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Era il 9 maggio.
Dopo anni la mia famiglia si è riunita, per mia sorpresa giusto per il mio compleanno di 18 anni.
Ero entusiasta di ciò, ma non immaginavo che proprio in questo giorno per me importante, il clan dei 7 ha deciso di vendicarsi di mio padre per un colpo avvenuto 25 anni fa credo.

Era il momento della torta, stavo per stappare la bottiglia di Champagne con papà, mamma stava accanto a me con due calici, ne porgo uno a papà, lo prende e mi lascia un bacio sulla tempia, verso un po' di Champagne a mamma e poi prendo un calice per me.
Ed ecco che arriva il primo colpo di questa lunga serata.
Alzo lo sguardo e l'orrore sul mio volto dice tutto, la mia famiglia è stata circondata da uomini in nero, con mitra alle mani, bandane e passamontagna sui volti.

Si apre un varco tra di loro e arrivano 6 uomini e una donna, vestiti di tutto punto. Il più anziano di loro, suppongo essere il capo, guarda schifato tutta la mia famiglia e soprattutto mio padre.

- Renato, hai dimenticato i nostri inviti.

Mio padre si fa coraggio e lo guarda dritto negli occhi.

- non siete i ben venuti in questa sera.
- ah...va be stiamo qua, festeggiamo anche noi.
- andate via!

Iniziano a ridono tutti i nuovi arrivati, e poi la catastrofe.
Prendo la pistola dalla tasca interna nella giacca di papà, prendo la mira in un millesimo di secondo e sparo al centro del petto dell'uomo. Tutti lo circondano subito.

- scappate tutti!

Non se lo fanno ripetere due volte, tutta la famiglia inizia a correre fuori dalla villa.
Io prendo per mano mia madre, che è paralizzata, e mio padre, li trascino fuori con gli altri, ma rimango io stupita, le macchine sono sparite tutte, anche quelle in garage. Mi torna in mente solo una via di fuga.

- salite sulla baita in montagna, c'è la Limousine grande.

Il tempo di dirlo e loro già stanno correndo come pazzi per il viale, papà mi prende per le spalle e mi volta verso di lui.

- piccola io rimango qua, ho degli affari in sospeso, voglio che tu porti la mamma al sicuro e che sei la prima a scappare e nasconderti, loro cercano anche te.

Sono senza parole, provo ad andare anche io ma non riesco, ho ancora la pistola nelle mani.
Mi guardo in dietro e vedo degli uomini che prendono mio padre e lo massacrano, non ci vedo dalla rabbia e inizio a sparare, i colpi finiscono in un'istante però ho dato una via di fuga a mio padre, che corre anche lui nel bosco, non so con quale forza ma ci riesce e questo è l'importante, faccio per iniziare a correre anche io ma il tacco della scarpa ha deciso di rompersi proprio adesso, inizio a zoppicare, mentre corro però non faccio in tempo ad entrare nel viale che due braccia mi prendono di peso da dietro e mi trascinano nella villa.

L'amore non si prendeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora