Outlaw Saga: La lettera

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~Harley~
Quella notte non riuscii a dormire, che novità, vero?
La lettera nel cassetto sembrava attirarmi magicamente, ma dovevo resistere perché Mattia aveva deciso di non aprirla.
Strinsi Mattia a me mentre dormiva sperando che ciò mi calmasse, ma il mio pensiero era ancora fisso sulla lettera.

-Principessa, tutto bene?- mi chiese Mattia la mattina dopo vedendomi camminare come uno zombie.
-Ehm... sì, ho solo dormito male.
-Vuoi rimanere a letto oggi?
-NO- sicuramente non volevo passare tutta la giornata vicino a quella strana busta e dovevo controllare Mattia.
Andai a fare colazione nella sala comune assieme agli sgherri, solitamente lo evitavo ma quella mattina avevo proprio bisogno di cambiare stanza.
Dopo un quarto d'ora, quando ero riuscita a portare forse il mio terzo biscotto alla bocca, arrivò anche Punchline che mi guardava con un sorriso diabolico.
-Come sei bella oggi, Harley- disse ironica -Hai dormito male?
-Pfft... non meriti neanche di essere calcolata- mi voltai dall'altra parte.

Una volta finita la colazione Punchline saltellò in giro per la stanza tutta contenta.
-Oggi hai proprio perso la tua linguaccia, eh? Chissà se hai perso qualcos'altro...
-Cosa? TU.
Corsi in camera, non poteva averlo fatto veramente... la porta era aperta, così come il cassetto del comodino e non c'era più la lettera.
Era colpa mia... ovviamente non era un luogo sicuro in cui lasciarla, avrei dovuto tenerla addosso ma rischiavo di rovinarla e quell'oggetto aveva una strana influenza su di me come un Horcrux di Harry Potter, non avevo una cassaforte od altro in cui tenerla... no, era una mia responsabilità, Mattia l'aveva lasciata a me e dovevo occuparmene io.
Non sapevo se dirglielo o no, Mattia avrebbe trovato un modo per farsela ridare, ma non si sarebbe più fidato di me ed io avevo bisogno che si fidasse e confidasse, erano gli unici strumenti che avevo per cercare di convincerlo a tornare dai titans.
Feci la scelta sbagliata? Forse, ma tra salvare il destino del mondo ed il mio ragazzo scelsi quest'ultimo.
Girovagai per il covo di Joker ma non trovavo quella stronzetta di Punchline da nessuna parte, finché per caso non mi trovai davanti ad una stanza nella quale sentivo Mattia e Joker litigare.

J: Sai cosa? Mi sono stufato, ho indetto una riunione con quegli sfigati della Injustice League per te ed è arrivato un tizio dal cielo quindi ti sei messo a combattere con lui, rendendo tutto inutile. Non è divertente, pensavo che averti come giocattolino sarebbe stato interessante invece mi sto solo annoiando.
M: Abbiamo stretto un patto demoniaco, non puoi romperlo e devi fare come dico io. Cosa pensavi? Che sarei stato così idiota da farmi fregare? So benissimo quanto tu sia subdolo e che l'unico modo per averti in pugno è starti addosso senza lasciarti respirare.
J: Oh come sei romantico, ma lasciati dire una cosa: non hai le palle per fare il vendicatore tenebroso. Prima mi fai riunire tutti i cattivi, poi salto la riunione, la riorganizzo e mi chiedi di nuovo di annullarla? Quando vedrò il sangue? Forse non sei abbastanza motivato, forse non tieni abbastanza ad Harley ed alla principessina aliena.
M: non osare nominarle.
J: non vuoi che metta bocca su di loro? Forse è un po' tardi per Harley, ho già messo anche altro su di lei.
L'intera stanza tremò e Mattia fermò un pugno a pochi centimetri dal volto di Joker.
J: Hai dimenticato che non puoi ferirmi? Fa parte del tuo piano. È inutile che fai il protettivo con Harley, ho avuto l'esclusiva su di lei per una vita, se è famosa è perché è stata la mia fidanzata. Pensi che lei sia qui per te? Le opzioni sono due, o è venuta qui perché le mancavo o è venuta qui per colpa tua e la stai facendo soffrire, quindi muoviti a fare le stragi per cui sei venuto qua, così posso liberarmi di te e smetti di farla soffrire, almeno quando era con me era contenta.

Dovetti resistere all'impulso di entrare ed ucciderlo a bastonate, Mattia si stava opponendo senza di me e se fossi entrata sarebbe stato più vulnerabile, inoltre in quel momento avevo un altro problema da affrontare.
Vidi Punchline affianco a Joker, era ovvio, la cagnolina aveva consegnato sicuramente la refurtiva al padrone, ma se Mattia non percepiva l'aura di quella lettera... Joker doveva averla messa al sicuro.
Mi spiace ragazzina, sono stata la fidanzata di Joker prima di te, conosco tutti i suoi trucchi.
Approfittai del fatto che loro fossero occupati per precipitarmi nell'unico posto normalmente non accessibile del covo, la stanza di Joker.
La stanza di Joker era puro caos, c'erano risate scritte con il sangue sulle pareti, articoli di giornale sparsi in giro assieme a gadgets e giocattoli di Batman, gli oggetti ed il luogo in cui si trovavano non avevano un senso logico.
Anche solo l'odore dell'aria in quella stanza mi portava ricordi traumatici.
Spostai una sedia con delle marionette, aprii un armadio e la cassaforte all'interno.
La password era semplice 56665533777, cioè la parola Joker scritta con la tastiera di un vecchio cellulare.
Dentro c'erano soldi, documenti falsi e quello che cercavo... una piccola chiave.
Quella cassaforte infatti non era altro che uno specchietto per le allodole, dietro ad un giornale appeso al muro c'era un sottilissimo buco nel quale infilando la chiave si apriva la sezione di muro con dentro la vera cassaforte.
Provai la stessa password sulla nuova cassaforte ma non si aprì, cosa poteva essere?
Provai tutte le combinazioni... joker clown, barzelletta, battuta, punchline, mr. J, batman, sorriso, risata... nulla.
Forse è una cosa a cui non penseremmo mai... qualcosa di cui gli importa veramente poco... no dai, non puo' essere.
Provai con "Harleen", attesi un secondo ma non si aprii, trassi un sospiro di sollievo per poi rendermi conto che il problema non era ancora risolto.
Ad essere realisti era qualcosa legato a Batman, fortunatamente Joker non aveva impostato un limite di tentativi perché pensava che fosse "non divertente".
Cosa poteva essere legato a Batman? La sua identità segreta forse?
Ma Joker non poteva conoscerla... ricordo che passai anni a cercare di scoprirla per fargli un regalo e ce la feci anche quando scoprii l'identità del secondo Robin, ma Joker non ne voleva sapere.
"Le identità segrete rendono il gioco più divertente" disse "un giorno mi interesserò alla persona dietro Batman e lui si interesserà a chi c'è dietro Joker, ma è presto".
E se ciò significasse che la conosceva già? Ma come? E perché non dirmelo quando ero la sua schiavetta personale?
Un po' insicura digitai le lettere "B", "r", "u", "c" ed "e" e la cassaforte si aprì.
-Cosa ci fai qui, sgualdrina?- Punchline entrò nella stanza e mi aggredì -Non osare ficcare il naso nei segreti di Joker.

Punchline mi buttò a terra, la ragazza era forte, ma io non ero da meno, le diedi un calcio su un ginocchio per farle perdere l'equilibrio e quando cadde la colpii in faccia.
Tirai fuori dalla tasca delle fascette di plastica che mi ero portata per ogni evenienza e le usai per legarla al letto anche se era svenuta.
Ciò che vidi nella cassaforte mi sbalordì, non c'erano solo oggetti legati a Batman come mi aspettavo, ma oltre alla busta c'erano una marea di oggetti legati a... Jason Todd, il famoso secondo Robin.
Avevo già visto in passato il costume di Robin che aveva, ora notavo che fosse proprio quello di Jason, ma c'erano anche batarang, shuriken ed una foto.
Aspetta, ma quando aveva il costume Jason era ancora vivo, come era possibile?

Mi fermai a fissare quella foto, cercavo un qualsiasi indizio e mi soffermai sul volto di Jason

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Mi fermai a fissare quella foto, cercavo un qualsiasi indizio e mi soffermai sul volto di Jason... più lo guardavo e più mi convinceva, quel sorriso mi ricordava Joker.
-Non può essere, non ha senso. Joker ha ucciso Jason, ma non poteva avete tutti questi suoi oggetti... non ha senso, li ho visti entrambi con i miei occhi combattere l'uno contro l'altro...
Eppure la maschera rossa non lasciava spazio ad altre interpretazioni, era la maschera di Red Hood, l'alias di Jason Todd una volta resuscitato. Che Joker avesse ucciso Red Hood? Impossibile, lo avrebbe già mostrato a Batman per torturarlo e quegli oggetti erano impolverati, saranno stati lì da anni... decine d'anni, c'era solamente una spiegazione: in qualche modo Jason Todd è Joker.
Feci una foto, presi la lettera e corsi da Mattia, ma ormai era troppo tardi, sentivo un gas uscire dalle bocchette per l'aria, per l'ennesima volta era il gas di spaventapasseri.

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