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Dopo aver pensato agli anni passati e a cosa ho passato finalmente ho le idee chiare.

- questa storia finisce questa sera. Punto. Se ci stai ok se non ci stai allora vattene da qua, perchè questo posto farà il botto.

Detto ciò torno in bagno, prendo le mie cose e torno in camera mia, prendo uno dei miei completi preferiti e mi preparo, è una tutina completamente in velluto nero con una catenina di oro 24 carati nella scollatura prorompente, prendo i miei amati tacchi rossi e li metto, mi preparo sotto lo sguardo attento di Ivan, torno in bagno e mi trucco come solo io so valorizzarmi, cioè con nulla di pesante o troppo sgravato, metto il mio amato rossetto rosso ciliegia e torno in camera, prendo il telefono, che tra l'altro avevo dimenticato qua in camera, lo metto in tasca e mi siedo sul letto.

- hai deciso?

Mi rivolgo a Ivan senza trapelare emozione.

- ci sto.
- ti avviso, se provi a fermarmi io ti ammazzo, solo ed esclusivamente io posso farlo e oggi mi dai un motivo.
- la stessa cosa vale per me, se il tuo grande piano fallisce io e solo io ti posso ammazzare.
- come se non lo siamo già entrambi.
- esatto, il colpo finale per completare l'opera.
- esattamente, ho tutta l'intenzione di fare scintille questa notte, ma devo aspettare che tutta la mia famiglia sia presente.
- allora questa sera allunghiamo il brodo finché non è sciacquo.
- vedo che mi capisci ancora alla perfezione.
- sempre.
- devo passare in camera dei miei, la strada è libera?
- ci sono solo due guardie alla fine delle prima rampa.
- significa che posso continuare inosservata, che stupidi haha...

Mi scappa una risata di incredulità, questi si pensano che io non sappia scappare da casa mia?

- credono che la tua sia solo messinscena.
- spero che lo pensano anche dopo che li avrò ammazzati, perchè il mio nome lo devono sapere in tutto il mondo della mafia, il primo è mio padre.

Detto questo Ivan mi da le chiavi e usciamo, entro in camera dei miei, che è a due passi dalla mia, vado dritta al cassetto segreto di papà sotto il letto, prendo il telecomando delle bombe {a mio parere quando papà fece istallare questo programma pensavo che era una scemenza ora so con sicurezza che è la sua scelta più intelligente, il sistema che ha fatto installare è micidiale, se ci attaccano in casa con un'esercito, basta premere un pulsante e rinchiuderci nelle nostre camere da lette per uscirne intatti, le nostre stanze sono rifinite da strati e strati di materiali che resistono alle bombe, sono come bunker, tutta la casa esplode ma le nostre stanze no, dato che la casa è praticamente rasa al suolo tra poco, io do il colpo di grazia, però lo faccio da fuori, anche il bosco e la posizione della casa sono misure strategiche, l'esplosione non raggiunge il bosco, prende tutto ma non arriva al bosco, ed è là che farò fuori tutti} imposto il telecomando, tutto è pronto, lo chiudo in borsa e usciamo.

- esplosione programmata, quando arrivano tutti, io e te scappiamo fuori e faccio esplodere tutto.
- perfetto, adesso... mi lady mi concede l'onore di portarla in sala da pranzo per la cena?
- accetto.

Lo prendo sotto braccio e andiamo in sala da pranzo, arrivati troviamo una tavola quasi accogliente, è stra piena di roba da mangiare, tutti i 7 sono già comodi, hanno rimasto solo un posto a capo tavola, quello dove mi siedo di solito, mi accomodo, Ivan è dietro di me, lui non c'entra con questa storia e per dirla tutta neanche io.

- dato che la nostra ospite ci ha raggiunti con un leggero ritardo, possiamo iniziare la cena.
- ogni donna si fa attendere per suscitare interesse nell'accompagnatore, non lo sa?

Mi guarda con occhi di fuoco, questa sera ne usciranno delle belle, come me lo sento.

- la gente che ritarda non sa gestire la sua vita, e poi si sa che le donne ci mettono una vita per agghindarsi sempre.
- le donne che conosce lei saranno anche così, ma io faccio ritardo di proposito, mi piace suscitare interesse oppure non c'è sfizio.
- questa sera ha intenzione di chiacchierare molto?
- la lingua la tengo, perché non devo usarla?
- stia attenta a quello che dice però, non si sa mai quello che può accadere.
- finché ho la lingua io parlo, non ho di certo paura ad usarla per atterrare qualcuno, soprattutto se è colui che manca all'appello.

L'amore non si prendeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora