccia del suo rapitore lo lasciarono si accorse che in verità lo fosse.

Il luogo attorno a lui era familiare, come se lo avesse studiato, ma mai visitato.

Un enorme bancone in stile bar era posto alla sua sinistra, con un uomo dalla forma di un fumo nero dietro di esso, intento a fissarlo immobile, dall'altra parte vi erano dei tavolini con i divanetti addossati al muro su cui vi erano sedute delle persone intente a bere tranquillamente senza guardarlo.

La lega dei villain gli apparve davanti agli occhi in tutto il suo vecchio splendore, forse con qualche eccezione.

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