Parte 11

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Come aveva potuto Katsuki dire quelle parole a quella nullità di un eroe?

Come si era permesso di metterlo da parte per quella specie di copia mal riuscita?

Lui non era vero, era solo uno stupido eroe che lui aveva prelevato e portato in quel mondo per salvarli, non poteva concedersi a lui. Non si conoscevano neppure.

Ma Izuku sapeva che non era vero, dopotutto Deku era lui, solo che aveva affrontato la sua vita a testa alta, ignorando i commenti malevoli che invece avevano abbattuto lui, facendogli compiere quel gesto estremo che lo aveva condotto lì, sotto il servizio di quel villain, di quell'uomo che solo anni dopo aveva scoperto essere il suo vero padre.

Cosa direbbe l'eroe se conoscesse la verità?

Cosa penserebbe se sapesse che anche nel suo mondo il villain senza volto che lui stesso ha contribuito ad uccidere fosse suo padre?

Ne rimarrebbe annientato o farebbe spallucce come aveva fatto lui quando la notizia gli era stata rivelata?

Avrebbe voluto tornare dentro la stanza, afferrare il verdino per le orecchie e strattonandolo, calciandolo e picchiandolo con i suoi stessi quirk dirgli la verità, tutta quanta.

«Come puoi dire una cosa del genere?» urlò Deku da dentro la stanza interrompendo il flusso di pensieri del villain all'esterno, «Il mio Kacchan non avrebbe mai proposto una cosa del genere. Avrebbe voluto primeggiare. Essere il migliore perché sapeva che nessuno avrebbe potuto esserlo se non lui. Come puoi dire che vorresti essere la mia seconda scelta? Perché è questo che mi stai proponendo, essere il mio numero due.»

«E che altra scelta ho? Dimmelo, perché io non ne vedo altre.» urlò in risposta il biondo cadendo in ginocchio davanti all'eroe che lo guardò sorpreso, «Mi sono completamente annullato affinché potessi essere perdonato, ho fatto qualunque cosa affinché mi amasse, ma ogni mio sforzo è stato inutile e sono ancora qui a provarci perché nonostante tutto questo tempo io lo amo ancora.»

«Kacchan, non hai bisogno del mio perdono, ma del suo. Io non ti posso perdonare perché a me tu non hai fatto nulla, è stato il mio Kacchan a farmi del male e ci siamo chiariti tempo fa, ci siamo perdonati a vicenda e ci siamo innamorati. Solo che non abbiamo avuto l'occasione di vivere il nostro amore, ma tu puoi ancora farlo. Puoi ancora farti amare dal tuo Izuku.» rispose il verdino inginocchiandosi a sua volta davanti al maggiore e circondandolo in un abbraccio caldo ricambiato immediatamente dal villain.



Il cielo era luminoso e Izuku se ne beava in piedi sul cornicione del tetto del loro covo.

Era scappato dopo che il silenzio aveva avvolto la stanza dell'eroe, non riuscendo più a tollerare il dolore viscerale che sentiva nel petto, non capendo se quel sentimento fosse il suo o quello del ragazzo che invece stava abbracciando il ragazzo che per tutta la vita aveva avuto al suo fianco.

I suoi piedi sfioravano quasi il vuoto davanti a sé che gli avrebbe fatto fare un volo che lo avrebbe di sicuro ucciso se solo quel piede si fosse mosso in avanti.

E perché non farlo? Si disse sospirando pesantemente, sentendo l'aria frizzante del primo mattino riempire i suoi polmoni.

Forse sarebbe una buona soluzione, Katsuki potrebbe finalmente essere libero dalle catene che gli ho stretto attorno al cuore, potrebbe avere una possibilità di innamorarsi veramente di qualcuno che lo vuole veramente.

«Potrei renderti libero se lo facessi.» disse ad alta voce, conscio che alle sue spalle c'è l'oggetto dei suoi pensieri.

«Se ti getti, io ti seguirò.» sussurrò Katsuki proprio dietro di lui.

Izuku sorrise nel sentire quelle parole.

«Allora facciamolo insieme.» rispose inclinandosi appena in avanti, ma senza sbilanciarsi troppo.

«Mi odi così tanto?» domandò il biondo circondandogli la vita con le braccia per impedire che facesse quel gesto.

«Non lo so più ed è tutta colpa di quell'eroe che ti ama come se fosse la cosa più giusta al mondo.» disse il verdino facendo un passo indietro dal cornicione, tornando ad essere stabile sul tetto lontano dall'oblio, «Io ti dovrei odiare, non ti voglio e mai ti vorrò perché non sono in grado di perdonarti, non posso sopportare l'idea di sapere che sei felice del mio perdono dopo quello che mi hai fatto.» urlò con tutta la sua voce, «Ma perché non posso sopportare allo stesso l'idea che tu stia con lui? Perché ti voglio ai miei piedi nonostante tutto?»

«Nerd?» sussurrò il biondo cercando di abbracciare il verdino, ma venendo sempre allontanato.

«No, io ti odio. Non ti voglio e non voglio più trovarmi in questa situazione del cazzo dove ti vedo ogni giorno con quei tuoi cazzo di occhi puntati su di me come se non potessi vivere se io me ne andassi.»

«Ma io non posso vivere senza di te, lo sai benissimo.» rispose Katsuki urlando a sua volta contro il volto del villain che rispose alle sue parole lanciandogli uno schiaffo sulla guancia con quanta forza aveva, ma senza attivare i quirk.

«Ci deve essere una soluzione. Non posso più vivere con questo peso addosso. Io voglio essere libero e se sto con te non lo sarò mai.»

«Io forse ho una soluzione.» disse una voce intromettendosi e facendosi avanti fra di loro.

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