Parte 7

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Le labbra di Katsuki si schiusero in un bacio che aveva agognato da una vita intera.

Il sapore di quella bocca, la sensazione di quella pelle che si riscoprì a tastare con forza quasi brutale.

Entrambi lo avevano sognato, entrambi avevano voluto quella persona che nel proprio mondo non avevano mai avuto o potuto avere.

«Kacchan.» gemette Deku spinge la lingua nella bocca del biondo e saggiandone il gusto scadente dello scotch che aveva bevuto prima. Ne sentiva il fiato alcolico talmente tanto che per un attimo se lo sentì nel cervello, annebbiandogli la mente.

Quello non era il suo amico d'infanzia, non era lo stesso ragazzo che si era sacrificato per lui contro lo stesso villain che lo aveva imprigionato.

Quello che stava provando non se lo meritava, non lui che non era riuscito a salvare quello stesso ragazzo che ora lo stava abbracciando.

Katsuki non voleva pensare che quel ragazzo non era il suo Izuku, non era lo stesso ragazzo che aveva inseguito dopo la sua presunta morte, non era lo stesso ragazzo per cui aveva mollato la Yuei per seguirlo.

Non era il suo Izuku, ma il sapore che ne avvertiva sulla lingua mentre lo baciava, era quello che si era immaginato migliaia di volte nei suoi sogni.

Erano gli stessi occhi che scorgeva tra un bacio e l'altro, erano gli stessi capelli e le stesse lentiggini che sfiorava, ma lo sguardo era dolce e le carezze che riceveva da lui erano delicate.

«Izuku.» ansimò quando a corto di fiato si separò da lui.

Gli occhi di Deku si spalancarono, la magia data da quel momento si era interrotta al suono di quella voce che lo aveva riportato alla realtà

«Tu non sei Kacchan.» sussurrò l'eroe allontanandosi in preda ad un dolore che pensava di aver dimentica.

I suoi occhi vagarono per la stanza, smarriti nel non riconoscere il luogo in cui si trovava.

Una morsa gli attanagliò il petto mentre, ignorando il ragazzo di fronte a sé, camminava per la stanza alla ricerca di un dettaglio che potesse tornargli familiare, ma tutto quello che vedeva gli era estraneo come il biondo che lo seguiva con lo sguardo.

«Kacchan?» chiamò Deku sentendo il fiato nei polmoni arrivargli rarefatto e bollente come se respirasse fiamme vive al posto di aria fresca.

«Che cazzo ti prende adesso?» domandò Katsuki notando come gli occhi del verdino si fossero fatti opachi.

«Kacchan?» chiamò di nuovo il minore con un urlo non vedendo nulla se non una cacofonia indistinta di macchie nere che gli offuscavano la vista, «Non lasciarmi Kacchan.» gemette cadendo a terra sulle ginocchia con un tonfo che fece allarmare il biondo che gli si fiondo incontro.

«Ohi, rispondimi.» disse scuotendolo per le spalle, ma nessuna parola sembrava arrivare alle orecchie dell'eroe, assordate da un fischio che lo riportò indietro nel tempo, dove l'unica cosa che vedeva era un corpo accasciato a terra, il sangue che sgorgava da lui macchiava l'erba.

Shigaraki pochi metri da lui che se la rideva mentre l'unica persona che avesse mai amato nella sua vita giaceva a terra morta.


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