FF su Dusan Vlahovic.
> lo disse quasi con un filo di voce.
Il mio corpo stava andando a fuoco nonostante i brividi.
E i miei neuroni sembravano quasi impazziti.
Non si avvicinò più di quanto già non lo fosse, ma quella maledetta mano non stava f...
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Capitolo 8.
Dusan's pov
Guardavo Alice mangiare quel cornetto, mentre fissava il vuoto sorridendo e con le guance rosse.
Avrei voluto essere dentro la sua testa per sapere cosa stesse pensando.
Con le altre ragazze era più semplice. Sapevo che avvicinandosi a me volevano solo essere portate a letto e io, generalmente, ricambiavo la loro richiesta.
Nessuno mi aveva mai colpito realmente e anche quei piccoli gossip sul mio conto non furono mai più di una semplice relazione di sesso.
Lei invece era diversa.
Tendenzialmente timida ma con la predisposizione a stupirti. Non riuscivo mai ad anticipare le sue mosse, se pur la conoscessi da poco.
Alice mi piaceva. Mi piaceva la sua delicatezza. Mi piaceva il suo modo di fare. Mi piaceva anche il suo rifiutarmi, il suo stupirmi, come aveva fatto quella sera.
Non entrai in quella macchina pensando di baciarla, anzi. Entrai nervoso perché io detestavo quando non si rispettavano i miei spazi e, in un periodo come quello, odiavo non prendere in mano la situazione. Poi però la vidi rimanerci male e Dio solo sa quanto me ne pentii.
Non volevo farle del male, ma mi faceva impazzire. Mi faceva impazzire tutto di lei. Il suo corpo, le sue labbra, i suoi occhi. Quei cazzo di occhi verdi erano rimasti impressi nella mente dalla prima volta che la vidi quel pomeriggio in centro.
<<Che pensi?>> disse distogliendomi dai miei pensieri.
<<Sono curioso di sapere cosa pensi tu, piuttosto.>>
<<Eh no, questo gioco di rispondere con una domanda ad una domanda mi sta sulle palle!>> sorrisi e le accarezzai i capelli castano chiaro.
<<Stavo pensando che questa brioche è proprio buona!>> mi guardò rimanendoci male, poi continuai <<e che le tue labbra mi fanno impazzire.>> glielo sussurrai all'orecchio. La vidi rabbrividire e arrossire, poi mi tirò un leggero schiaffetto sulla spalla e mi spinse.
<<Idiota.>> disse imbarazzata.
<<No sul serio. Pensavo che nessuna ragazza mi ha mai portato da mangiare alle 2 di notte.>> confessai.
<<Perché nessuna è stupida come me!>> disse seria. Avevo già capito se ne fosse pentita e li, a rimanerci male stavolta fui io <<e perché, nonostante non te lo meriti, volevo sapere come stavi. Mi è stato accennato che non è un bel periodo e ho letto i commenti sotto i post Instagram.>> continuò confessandomi il motivo della sorpresa.
<<Non è per niente un bel periodo. Sono l'unico attaccante che non segna da non ricordo quante partite!>> dissi nervoso. Alice si aggiustò da sopra le mie gambe e mi alzò il viso. <<L'unico attaccante! Ma sul serio pensi che non capisca nulla di calcio???>> sorrisi per il suo modo buffo di rialzarmi su di morale, però doveva smetterla di starmi così vicina.