Addio... 5° B

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Luglio 1998:

   Sostenute le due prove scritte, in vista degli orali la coppia si era chiusa nell'appartamentino del seminterrato di casa Meani. I genitori di Ilaria, saputo che Alessandro non intendeva seguire la famiglia in Veneto, avevano infatti proposto al genero di trasferirsi da loro, perlomeno fin quando non avesse trovato un lavoro.

I maturandi avrebbero sostenuto il colloquio Sabato 4 Luglio. Ilaria sarebbe stata interrogata in Diritto e Tecnica Commerciale, materie da lei stessa scelte, Alessandro, invece, in Matematica e Lettere o perlomeno quello era il programma. Sì perché la Commissione esaminatrice, come in suo potere, dopo aver valutato la lista degli argomenti scelti dai candidati e a lei sottoposta, aveva provveduto a effettuare alcune modifiche. Di conseguenza, essendo fra i pochi sfortunati a cui gli esaminatori avevano cambiato la seconda materia, Alessandro si vide assegnare Tecnica Commerciale.

16 Luglio:

  «Ila, mi ha chiamato Gabry!» gridò elettrizzato Alessandro, poggiando sopra al tavolo del piccolo cucinotto il telefonino regalatogli solo pochi giorni prima dalla madre. In vista dell'ennesimo trasloco, infatti, la signora Ferolla aveva voluto comprare un cellulare a ognuno dei figli, cosicché i ragazzi potessero sentirsi liberamente.

«E allora?» chiese Ilaria stringendosi nelle spalle.

«Hanno appeso i quadri... Che si fa? La scuola resta aperta solo un'ora. Se vogliamo andare, ci dobbiamo sbrigare!» la informò, mentre già toglieva i bermuda per indossare un paio di jeans.

«Corro a mettere qualcosa di decente anch'io e andiamo!» gli rispose entusiasta.

All'arrivo davanti alla scuola, la coppia trovò la 5'B al gran completo.

«Signori! Comunque sia andata... è stato un piacere conoscervi!» esclamò Filippo, strappando una lacrima ai compagni.

Si sta chiudendo un capitolo, forse il più spensierato delle nostre vite! Sospirò Ilaria riflettendo sulle parole del capoclasse, e, pensando a ciò, la felicità si mescolò alla malinconia. È l’ultima volta che oltrepasso questo cancello come una studentessa. Da domani sarà tutto diverso. Persa in quelle considerazioni finì coll’attardarsi rispetto agli altri.

«Dai lumaca!». La voce di Alessandro la riportò alla realtà. Quindi, raggiunto il fidanzato, insieme si avvicinarono per scoprire il risultato. Entrambi scorsero l'elenco, fino a trovare il nome del ragazzo.

«Quarantanove!» lesse lei.

«Evvai!» esclamò lui, e sollevandola da terra le stampò un bacio sulle labbra. Poi, tornando a guardare il foglio, Alessandro allungò un braccio sopra a qualche testa e, con la punta dell’indice, percorse la riga orizzontale corrispondente al nome di Ilaria.

«Cinquantotto!» le sorrise.

Dovrei essere felice o delusa? Si chiese lei, non lasciando trapelare alcuna emozione.

«Lo meritavi anche te! Ignorala!» borbottò Cristina infastidita da Vittoria, che si vantava di essere l'unico sessanta della classe, e, inaspettatamente Ilaria sentì la mano dell’amica stringerle una spalla.

La coppia si congedò dagli ormai ex compagni e quando furono alla macchina, Alessandro la intrappolò fra il suo corpo e la carrozzeria. «Dillo! Dai… Ormai ti conosco!» le sussurrò in un orecchio.

«Lo so! È un bel voto…» sospirò.

«Però…», la incalzò lui.

«L’ammetto! Avrei preferito un cinquantasei come Eleonora o anche meno… Cinquantotto…», si morse la nocca dell’indice, «mi lascia l’amaro in bocca!».

 «Allora festeggio solo io!» scherzò Alessandro facendo sovrapporre le loro bocche e, infischiandosene dei passanti, si scambiarono un bacio passionale. «Ti dispiacerebbe se comprassi delle pizze e invitassi i tuoi e mia sorella?» ansimò lui.

Davanti a quel palese tentativo di risollevarle il morale, Ilaria, ancora senza fiato, sorrise:« Mi sono dimenticata il portafoglio... Sennò potevamo comprare qualcosa da fare sulla brace».

«Se è per questo i soldi ce li ho io».

«Dopo, allora, dividiamo!».

«Ok capo!» le strizzò un occhio. « Che grigliata sia! E voglio anche il dolce!».

«Facciamo proprio le cose in grande!» ironizzò lei, sollevandosi sulle punte dei piedi per baciarlo di nuovo. «Con la scusa di invitare Viola… potresti dare la bella notizia a tua mamma», azzardò timidamente.

«Mmh!» mugugnò Alessandro. «Potrei…».

Troppo presto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora