Angolo Ice:
Per distinguere i due Izuku, quello villain da quello eroe, ho pensato che quest'ultimo lo chiamerò definitivamente Deku per distinguerli meglio.
Buona lettura.
Izuku aveva portato Deku in una delle stanze vuote al piano di sopra, nella camera accanto alla sua dove ovviamente non c'erano finestre da cui scappare e nessuna via di fuga a parte la porta, che ovviamente aveva chiuso a chiave una volta dopo averlo fatto entrare.
Poi se ne era tornato dagli altri con il sospetto che sarebbe stato tartassato di domande una volta entrato nella zona bar del loro nascondiglio.
Sospetto che si tramutò in certezza quando la ragazza dai capelli biondi, scavalcando Dabi che le bestemmiò contro per il modo in cui lo aveva spintonato, si gettò davanti al verdino con il suo solito sorriso furbo sul volto.
«Allora, raccontaci.» lo canzonò mentre lui cercava di schivarla per andare verso il bancone del bar, «Sei stato in quel mondo per una settimana intera, cos'hai scoperto?» chiese seguendolo insistentemente.
«Meglio che non lo sappia.» rispose Izuku sporgendosi sul bancone e prendendo un bicchiere e una bottiglia di liquido verde.
«Invece siamo tutti curiosi di scoprire cosa sai.» lo intimò Mr Compress togliendosi la maschera per bere dal suo bicchiere.
«Senti, vedi di non fare tanto il superiore e raccontare quello che ci è successo in quel mondo.» lo ammonì Dabi scazzato come il suo solito.
«La Lov non esiste più.» rispose allora Izuku con un'alzata di spalle, «La maggior parte è in prigione l'altra è morta. Questo è quanto.»
«Entra nei dettagli nerd.» disse Katsuki alzandosi e affiancando il verdino sbattendo con forza una mano accanto a lui e facendo versare un poco del liquido del suo bicchiere sul bancone.
«No, Kacchan. Quello che ho scoperto non è bello e se vogliamo proseguire con il nostro piano, sapere quello che è successo in quell'altro mondo potrebbe solo farvi distrarre.» e nel rispondere si alzò pre fronteggiare il biondo.
«È così tanto brutto?» domandò Toga triste.
Izuku non rispose scolandosi il bicchiere ancora pieno in un unico sorso. Il liquido che avrebbe dovuto incendiargli la gola per l'alcool, scese lungo la sua gola come una boccata di aria fresca, la dolcezza della menta mescolata alla vodka gli lasciò un retrogusto dolce che però ne richiamò altro.
Si sporse di nuovo sul bancone a prendere la bottiglia e si avviò verso la porta.
«Meglio che tu non me lo chieda più.» disse fermandosi per un secondo, stappò la bottiglia lanciando il tappo che colpì al centro del petto il biondo, poi se ne andò lasciando tutti dietro di lui che lo fissavano interdetti.
Varcò la porta della sua stanza come se potesse essere una sorta di portale verso un altro mondo dove lui non conosceva le atrocità di quello che aveva scoperto, un posto in cui non sapeva assolutamente nulla di villain ed eroi, dove avrebbe potuto riposare e perché no, essere felice.
«Devi dirmi come sono morto nerd.» disse Katsuki spalancando la porta ed entrando come una furia facendo sobbalzare il minore.
«Perché lo vuoi tanto sapere? Ti farebbe solo stare peggio.» rispose non voltandosi per guardarlo.
«Me lo devi per...» ma non riuscì a finire la frase che Izuku si voltò per lasciargli una cinquina dritta sulla guancia sinistra.
«Non ti devo proprio nulla, se mai è il contrario.» sbottò allora afferrandogli la maglietta per avvicinarselo al petto, «Se non fosse stato per me saresti morto già da tempo, se non fosse per...» un sospiro lo interruppe, «Non caricarti di un peso non necessario. Per quanto ancora ti odi, non ti meriti questo.»
«Me lo rinfaccerai per il resto della vita? Non mi perdonerai mai nonostante tutte le volte in cui ho cercato di fare ammenda?» chiese allora il biondo lasciando da parte il suo sguardo furioso per addolcire quei tratti così belli, ma che nessuno riusciva mai a vedere.
««Forse un giorno, ma ricorda che è anche colpa tua se siamo in questa situazione.» e con quelle parole lo congedò tornando a scolarsi la bottiglia di vodka alla menta.
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Bessekai
FanfictionL'eroe Deku mentre stava inseguendo un villain sconosciuto, viene rapito e condotto in un mondo così familiare, ma anche così differente dal suo. Capitolo ripreso dalla raccolta "senza sentimento".