XV. CAOS

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3 luglio 2022, Silverstone, Inghilterra 🇬🇧

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3 luglio 2022, Silverstone, Inghilterra 🇬🇧

Le prima luci dell'alba si fanno timidamente spazio sul suo viso. Il cielo è coperto di nubi, solo qualche raggio di sole riesce a sfuggire, illuminando l'ambiente attorno a lei.

I meccanici della PREMA sono già al lavoro, nonostante Arthur stia ancora dormendo. La salutano, alzando una mano verso di lei <Buongiorno, dormito bene?> domanda uno di loro.

Le labbra di Clarice si distendono in un sorriso tirato, che vuol far sembrare più naturale possibile <Si, benissimo> risponde, mentendo al ragazzo moro di fronte a lei. Ha passato la notte a pensare, addormentandosi di tanto in tanto, risvegliandosi sudata e scossa ogni volta.

Al suo fianco, Arthur ed Altea, hanno continuato a dormire tranquillamente. Il primo con le braccia strette attorno alla sua vita, la seconda con una mano tesa verso di lei. Le hanno fatto così tanta tenerezza che più volte si è persa ad ammirare loro, distraendosi.

<Oggi non dovrebbero esserci problemi per il pass, potete seguire la gara con noi dal muretto, se volete> esclama il ragazzo, riferendosi a quei pass che ieri non erano riusciti ad ottenere per via del poco preavviso.

<Certo, mi farebbe piacere> l'asseconda, accettando la sua proposta <Ora, se non ti dispiace, vado a correre> aggiunge, alzando una mano in segno di saluto in direzione del resto del team.

A passo svelto si dirige verso la pista dove Emilian - o meglio, Max - la sta aspettando. Probabilmente Altea e suo fratello la ucciderebbero se sapessero quello che sta per fare, ma non può lasciare la questione in sospeso, non in questo modo almeno.

Max le ha scritto quasi subito, insistendo per incontrarla. Non sa esattamente di cosa vuole parlare, ma se c'è un modo per mettere la parola fine a questa storia, questo è il momento giusto. Aspettare non serve, meglio togliersi il pensiero subito.

La pensano così entrambe. Pieni di rabbia non riescono a vedere oltre, uccidono ogni possibile sentimento rendendolo polvere, esorcizzandolo.

Lui, in piedi, sul cordolo della pista inglese. La maglia della RedBull addosso, un paio di jeans e le sua solite sneakers. Il bisogno di essere capito chiuso nel petto, con così tanti lucchetti che nemmeno Clarice sembra avere la chiave, non questa volta.

Lei, i leggings neri e il top coperto solo dalla felpa della Ferrari Academy, cammina velocemente su quell'asfalto, pregustando già il momento in cui metterà a tacere le voci nella sua testa, correndo così veloce da non sentire nemmeno il suo cuore frantumato batterle ancora nel petto. 

Feriti, come forse non lo sono mai stati, si guardano negli occhi chiedendosi se è a questo che porta quel sentimento a cui tutti ambiscono.

Non avere paura || Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora