Capitolo VII

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Quinn's POV
Passò un mese intero dal mio ultimo incontro con il detective e durante questo lasso di tempo evitai di contattarlo troppo.
Da come mi raccontò Jay, lui e Cristian erano alle prese con un caso impegnativo e mi sembrava inopportuno stressare il ragazzo tempestandolo di messaggi.
Il giorno dopo quel lungo mese pieno di monotonia mi svegliai piena di energie e emozioni positive, pronta alla festa di compleanno di Jay che si sarebbe tenuta la sera.

La mattina andai come ogni giorno feriale al college travolgendo la mia migliore amica con la mia felicità.
"Buongiorno amica mia, il sole splende, gli uccelli cinguettano e i fiori sbocciano."mi buttai letteralmente addosso a lei per abbracciarla ricevendo un'occhiataccia da parte sua.

"Quinn, cazzo, sono le 8 di mattina come fai ad essere così energica?" mi chiese lei palesemente assonnata.

"Ma come? Non ti ricordi che giorno è oggi? Oggi è il giorno del compleanno del mio adorato fratellone" dissi euforica e poi sospirai felice continuando " Diventa sempre più vecchio".

"Ah giusto, oggi gli farò personalmente gli auguri.Ma non ha solo 30 anni...?" domandò leggermente confusa dalla mia affermazione.

"Beh si, ma questi sono dettagli" risposi "Stasera ti voglio con un bel vestito e se non ne hai ti rapisco per fare shopping" dissi finalmente allontanandomi da lei facendola di nuovo respirare.

"...non posso venire vestita normalmente? Tanto la festa è a casa tua-" la zittí poi subito dopo.

"Non se ne parla proprio, tu vieni vestita bene oppure rimani fuori. Non ti faccio entrare neanche per mangiare" la minacciai.

"E va bene... non voglio fare il digiuno" borbottò lei e poi sospirò guardandomi.
"Ci sarà tanta gente? Sai che non mi piacciono i posti affollati"

"Non ne ho idea, ma non penso che ti sentirai a disagio, dopotutto c'è molta gente anche al bar ma ci lavori" affermai convinta che non ci sarebbero stati problemi.

"Ci lavoro per pagare l'affitto, non perché mi piace. Se avessi altre opzioni sicuramente non perderei tempo a licenziarmi" mi rispose e prima che potessi risponderle sentì la campanella suonare facendoci correre verso l'aula di psicologia.

Le lezioni passarono molto velocemente e ogni minuto che passava diventavo sempre più impaziente di festeggiare.
Corsi a casa e una volta entrata in casa salì in camera mia per prepararmi.
Ero consapevole che fossero solamente le 16 di pomeriggio e che la festa fosse alle 20 ma se una lumaca dovesse prepararsi per andare ad un appuntamento sarebbe più veloce di me.
Scelsi cosa mettere e iniziai a truccarmi e ad aggiustare i capelli.
Prima che potessi però indossare il vestito che avevo scelto sentii bussare alla porta e andai ad aprire.

"Come sta la mia adorata sorellina?" mi disse mio fratello Will mostrandomi un sorriso a trentadue denti.
Non ebbi il tempo di dire nulla che per la felicità gli saltai addosso.

"Mi sei mancato tantissimo..." quasi urlai io stritolandolo.

"Anche tu, vedo che sei già pronta per la festa" scherzò lui vedendomi in pigiama.

"È solo un cambio temporaneo scemo, se mi dai 5 minuti ti mostro l'outfit completo"

"Non vedo l'ora, su va a finire di prepararti che abbiamo tanto da fare" mi rispose iniziando a portare in casa i vari scatoloni con le decorazioni.

Annuì e tornai in camera mia.
Presi l'abito scelto in precedenza e ci abbinai dei tacchi.

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