Capitolo VIII

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Cristian's POV

E se inizialmente pensavo che sarebbe stata una festa tranquilla dovetti ricredermi.
Più che una festa di compleanno sembrava una serata in discoteca.
L'odore di alcol riempiva l'aria di casa e la musica rendeva impossibile sentire altri suoni al di fuori di essa.
Non sono mai stato un tipo da feste e penso che le persone che erano presenti lo avessero notato.
Ero l'unico a restared seduto sul divano osservando gli altri divertirsi.
Persino l'amica di Quinn era riuscita a sciogliersi un po' con un goccio di vino.
Nonostante avessi fatto lo stesso, non riuscivo a smuovermi.
Sentivo i miei piedi ancorati al pavimento e gli occhi fissi su Quinn ormai da un bel po'.
Non sapevo perché stessi fissando proprio lei, ma speravo che anche io potessi divertirmi insieme a lei, insieme a loro.
Inaspettatamente vidi la diretta interessata allontanarsi e uscire dalla casa.
Per curiosità, decisi di seguirla.
Uscì anch'io dalla porta sul retro e la vidi barcollare e la sentì lamentarsi sotto voce.

"Hey, ti senti bene? Non hai una bella cera" le chiesi avvicinandomi a lei.

"Certamenteeee, non si vede?" mi rispose sorridendo come un ebete e crollando a terra.

La presi appena in tempo così che non si facesse male e mi sedetti al suo fianco.

"Quanto hai bevuto?"

"Uno o forse tre, o quattro bicchieri. Magari anche sette" disse ridendo e appoggiando la testa sulla mia spalla.

"Capisco, hai intenzione di smettere?" le domandai leggermente sorpreso da quel contatto.

"Ohhh suvvia, che sarà mai qualche altro bicchierino? Dopotutto a te non importa di me" disse mostrandosi leggermente dispiaciuta.

"Perché non dovrebbe importarmi?"

"Preferisci un'altra a me,no? Mi pare un valido motivo" disse lei con ovvietà puntandomi il dito contro.

"Ma se ti ho detto che sono nella tua stessa situazione per quanto riguarda le relazioni. Non capisco cosa vuoi dire" mi girai verso di lei guardandola serio.

"Sei uno stupido, io non voglio odiarti..." sussurra e appoggia le sue mani sulle sue spalle.

"So che sei ubriaca, ma stai veramente delirando. Vuoi parlarne quando sarai sobria?"

"No... voglio che tu resti con me, Dean" si iniziò ad avvicinare a me.

"Aspetta, chi è D-?" prima che potessi finire la frase trovai le labbra di Quinn sulle mie portandomi ad arrossire violentemente e ad immobilizzarmi.

Continuò a baciarmi facendomi rimanere a dir poco sorpreso.
Nonostante non volessi ricambiare sapendo che fosse ubriaca, non posso negare che dopo un po' mi lasciai andare e seguì il movimento delle sue labbra con le mie.
Rimasi in un certo senso dispiaciuto quando si staccò da me ancora barcollante.
La presi appena in tempo prima che toccasse terra e ritornai dentro casa con lei.
Fortunatamente la nostra entrata non fu notata, sarebbe stato fin troppo imbarazzante spiegare il motivo per cui eravamo insieme.
La accompagnai lentamente sulle scale verso camera sua e la feci stendere sul letto.
Cercai invano di scappare da lì, sentendo il rossore bruciarmi il viso.

"Dove vai...?" afferrò la manica della mia giacca tirandomi appena verso di se.

"È tardi... devo tornare a casa e tu dovresti dormire, non immagino neanche come ti sentirai domani mattina dopo tutto quell'alcol" dissi sedendomi accanto a lei.

~𝖀𝖓 𝖙𝖗𝖆𝖉𝖎𝖒𝖊𝖓𝖙𝖔 𝖈𝖍𝖊 𝖚𝖓𝖎𝖘𝖈𝖊~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora