Titans Saga: La festa

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~Starfire~
Il team si divise, mi dispiaceva essere da sola ed avrei preferito passare la serata con i miei amici, ma non potevo sottrarmi al lavoro.
La missione consisteva nel controllare gli altri e non c'era modo migliore per farlo se non socializzare.
Non fu difficile, molti ragazzi venivano verso di me per fare conoscenza e flirtare, parlavo con loro ed una volta che mi ero assicurata che non fossero pericolosi trovavo una scusa per allontanarmi.
Forse qualcuno era un po' insistentemente, ma nessuno sembrava un criminale.
Mi resi conto che se cercavo dei criminali forse le persone in gruppo non erano quelle più adatte, così decisi di puntare sui ragazzi più soli.
Dopo qualche ragazzo ubriaco o troppo timido, uno attirò la mia attenzione, era vestito da uno dei personaggi di Alice nel paese delle meraviglie, quello con il cappello.
-Wow, devi essere proprio una persona socievole- disse il ragazzo mentre beveva del punch seduto vicino al tavolo con delle bibite.
-Ciao- lo salutai -Piacere, mi chiamo Stella, sì sono a questa festa ma non conosco nessuno.
Era un ragazzo di bassa statura un po' stravagante, metteva il buon umore.
-Neanche io conosco nessuno e non ho ancora fatto amicizia purtroppo, sai com'è sono quasi tutti ubriachi qui o già in gruppi.
Partì una nuova canzone ed a causa della musica troppo alta, non riuscivo più a sentire cosa dicesse il ragazzo.
Dovevo mantenere la conversazione per la missione, ma diventava molto più difficile, così mi avvicinai molto a lui.
Non riuscivo ancora a sentire le sue parole e lui se ne accorse, così con un gesto indicò il punch.
Io annuii e ne versò un po' nel bicchiere che aveva in mano offrendomelo.
Era fresco e saporito, gli feci un cenno indicandogli di uscire dalla stanza ed andare in corridoio dove avremmo potuto parlare meglio.
Mentre camminavo mi sentivo sempre più debole.
"Forse aveva messo qualcosa nel mio bicchiere? Eppure dovrei essere resistente ai veleni..." pensai ed appena raggiunsi il corridoio svenni.

Mi svegliai, il mio corpo era intontito ed i miei poteri non funzionavano, aprii gli occhi e compresi la situazione: ero legata ad una sedia sul tetto di un edificio.
-Cosa stai facendo?- chiesi, cercai di usare le mie poche energie per farlo parlare e guadagnare tempo per formulare un piano.
-Sono il Cappellaio Matto, cara. Ti ho riconosciuta, tu sei una dei Titans, vero? Hai sicuramente informazioni classificate che posso rivendere.

 Ti ho riconosciuta, tu sei una dei Titans, vero? Hai sicuramente informazioni classificate che posso rivendere

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-Non ti dirò nulla, feccia. Non avrai nulla da me.
-Piccola, non decidi tu. Quando ti ipnotizzerò cancellerò i tuoi ricordi rendendoti un mio soldato, ovviamente dopo che mi avrai detto tutto cio che sai, sto cercando una certa persona. Sei forte, ma sei anche molto carina, anche se non sei bionda, una volta tinta potresti diventare la mia amata Alice.
-Sei un mostro. Cosa ne è del libero arbitrio? Rovini la vita agli altri, perché?
-Soldi. Di recente ho ipnotizzato due ricconi per ottenere informazioni che potessi vendere ma non bastano, mi servono soldi per il mio paese delle meraviglia, dopo che ho fallito nell'ultimo ingaggio ho ancora più bisogno ed una guardia del corpo mi farebbe comodo.
-Quindi c'è un modo per resisterti?- cercai di tenerlo impegnato.
-Sì una Lanterna Verde è riuscita ad interrompere il processo a metà, eppure le Lanterne non dovrebbero avere tale immunità, quello era qualcosa di più, un mostro. Nel momento in cui ho usato la mia carta ipnotizzato su di lui e rubato i ricordi si è come trasformato... non lo so, fatto sta che è riuscito a scappare e la procedura non è stata completata. Tranquilla, con te non succederà, tra qualche istante dimenticherai tutto, compresa questa conversazione e poi sarai la mia guardia del corpo sexy. Ora taci, Alice.
Mi mise un bavaglio sulla bocca, non potevo più parlare.
Prese un grande oggetto simile ad un casco con tante carte da gioco sopra, stava per mettermelo in testa, quando vidi una luce verde come la speranza, era Mattia.
-Tu?- il cappellaio lo guardò ringhiando -Ecco il mio fallimento, ma aspetta... se completassi l'incarico potrei ancora prendermi i soldi.
-Non preoccuparti, amore mio- mi disse Mattia -Ora me ne occupo io, ok?

Mattia caricò un pugno ma quando raggiunse pochi centimetri dalla faccia dell'uomo si fermò.
-Non riesco... a colpirlo.
-Certo che no, idiota. La prima cosa che faccio quando ipnotizzo è imporre un ordine per proibirti di attaccarmi, tu sei impotente contro di me.

La situazione si metteva male, anche il mio salvatore era inerme.
-Allora, per prima cosa ti tolgo l'anello- tolse l'anello a Mattia disattivando i suoi poteri -Poi finiamo prima con la ragazza, tanto tu sei inerme, e poi tornerò da te.
-Non ti conviene toccare Starfire.
-Oh se no cosa fai?- l'inpotizzatore neanche lo guardava più -Cosa farà la Lanterna senza anello? Sei stato fortunato una volta, non lo sarai ancora. E se questa volta ti ribellerai userò la tua ragazza per placarti.

Una strana aura oscura circondò Mattia, stava iniziando a muoversi nonostante l'ipnosi.
La luce dei lampioni intorno all'edificio si spense lasciandoci al buio.
-Ho detto di non toccare Starfire.
-Cosa?- il cappellaio si girò -Riesci a muoverti? Come fai?
Solo gli occhi di Mattia si vedevano nel buio, sembravano bruciare, il Cappellaio gli puntò una torcia addosso.
-Non osare... toccare... la MIA... Starfire- l'aspetto di Mattia mutò, spuntarono delle corna sulla sua fronte, gli occhi si spalancarono, le sue orecchie diventarono simili ad ali di pipistrello e comparve una spada che sembrava composta di ombre più scure della notte alle sue spalle.

 Starfire- l'aspetto di Mattia mutò, spuntarono delle corna sulla sua fronte, gli occhi si spalancarono, le sue orecchie diventarono simili ad ali di pipistrello e comparve una spada che sembrava composta di ombre più scure della notte alle sue sp...

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-Io, Mattia, figlio del demone Etrigan principe dell'inferno.
Condanno te, sporco umano che mi hai sfidato, al supplizio eterno.

Mattia aveva completamente perso il controllo, prese l'uomo per il collo e stava per strozzarlo, avrei voluto fermarlo ma non avevo la forza per urlare, fu in quel momento che arrivò Raven.
-Non ci credo...- disse Raven vedendolo -Temevo di essere io a perdere il controllo ed invece devo calmare un altro demone.

Raven usò i suoi poteri per attaccare Mattia cercando di calmarlo.
Il potere incontrollato di Mattia stava per schiacciare anche Raven, indebolita dal cercare a sua volta di non perdere il controllo, quando per fortuna arrivarono anche gli altri.
Robin legò il criminale che stava per scappare, BeastBoy mi slegò e Cyborg colpì Mattia con una potente cannonata.
Il demone, che una volta era Mattia, indietreggiò, si stava allontanando quando venne colpito da un dardo a forma di pipistrello.
Mi voltai e vidi Batman atterrare sul tetto.
-Ottimo lavoro ragazzi- disse e prese il Cappellaio -Io mi occupo di questo criminale, hai aumentato l'attrezzatura, Jervis? Una volta non eri così pericoloso. Voi portate a casa Mattia. Una volta sveglio riavrà il pieno controllo della sua mente e forse anche qualche ricordo. Robin, aggiornami sulla situazione domani.
-NOOO LA MIA ALICE! ME LO AVEVA PROMESSO, L'HO VISTA! MI SERVIVA SOLO CATTURARLO E MI AVREBBE PORTATO LÌ- il cappellaio iniziò a dire cose senza senso.
Poi Batman sparì, a quanto pare era sempre stato nascosto a controllarci.

Raccogliemmo il corpo senza coscienza di Mattia e lo portammo a casa, Batman aveva detto che la missione era compiuta, ma ai miei occhi sembrava un grande fallimento.

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