Parte 27- Terremoto

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Ventisettesima parte – Terremoto

Il funerale fu subito nel pomeriggio in forma privatissima: Zeynep vi partecipò. A sostenerla c'era Savas. Stranamente non provava nulla, non sentiva lo stesso dolore e la stessa sensazione di vuoto e solitudine quando c'era stato il funerale di Mehdi. Al solo pensiero di quello che aveva vissuto e di quello che aveva provato al funerale del suo amato Mehdi, le si raggelò il sangue nelle vene e lacrime silenziose scesero dai suoi begli occhi. Savas interpretando quelle lacrime per il fratello, la consolò e le disse che era meglio per tutti, perché finalmente Baris aveva trovato la pace che aveva inseguito per tutta la vita. Si fece sera, Zeynep era molto stanca e provata e andò subito a casa perché voleva dormire. Non prima di aver video - chiamato il suo amore. Mehdi cercò di scrutarla e intravedere quello che provava Zeynep ma non riuscì a scorgere nulla se non l'umano dispiacere per la morte di qualcuno. Lo guardava con occhi pieni d'amore e lui si sentì sollevato e rasserenato. Le chiese cosa avrebbe fatto e lei lo informò che sarebbe andata direttamente a Casa a dormire. Si sentiva stanca.

Una volta a casa, salutò le mamme e si sottopose di buon grado alla sequela di domande che loro le rivolgevano

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Una volta a casa, salutò le mamme e si sottopose di buon grado alla sequela di domande che loro le rivolgevano. Poi le salutò, dicendo che era stanca e voleva andare a dormire.

Una volta nella sua camera, chiamò Mehdi e sussurrando gli disse che non vedeva l'ora di riabbracciarlo, che questi giorni le erano sembrati interminabili. Mehdi le ricordò di alzarsi presto l'indomani perché aveva il volo alle nove del mattino. Lei lo rassicurò che aveva già puntato la sveglia alle 6.30. Si coccolarono al telefono, si dissero per l'ennesima volta che si amavano e che non vedevano l'ora di essere di nuovo insieme.

Mehdi staccò con Zeynep, avendo nel cuore una strana sensazione, ma non ascoltò quella voce interiore e cercò di prendere sonno. Erano le due del mattino e Mehdi si girava e rigirava nel letto, ma non riusciva a prendere sonno. Era stranamente agitato ma non ne capiva la ragione. Alla fine cadde in un sonno profondo popolato da incubi. Si svegliò alle sei del mattino madido di sudore e con il batticuore. Pensò che l'ansia gli giocava brutti scherzi. Si alzò: controllò la bambina dormiva tranquilla e scese al piano di sotto in cucina per bere un po' d'acqua. Accese distrattamente la tv, per il Tg del mattino e lì per lì non fece caso a nulla, poi guardò con più attenzione: terremoto terribile in Turchia, migliaia e miglia di morti.

 Accese distrattamente la tv, per il Tg del mattino e lì per lì non fece caso a nulla, poi guardò con più attenzione: terremoto terribile in Turchia, migliaia e miglia di morti

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Aveva il bicchiere in mano, gli cadde andando in frantumi: la disperazione si impossessò di lui. Alzò il volume e ascoltò le notizie sul terremoto terribile che aveva colpito la Turchia e in un attimo si sentì mancare, stava quasi per vomitare, tanto era il dispiacere e provò come la sensazione di essere investito da una miriade di vetri affilati che gli si conficcavano in tutto il corpo. Salì di corsa le scale in cerca del suo cellulare e trovò un messaggio di Zeynep: "Qui è la fine del mondo, ricorda che ti amo e ti amerò per sempre".

Leggendo quelle parole urlò con tutto il fiato che aveva in gola disperato e pieno di dolore, la chiamò ma il cellulare non dava nessun segnale

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Leggendo quelle parole urlò con tutto il fiato che aveva in gola disperato e pieno di dolore, la chiamò ma il cellulare non dava nessun segnale. Si colpì in viso più e più volte, come a voler sottolineare sé stesse ancora dormendo, ma purtroppo era tutto vero. Il dolore che provò lo lasciò senza forze, la bambina piangeva disperata, ma lui non aveva la forza di fare niente. Pianse temendo il peggio.

Bussarono alla porta era la tata che lo vide distrutto, senza dire una parola salì di sopra e rassicurò la bambina le preparò da mangiare mentre lo vide fare un milione di telefonate, ma non gli rispondeva nessuno. Continuava ad urlare disperato, non aveva mai visto un uomo così disperato. La bambina riprese a piangere, così prese una decisione, la vestì e uscirono di Casa, l'avrebbe portata a casa sua.

Teresa preoccupata e molto triste per quello che poteva essere accaduto a Zeynep, chiamò Marco, comunicandogli che il signor Aslan era disperato, e che temeva potesse fare qualche sciocchezza

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Teresa preoccupata e molto triste per quello che poteva essere accaduto a Zeynep, chiamò Marco, comunicandogli che il signor Aslan era disperato, e che temeva potesse fare qualche sciocchezza. Marco capì la situazione e si precipitò nella casa sul lago. Lo trovò al telefono che stava prenotando un volo per Istanbul. Marco non disse una parola, lo abbracciò e gli disse: "Vai, corri da lei, vedi cosa è successo, stai attento però".

Mehdi piangeva e lo ringraziò ricambiando l'abbraccio. Marco uscì e dopo un quarto d'ora Mehdi sentì nuovamente bussare alla porta: per un attimo pensò fosse Zeynep, ma poi si rese conto che non poteva essere lei. Zeynep aveva le chiavi.

Andò ad aprire con la morte nel cuore: era Kadir, il poliziotto italo turco che in questi anni gli aveva fornito la nuova identità e lo aveva inserito nel programma di protezioni testimoni. "Dove stai andando? Sei in partenza? Ma bravo!!!E come hai prenotato il biglietto, come Aslan Adali o come Mehdi Karaca".

Mehdi stravolto dal dolore: "Ma che importanza vuoi che abbia? Io devo andare in Turchia lo capisci? Devo andare lì e rendermi conto dove può essere Zeynep, non posso vivere con il dubbio che lei si lì da sola da qualche parte e io non posso fare nulla. Lei ha bisogno di me!"

Kadir replicò: "Si lo capisco perfettamente, ma non puoi partire con una falsa identità lo capisci? Aslan Adali non esiste, è un'identità che puoi usare solo in Italia e in Europa, ma non in Turchia. Quindi prevedendo ciò che avresti fatto ti ho portato i tuoi vecchi documenti. Ho già chiamato in Turchia che tu saresti arrivato, così che si organizzino per darti anche un minimo di protezione". Medhi lo ringraziò e partì: avrebbe rivisto la sua terra dopo 3 anni di lontananza. Ma non gli importava nulla se non di ritrovare sana e salva la sua amata Zeynep.

 Ma non gli importava nulla se non di ritrovare sana e salva la sua amata Zeynep

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Mehdi e Zeynep: storia di un amore interrottoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora