PROLOGO ||HALL OF FAME||

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Tokyo, Agosto 2021 🇯🇵

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Tokyo, Agosto 2021 🇯🇵

A Clarice piace correre, il più forte possibile, fino a quando non sente le gambe cedere e il peso del passato confondersi con il sudore. Il cuore batte forte, il sangue pulsa nelle vene ed il fiato è a metà, non c'è spazio per le lacrime.

A stento riesce a percepire il mondo esterno, vede solo l'asfalto scorrere sotto i suoi piedi e la linea del traguardo sempre più vicina.

Le paure si fanno più lontane, sembrano puntini. Il peso che ha nel petto sembra alleggerirsi, il dolore è quasi sopportabile.

Nella sua dimensione, nel suo spazio perfetto, si sente bene. È uno spirito libero che si fa spazio tra il vento mischiandosi con lui, diventando una cosa solo con ciò che la circonda.

Vorrebbe correre per sempre consapevole di non doversi mai fermare, di non dover mai tornare alla realtà. Però è costretta a fermarsi.

Quando supera la linea del traguardo i suoi piedi frenano nel terreno rossastro della pista di Tokyo. Il mondo si ferma e, per un secondo, Clarice non sente più nulla, non capisce più nulla.

Si guarda attorno spaesata, mentre cerca due occhi famigliari. Una ricerca vana, un dolore che è ancora lì nel suo petto. Lo sente di più quel vuoto che ha ancora dentro di lei.

Due braccia famigliari, quelle che l'hanno sempre risollevata in ogni situazione, la stringono forte. Clarice si lascia andare ricambiando la stretta in maniera ancora più decisa.

<Hai vinto ma petite fleur> urla Lorenzo al suo orecchio sovrastando il brusio del pubblico <Medaglia d'oro alle Olimpiadi, medaglia d'oro> ripete prendendo il volto della ragazza tra le sue mani.

<Merci chouchou> mormora Clarice, con gli occhi lucidi e la voglia di essere stretta nuovamente dal fratello.

Attorno a lei, però, ci sono così tante persone che non riesce a vedere altro oltre agli occhi di suo fratello. Vorrebbe correre via, scappare il più lontano possibile da quello che in teoria dovrebbe essere il giorno più felice della sua vita.

E lo è, felice, ma sente ancora quel vuoto nel petto che sperava di riempire mantenendo la sua promessa. Non è servito a nulla, è stato tutto vano.

Una mano si poggia sulla sua spalla risvegliandola dai suoi pensieri. Riconosce il tocco delicato di sua madre e si volta verso di lei trovandola lì, con il sorriso sulle labbra e le lacrime sul volto.

Mentre Lorenzo si allontana cercando il necessario per celebrare sua madre le si avvicina abbracciandola <Sono così fiera di te> dice, mentre le sue braccia stringono la vita della ragazza <Anche tuo padre lo sarebbe> aggiunge, spezzando l'equilibrio di Clarice.

Una lacrima solitaria abbandona l'iride della ragazza scivolando sulla sua guancia e fermandosi solo una volta giunta sulla maglia delle madre.

Clarice non risponde, ma sente quel vuoto nel petto farsi più pesante del solito mentre ripensa a tutte quelle volte che, tagliata la linea del traguardo, trovava gli occhi di suo padre già su di lei. Fieri, felici, pieni d'orgoglio.

Non avere paura || Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora