11 Elisa mi fai impazzire cosí.

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Elisa:"Buona giornata Edoardo."

Cosí mi girò le spalle e sene andò via, nominando per la seconda volta in questo momento il mio nome. Elisa mi fai impazzire cosí.

Pov Elisa:

Dopo aver parlato con Edoardo mene vado in cella. Ascolto la musica ma vengo interrotta, tolgo le cuffie.

Liz:"Principé, é arrivata una lettera per te."

Elisa:"Da chi Liz"

Liz:"Da u tu innamurat, un certo Claudio."

Dice scherzosamente per poi appoggiare la lettera sul letto e andarsene.

Elisa:"Non é possibile!"

Prendo la lettera e la leggo

La lettera:

Ciao ragazzina,

Come stai? Sai é un peccato che stai rinchiusa la dentro. Ora non so piú con chi prendermela. O forse si.
Dopo tutto il mio giocattolo, non é male, poi fa tutto quello che le dico al confronto tuo. Poi la sua vocina quando chiede pietà é adorabile. Mi dispiace ma non mi hai ucciso e ora mi vendicherò senza nessun problema e pentimento.
Da quanto tempo non vedi piú Katherine? So benissimo che fino a giovedí scorso era venuta sempre a trovarti. Ma da giovedí non é piú venuta non é strano secondo te?

Buona giornata e buon recupero.
P.s. : guarda Rai 3 ore 12:30.

Fine lettera.

Non é possibile, lui é morto. Inizio a andare in panico. Se avesse fatto qualcosa a Camilla!?

Elisa:"NON É POSSIBILE! LUI É MORTO!"

Urlo contro me stessa iniziando a piangere e buttare tutto per terra.

Elisa:"LUI É MORTO!! LUI É MORTO NON GLI HA FATTO NULLA NON GLI PUÒ AVER FATTO NULLA! É MORTO!É MORTO!"

Elisa:"AAAAAHHH!"

Continuo a urlare. La gola mi fa male da quanto sto urlando, il cuore mi esplode. Non riesco a respirare, gli occhi mi bruciano ma non smetto ne di urlare ne di piangere.
Probabilmente per una mia minchiata Camilla c'é andata di mezzo lei.

Elisa:"TI PREGO NO!!"

Spero che non sia successo veramente. La mia voce sene sta andando, la testa inizia a girarmi e la vista si annebbia ancora di piú.
Vedo una sagoma correre verso di me e afferrarmi, abbracciandomi da dietro, cercando di calmarmi.

:"Picceré calmati! Va tutto bene!"

Quella voce!
É Edoardo, mi sta abbracciando da dietro e mi tiene la mano cercando in qualsiasi modo di calmarmi. La mia voce diventa sempre piú debole e le mie urla le riesce a sentirle solo lui.

Elisa:"Lui doveva essere morto!"

Dico con tutte le mie forse. Sono stanca, non cela faccio piú non ho piú forse appoggio la testa al suo petto e crollo. Le lacrime continuano a scendere e bagnare la sua maglietta. I miei occhi diventano pesanti e li chiudo una volta per tutte. Mi sveglio qualche ora dopo sul letto di qualcuno, di certo non é la mia cella. Sono sempre in una cella ma di qualcun altro, non la riconosco però.

Pov Edoardo:

**Spazio autore**
Ciao. Scusate per tutti gli errori grammaticali spero vi sia piaciuto il capitolo. Buona lettura.

Le regole del sistema (Edoardo Conte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora