Deku urlava e strepitava mentre Katsuki, in ginocchio davanti a lui, gli teneva stretti i polsi, allontanandoglieli dal volto dove aveva quasi rischiato di cavarsi gli occhi con le unghie in preda ad un attacco di panico atroce.
«Ohi, nerd.» urlava il biondo cercando di sovrastare le grida del verdino a cui però nessun altro stava dando bado, «Ti devi calmare o ti farai del male.»
Ma l'eroe non lo sentiva, la sua mente tornata indietro nel tempo al giorno più tragico della sua vita.
Vedeva il sangue e come gli eroi ancora in piedi si fossero prodigati a soccorrere l'eroe a terra mentre lui tornava a combattere contro il villain che stava cercando di distruggere tutto il suo mondo.
Quanto si era pentito di aver combattuto, quanto si era rammaricato di non aver potuto passare il suo tempo con l'unica persona che avesse mai amato in tutta la sua vita.
Si era maledetto per non aver potuto dire quelle semplici parole che ora gli sembrava quasi blasfemo anche solo pensarle.
Come aveva potuto sprecare la sua ultima possibilità di aprire il suo cuore a Katsuki.
E alla fine lo aveva perso.
Era morto a terra, tra le macerie di quella scuola che li aveva accolti quando non erano altro che ragazzini e che però non li avrebbe mai visti diventare eroi.
Deku urlava alla ricerca di quel ragazzo che era morto.
Si era creato un contatto nel momento in cui Izuku aveva catturato l'eroe per portarlo nel suo mondo, forse anche scatenato da quel quirk potente che ora gli scorreva nelle vene, ma principalmente per quel legame che sentiva di avere con lui.
In un certo senso erano la stessa persona, un singolo fatto aveva condotto uno in una strada e l'altro verso il sentiero opposto.
Stava sentendo il dolore che stava provando, una sofferenza inumana che gli dilaniava il petto e che lo avrebbe fatto urlare se non avesse esercitato il suo autocontrollo, perfezionato nei suoi lunghi anni come villain.
Avrebbe voluto alzarsi, andare nella stanza accanto e mollare un ceffone a quel ragazzo che lo stava facendo impazzire, ma sapeva che se lo avesse fatto, avrebbe rivisto Katsuki.
Aveva sentito le sue labbra contro quelle dell'eroe e le aveva percepite con la stessa forza contro le sue, sentendone il calore nonostante non fosse con lui.
Aveva sentito la bramosia che aveva provato l'altro e aveva percepito il dolore quando lo aveva allontanato.
Aveva sentito tutto quello che provava l'altro.
E un singolo pensiero gli solleticò la mente mentre sveniva per i fumi dell'alcool e il dolore che provava: "Forse non era stata una buona idea portare Deku nel suo mondo."
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Bessekai
FanfictionL'eroe Deku mentre stava inseguendo un villain sconosciuto, viene rapito e condotto in un mondo così familiare, ma anche così differente dal suo. Capitolo ripreso dalla raccolta "senza sentimento".