Pietrasanta, 12 settembre 1997:
«Che palle!» esclamò Ilaria oltrepassando l’elegante cancellata in ferro battuto. «Oggi è il primo giorno di scuola e io mi sono già rotta!» sbuffò dirigendosi verso la propria classe.
A darle il benvenuto, appesa alla porta, una targhetta con la scritta a caratteri cubitali 5’B.
Salutati i compagni già in aula, prese posto in prima fila occupando il banco più esterno dei due allineati sotto alla finestra. Sicura che nessuno avrebbe sgomitato per sederle accanto, poggiò lo zaino sulla sedia libera. Senza Giada, trascinata a Roma dalla madre, si ritrovava infatti da sola in mezzo a quindici adolescenti che a malapena sopportava.
«Bugatti Cristina, Cecconi Gloria, Dazzi Valentina, Del Carlo Emanuele, Donati Francesco, Ferolla Alessandro,
Gherardi Serena, Giannini Filippo,
Livi Michele, Loi Maurizio,
Mallegni Eleonora, Meani Ilaria,
Pacini Vittoria, Ricciardi Giulia,
Santini Fabio, Tenerani Lucia,
Pieroni Gabriele». Quello, l'appello letto in maniera sbrigativa e molto meccanica dalla professoressa di lettere.«Silenzio!» battendo pesantemente un palmo sopra alla cattedra, l’anziana docente richiamò all’ordine la classe. Il giovanotto, in piedi alla sua sinistra, aveva acceso un intenso chiacchiericcio, che la donna zittì dicendo: «Ragazzi, vi presento Alessandro. Si è trasferito da Torino e quest’anno frequenterà con voi».
Ferolla Alessandro, ripeté mentalmente Ilaria stringendosi nella felpa oversize. Sembri più grande, pensò mentre raccoglieva i lunghi capelli castani.
«L’unico posto libero è accanto a Meani, per il momento puoi accomodarti lì!» esclamò l’insegnante desiderosa di iniziare la lezione.
«Ciao!» gli sorrise Ilaria, spostandosi per farlo passare, ma lui, senza rispondere, lasciò cadere a terra lo zaino e sedé. Perfetto! Un altro stronzo! Sbuffò irritata da tanta maleducazione. La mattinata comincia proprio bene! Sospirò sollevando gli occhi al cielo.
All'intervallo la classe si assiepò, tutta o quasi, attorno al nuovo arrivato martellandolo di domande. Solo il suono della campanella pose fine a quella sorta d'interrogatorio.
«Ehi!» protestò Ilaria, venendo travolta dalla foga di Alessandro.
«Scusa! Non ti avevo vista», rispose afferrandola al volo per impedirle di cadere.
«Lo voglio sperare!» sbuffò, sottraendosi in fretta alla stretta del ragazzo. «Dove vai? L'intervallo è finito!» aggiunse incastrando le proprie iridi scure in quelle verdi di lui.
«Fumi?» le chiese spiazzandola.
Senza alcuna logica, allora gli afferrò una mano e, nonostante il professore di Diritto stesse per arrivare, disse: «Seguimi!».
°°°«Se ci beccano finiamo in Presidenza il primo giorno», scherzò Alessandro sedendo su uno dei gradini in ferro della scala antincendio.
Forse non sei lo stronzo che credevo! Trovandosi davanti una persona completamente diversa, Ilaria dové ricredersi e solo in quell'istante si accorse di quanto fosse attraente. Dopo essersi sbarazzato del maglione in filo di scozia, era infatti rimasto in canottiera e questa, modellandosi alla perfezione al suo corpo, ne metteva in risalto addominali e pettorali, mentre le maniche a giro lasciavano scoperto il tribale impresso sul bicipite destro. Chissà se hai una fidanzata? Si chiese, sospirando, nel ricordare quelle braccia su di sé. Bello e misterioso! Di sicuro farai strage di cuori, sorrise guardandolo giocherellare col fulmine appeso al cerchietto che portava al lobo sinistro.
«Sei l’unica a cui non sembra interessare nulla di me!» esclamò di punto in bianco Alessandro alzandosi in piedi per cercare l’accendino.
«Ne sei davvero sicuro? Fossi in te non ci metterei la mano sul fuoco...», ironizzò strizzandogli un occhio. «Semplicemente, mi sembra sciocco tartassarti di domande il primo giorno. Ho un intero anno per conoscerti!».
«Hai ragione! Almeno fino a Giugno non intendo andare da nessuna parte», le rispose scoppiando a ridere.
Davanti a quel suono, Ilaria si sentì mancare il fiato. Le tenere fossette comparse ai lati della bocca di Alessandro gli regalavano un fascino a dir poco magico.
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Troppo presto...
RomanceAlessandro, a causa del lavoro del padre, è costretto a trasferirsi per l'ennesima volta... solo non immaginava che in quella nuova città Ilaria avrebbe finito col "rubargli il cuore". Un amore adolescenziale capace di cambiare per sempre le loro es...