Flashback:
Claudio: "Dove stí andando?"
Disse mentre mi affrettai ha prendere la borsa per uscire. Quelle parole avevano un tono calmo, una domanda normale per una coppia pur se quella non era un vera coppia.
Elisa: "Mi ha scritto Carmine mi vuole vedere, a detto che mi deve presentare una persona."
Dissi con un tono di voce basso ma che mi potesse sentire mentre sgrufolavo dentro la borsa per cercare le chiavi.
Claudio: "e quando me lo avresti detto!?"
Disse alzando la voce.
Elisa:"non urlare, non serve che urli"
Dissi senza mai alzare la voce rimanendo sempre con quel tono basso. A quale parole lo vidi alzarsi e andare verso di me, lasciandomi il segno della sua mano in faccia.
Claudio: "Nun si nessuno pe riceme cosa devo fa e pe risponde! CAPITO?!"
Disse urlandomi tutto in faccia marcando soprattutto l'ultima parola. Lo guardai, in un modo che lo fece arrabbiare ancor di piú, uno sguardo di sfida non avevo paura di prenderle. Lui non era nessuno per fare tutto questo e per dirmi quello che dovevo fare.
Elisa: "Ciao, devo andare."
Dissi senza neanche cambiare tono di voce soltanto distogliendo lo sguardo da lui alla borsa che presi per poi andarmene, fuggire via. Cosa che fú impossibile dopo che mi tiro fortemente verso di lui facendo rigirare subito e lasciandomi un altro schiaffo in faccia che poi venne susseguito da vari pugni che mi riempirono il corpo e il volto di lividi. Che sparirono difficilmente nel tempo. Guardo finì di menarmi ero a terra chiusa come un guscio. Quando si allontanò dal mio corpo a terra disse
Claudio: " Ora vai pure!"
Per poi ridermi in faccia e andando a chiudersi in camera sua. Mi alzai da terra dolorante e presi il telefono scrivendo a Carmine che non sarei potuta venire per un imprevisto avuto all'ultimo. Sapevo che voleva questo, fare in modo che rimanessi li che soffrissi e iniziassi a piangere. Ma non gliela avrei data del tutto vinta era riuscito a farmi rimanere lì, ma non mi sarei mai e poi mai messa a piangere per averle prese da lui, dopotutto per me non era nessuno, a parte che un uomo morto.
La sua unica fortuna é stato affiancarsi con Katherine, la persona a cui tengo più di tutti e che non vorrò mai perdere. Per non perderla non posso che stare zitta e ferma, perché se no inizierebbe una lite enorme. Pur se mi mette le mani addosso non posso fermarlo ridando gliele o rispondendo gli, perché è manipolatore e ha in pugno Katherine, se gli facessi qualcosa me la scaglierebbe contro senza problemi. Non posso farci niente, almeno non potevo.
Fine Flashback.
Dopo Quel gesto molte persone mi guardarono un pò straniere altre divertite probabilmente pensavano che avessi paura di loro ma non avrei mai avuto paura di persone come loro, cosí stupide. Quando ritornai a pensare a chi avevo veramente ora davanti notai che il ragazzo era stranito sconvolto dal mio movimento oserei dire. E poi notai il suo braccio che non si stava dirigendo verso il mio volto ne da nessun altra parte del corpo per farmi male ma si stava solo staccando da me. Il mio sguardo era fisso nei suoi occhi che mi fissavano. Dopo ciò mi girai e camminai a passo svelto verso il campetto da pallavolo, dove appena entrata vidi Silvia si avvicina.
Silvia: Eli stí buon?"
Elisa: "Si Silvietta, tranquilla."
Silvia: "Va buo! Fatt presenta alcune uaione!" (va bene! Fatti presentare alcune ragazze!)
Elisa: "ok"
Gli rispondo per poi avvicinarmi insieme a Silvia, a un gruppetto di ragazze.
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Le regole del sistema (Edoardo Conte)
Historia CortaBasato solo sulla prima seconda terza stagione la quarta non l' ho vista. :"Le regole del sistema sono una fregatura, perché se non le rispetti sei solo e puoi essere ucciso, ma se le rispetti nun cambia nu cazz!" Elisa Di Salvo ha 16 anni, é stata...