Quinn's POV
Per mia fortuna, dopo l'abbraccio,Cristian non mi fece domande sulla morte di mio padre ma notai che diverse volte tendeva a guardarmi con aria curiosa ma allo stesso tempo dispiaciuta.
Cercando di colmare quel silenzio, iniziai a fare domande sul caso."Allora... hai già dei sospetti su chi possa essere il criminale che stai cercando" chiesi io.
"Mi sono stati consegnati diversi fascicoli su persone che erano presenti quella sera, il proprietario del bar ha trovato un carico di cocaina fuori dal suo locale e ci ha confessato chi si trovava sul posto.
Il primo che devo interrogare è un certo Robert, un cliente abituale del bar" mi spiegò il mio "collega"."E sai già dove trovarlo?" dissi convinta che se una persona venisse accusata di spaccio non si presenterebbe ad un interrogatorio.
"Il proprietario mi ha detto che si trova al bar ogni giorno alla stessa ora, quindi dovremmo riuscire a parlarci"
In breve tempo arrivammo sulla scena del crimine e venimmo accolti subito da quello che intuì essere il proprietario.
Lui gentilmente ci indicò dove si trovava il nostro sospettato e ,con molta tranquillità, Moore si avvicinò a lui sedendosi accanto venendo poi seguito da me, che feci la stessa cosa."Buon pomeriggio Robert, avrei bisogno di farti qualche domanda" disse il detective mostrando il suo distintivo da poliziotto.
"Certo, come posso esserle utile?" rispose con calma colui che non sapeva di essere sospettato.
"Tranquillo , dammi pure del tu, e mi farebbe molto piacere se mi raccontassi della serata di mercoledì" disse il mio "collega"
"Come ogni sera sono venuto in questo bar con dei miei colleghi e abbiamo fatto una semplice apericena, niente di più." disse con nonchalance bevendo il suo caffè.
"E non avete visto nessuno che è uscito dall'uscita d'emergenza del locale? Magari qualcuno di sospetto che aveva un comportamento strano?"
"No, come ti ho detto siamo venuti qui per goderci la serata, non penso che qualcuno abbia fatto caso a dei dettagli del genere" disse scocciato da quella situazione è iniziando a capire dove volesse andare a parare Moore.
Vidi Cristian appuntare qualcosa sul suo quadernino e poi chiuderlo di scatto guardandolo con un sorrisetto.
"Bene, grazie per la tua collaborazione Robert, mi farebbe piacere restare in contatto con te. Potremmo diventare ottimi amici" disse il castano strappando un pezzo di carta dal quadernino e scrivendoci sopra il suo numero di telefono.
"Volentieri. Ora devo scappare, arrivederci agente" disse il sospettato prendendo il foglio di carta e uscendo poi dal locale.
"E ora cosa farai? Non ti ha detto assolutamente nulla" gli feci notare io.
"Ho studiato i suoi atteggiamenti, ovviamente non mi posso basare solo sulle sue parole. Chiederò al proprietario di mostrarmi le registrazioni delle telecamere sul retro" mi rispose alzandosi dalla sedia e avviandosi con me verso l'uscita.
La strada di ritorno fu molto veloce, anche troppo veloce, da percorrere.
In poco tempo il mio umore cambiò radicalmente non appena arrivai di fronte alla casa di Dean.
Presi le chiavi dalla mia borsa e una volta entrata iniziai a cercarlo nelle varie stanze.
Non appena aprí la porta della camera da letto, il mio cuore si spezzò in mille pezzi.
Sentì gli occhi bruciarmi minacciando di far uscire delle lacrime e mi portai una mano alla bocca."Oh ciao cara, piacere di conoscerti. Io sono-"
"E-e a me dovrebbe i-importare chi sei?" la interruppi io.
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~𝖀𝖓 𝖙𝖗𝖆𝖉𝖎𝖒𝖊𝖓𝖙𝖔 𝖈𝖍𝖊 𝖚𝖓𝖎𝖘𝖈𝖊~
FanfictionQuinn è sempre stata follemente innamorata del suo ragazzo ma non ha mai ricevuto lo stesso amore da lui. In una normale giornata di lavoro la ragazza si ritrovò a servire un cliente fuori dal normale, che invece di fare commenti non graditi come sp...