20🛑 Era lì davanti a me🛑

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🛑🛑Attenzione questo capito non é per persone deboli di cuore ne per minorenni é molto forte questo "capitolo" velo assicuro. Allora ho saltate tutta quella parte o cambiate proprio 'libro'.🛑🛑

Pov Edoardo:

Che cazzo é appena successo!?
Avevo detto che mi sarei dovuto scordare di lei ma ora invece. L'ho stuzzicata ho creato una situazione bellissima in alcuni punti di vista ma spaventosa in altri, facendo in modo che mi baciasse e io ho accettato e continuato guel bacio stupidamente. Forse perché mi mancava troppo il sapore delle sue labbra. Mene andai rubandogli un ultimo bacio questa volta piú veloce però. Dovevo parlarne definitivamente con Ciro dirgli tutto ma proprio tutto e cercare di chiudere prima che succeda qualche casino.

Pov Elisa:

Ero a casa che sistemavo le cose.

🛑Spazio autore:🛑
Scusa se interrompo cosí ma devo precisare una cosa prima di continuare la storia. La casa di cui si parla é proprio la casa della protagonista Elisa. Per via degli studi e dei litigi con i suoi e suo fratello Elisa si é trovata una casa dove abitava insieme a Katherine.
Scusate grazie buon continuo.

Ogni singola stanza in cui andavo nella mia mente passavano pezzettoni di situazioni successe. Avevo paura di stare in casa mia. Che brutta sensazione. All'improvviso suonò il campanello cosí l'ansia iniziò a salire e se era lui cosa sarebbe successo, che mi sarebbe successo? Sono davanti la porta con la mano sulla maniglia.
'Qualsiasi cosa succederà io cela farò'

Penso fra me e me mentre abbasso la maniglia, spalancò la porta. I miei occhi rimangono sbarrati il mio corpo immobile e gli occhi si inumidiscono. Un pugno diretto al mio volto, mi stende a terra. Io miei occhi non si chiudono rimango la stessa a terra immobile ho paura, lui puzza d'alcol e  mi sembra tanto arrabbiato troppo, questa volta non so proprio come andrà a finire. Sbatte fortemente la porta e la chiude a chiave, e viene verso di me, mi tira i capelli facendomi alzare da terra e mi inizia a tirare pugni sull'addome inizia a urlarmi contro le solite parole, i soliti insulti.

:"Lurida puttana! Troia!!"

Cerco di aprire bocca ma mi arriva subito dopo un pugno allo stomaco che fa uscire dalla mia bocca soltanto un lamento di dolore. Forse era meglio se non avessi mai aperto bocca. Un cazzotto ancora piú forte di prima mi arrivò in faccia. Caddi  di nuovo a terra, mi appoggiai una mano sulla guancia la spostai subito bolo sentendo che si era "bagnata", era bagnata dal mio sangue mi aveva spaccato lo zigomo probabilmente. Il mio sguardo si alzò e lo guardai in silenzio.

:"Tranguilla quello non é nulla a confronto a tutto quello che ti farò."

Era impossibile che non mi sarebbe venuto a cercare appena sarei uscita per il permesso, infatti Claudio era lì davanti a me. Mi tirò per i capelli e mi porto in camera, la mia camera.

Elisa:"che vuoi fare?"

Dissi con voce debole

Claudio:" per colpa tua ho dovuto uccidere il mio giocattolino, ora per colpa tua non so più con chi divertirmi."

'NO! Di nuovo no!'

Non riuscivo ad urlare, in ogni modo tutto ciò sarebbe stato vano non sarebbe mai passato nessuno. Mi butto violentemente sul letto come se non fossi un essere vivente come se fossi veramente un giocattolo che non può rompersi.
Si tolse la maglietta e la lancio via si tolse le scarpe e mi tirò per le caviglie bruscamente in modo da avvicinarmi a lui mi tolse la felpa che avevo a dosso, io cercavo di liberarmi di lui di fermarlo, mi arrivò uno schiaffo in volto. Mi prese per il collo e iniziò a stringere, non respiravo quasi piú.

Claudio:" stati ferma troia se no ti giuro che ti massacro!"

Disse lasciandomi e tirandomi un altro schiaffo in volto. Mi tirò di nuovo a lui, cercò di togliermi i pantaloni ma mi dimenai ancora più di prima.

Claudio:" NON HAI CAPITO UN CAZZO ALLORA!!!"

Urlò tirando un pugno in mezzo allo stomaco e un altro ancora poco più sotto e cosí via un altro e un altro ancora fino ad arrivare a 10 poi si fermò e mi strappo via i pantaloni di dosso. Ero devastata ma non posso arrendermi. Salí anche lui sopra al letto, si mise in mezzo alle mie gambe mentre cercava di aprire il piú possibile le mie gambe, mentre io non glielo permettevo. Cosí, mi tirò tutti i capelli.

Claudio:" DEVI FARE TUTTO QUELLO CHE TI DICO, PUTTANA!"

Mi urlò sull'orecchio. Inizio a prendere a pugni più forte di prima cedetti al suo volere aprì le gambe in modo che lui si mise in mezzo. Mise una mano sul mio interno coscia e pian piano si avvicinò al mio intimo in filò le dita sotto le mutandine che avevo, cercai di fermarlo anche in quell'occasione.

Elisa:" No!"

Claudio:" zitta e taci Zoccola!"

Mi buttò la testa indietro entrando violentemente dentro di me con due dita. Un gemito uscì dalla mia bocca. Stavo gemendo al tocco di guel mostro, ero veramente una zoccola.

Claudio:" Vedi! Dopo tutto piace anche a te."

A guella frase non reagii. Continuo a cosí per qualche minuto poi si tolse i pantaloni e mi costrinse a suon di  botte a massaggiare il suo membro e continuò s farmi fare tutto ciò che voleva, mal menandomi, prese anche un coltello per infliggermi ancora piú dolore e farmi avere piú paura. Quando ebbe finito si rivestì e sene andò via chiudendo la porta di casa mia a chiave da fuori in modo che non potessi piú uscire di lí.

Le regole del sistema (Edoardo Conte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora