Capitolo 4.

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Capitolo 4

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Capitolo 4.

Rimasi qualche secondo a fissare la notifica.
Non ricambiai subito.
Non ebbi il tempo di farlo che mi trovai un messaggio in più.

-E comunque lo sapevo che quello non fosse fuorigioco. Stavo testando la tua preparazione.

Sorrisi, soprattutto per l'inutile scusa che trovò per scrivermi.

-Ma taci. Fate tutti i campioni e poi negate l'evidenza!

-Io sono un campione. Sei poco informata eh!


    -Questo è da vedere.
E sono poco informata per ovvie ragioni.

Incalzai, indispettita.

-Quali? Se non sono indiscreto.

Ebbi un colpo al cuore. Non per la domanda, ma per il pensiero di poter anche lontanamente accennare a quello che passai negli ultimi due anni a qualcuno che non fosse la mia famiglia.
Mi rabbuiai.

-Lo sei, perdonami. Adesso è meglio che entrambi andiamo a dormire. Buonanotte Dusan.

Chiusi Instagram. Non aprii più il suo messaggio, lo vidi solo nell'anteprima.
"scusami, non volevo farmi gli affari tuoi. Buonanotte."

*****

Quando le cose in squadra si mettevano male, Nicolò diventava irascibile.
Non voleva vederci allo stadio, non voleva parlare di pallone dentro casa.
Faceva finta di nulla ma qualsiasi cosa lo infastidiva.
Tendeva a isolarsi.

A Giulia non pesava, faceva sali e scendi da Milano per il lavoro.
I miei genitori erano ormai abituati.
Io invece ci discutevo, provavo a farlo ragionare ma c'erano volte in cui era un muro, e questa era una di quelle.
Il suo stato d'animo si ripercuoteva sul mio e viceversa, da sempre.

Il mese di dicembre è stato tragico per lui.
Tra sconfitte e problemi societari, l'aria che si respirava a Torino non era delle migliori.

Io, prima della pausa natalizia, dovetti tornare a LA con mia madre a recuperare alcuni documenti ai tempi non ancora pronti, e a dare un saluto ad alcune mie amiche che non ebbi il tempo di salutare.

Poi Natale a Piacenza dalla nonna, come tradizione.
Dopo pranzo mi buttai in braccio a mio fratello che era seduto sul divano intento a messaggiare con Giulia.
Sbuffò per la mia poca delicatezza e risi.
<<Sai, quello che ti ho dato non era l'unico regalo per te!>> dissi attirando la sua attenzione.
<<Ovvero?>> rispose studiandomi.
Mi misi composta e alzai la manica del maglione oversize che indossavo.
All'interno del braccio, infondo al bicipite, spuntava un piccolo tatuaggio.
Glielo mostrai fiera.
Erano due fagiolini, uniti a formare un cuore.
Eravamo io e lui, impressi sulla mia pelle per sempre.

Luce.~ Dušan VlahovićDove le storie prendono vita. Scoprilo ora