Epilogo

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Ci volle più di un mese per riuscire a ricreare il portale che aveva portato Deku in quel mondo, tempo che venne speso dall'eroe per insegnare al villain tutto quello che c'era da sapere sulla sua vita, a partire dai suoi colleghi, per poi passare agli amici e alle imprese che aveva compiuto.

Izuku ascoltò tutto quello che gli veniva detto, cercando di apprendere più che poteva sul mondo dell'eroe, non tanto perché una volta arrivato in quel mondo volesse prendere il suo posto, ma per non destare sospetti nelle persone che aveva vicino.

Aveva spiegato a Deku che una volta arrivato, avrebbe lasciato il lavoro per andare a rintanarsi sull'isola di Nabu.

Era piccola con pochi abitanti e lì avrebbe potuto reclamare la pace che da parecchio agognava.

L'eroe non aveva fatto storie, dopotutto era stato lui a proporlo ed era contento di compiere quell'ultimo sacrificio come eroe verso qualcuno che ne aveva estremamente bisogno.

L'ultima cosa da sistemare era il fattore quirk.

«Come facciamo con il One For All?» chiese il villain quando mancava solo una settimana alla sua partenza, «Se arrivo nel tuo mondo e scoprono che non ho quell'unicità potrebbero creare dei problemi, come la mettiamo?»

«Puoi tenerlo, ma tu mi dovrai qualcosa che possa aiutarmi qui per salvare i tuoi amici.» rispose Deku pensieroso.

Mille possibilità affollavano la sua mente, analizzando ogni possibilità che potesse essergli utile per il futuro che lo attendeva in quel mondo.

«No, non posso farlo. Questo è il tuo quirk, questo potere ha scelto te ed è unicamente a te che risponde. Anche se lo tenessi io non potrei mai usarlo a dovere. Forse mio padre potrà crearne qualcuno di simile insieme al dottore.» continuò il villain assumendo la stessa posa dell'eroe afferrandosi il mento tra pollice e indice con fare pensoso.

«Non so se All For Ona ha dei quirk simili da modificare, ma si può sempre chiedere.»

A quelle parole gli occhi di Izuku si sollevarono e si incastrarono completamente con i suoi gemelli nel volto di Deku.

«Da quando sai di lui. Da quanto tempo conosci la verità?» chiese sbalordito.

«Cos...Ah intendi che è nostro padre?» domandò a sua volta l'eroe con un sorriso triste, «Me lo ha detto lui durante la guerra nel mio mondo, poco prima che scomparisse nel nulla per colpa del quirk che aveva usato su sé stesso.»

«Io...ma, come...perché non hai detto nulla? Perché non sei andato da lui?»

«Quest'uomo non è mio padre, ma il tuo. In questo universo è più buono che nel mio, dove ha solo usato il potere per governare il mondo. Mio padre non mi ha mai amato, non ha mai voluto che seguissi le sue orme per paura che potessi spodestarlo.» rispose Deku con un sorriso triste.

«Mi dispiace.» riuscì solo a dire il villain abbracciando l'altro.



Il giorno della partenza ormai era arrivato e tutti i villain si erano riuniti nella piccola e super affollata saletta adibita a bar, dove un portale di color bianco e rosa era stato aperto al centro.

I loro volti esprimevano una tristezza infinita, sapevano perfettamente che quello era un addio, che dopo che il ragazzo che ora indossava gli abiti con cui Deku era arrivato quel giorno tempo addietro.

Il completo da eroe gli stava appennello, mettendo in risalto i muscoli che aveva allenato per assomigliare di più al ragazzo che stava lasciando indietro e che gli sorrideva con dolcezza.

«È stato bello conoscerti Deku.» disse il villain che stava per avviarsi verso il portale, tutti i saluti di rito li aveva fatti la sera prima bevendo come una spugna insieme agli amici che stava lasciando.

«Lo è stato anche per me e grazie per tutto quello che mi stai lasciando. Non potrò mai ringraziarti a sufficienze.» rispose l'eroe stringendo la mano di Katsuki che ricambiò la stretta.

«Lo hai già fatto.» e nel dirlo voltò la schiena per avviarsi ad attraversare quella patina bianca e rosa che lo avrebbe condotto lontano da quel mondo, ma un istante prima che il suo piede potesse attraversarlo, l'ex villain si voltò per fiondarsi fra le braccia del verdino per poi, con un gesto che sorprese tutti, posare un bacio sulle sue labbra.

«Addio.» gli sussurrò all'orecchio prima di scappare via da lui e fiondarsi nel portale che si chiuse alle sue spalle lasciando la stanza nel silenzio più totale.

Non ci furono bisogno di parole, nessuno disse più nulla guardando lo spazio vuoto che Izuku aveva lasciato dietro di sé, ma un pensiero balenò nella mente di tutti, il loro mondo ora era sulle spalle di quell'eroe che si stava ancora toccando le labbra sconvolto.

Non ci furono bisogno di parole, nessuno disse più nulla guardando lo spazio vuoto che Izuku aveva lasciato dietro di sé, ma un pensiero balenò nella mente di tutti, il loro mondo ora era sulle spalle di quell'eroe che si stava ancora toccando le ...

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