Un paio d'ore dopo:
«Tua madre si è commossa!» esclamò Ilaria disfacendo le buste della spesa.
«Il suo gesto mi ha stupito!», confessò Alessandro, poggiando il fondoschiena al bordo del tavolo.
«Non mi aspettavo ti facesse un regalo!» ammise incrociando le braccia davanti al petto.«A chi lo dici!» rispose lei non riuscendo a nascondere il proprio stupore.
«Ahia!». Protestò Alessandro, per il pizzicotto ricevuto.
«Allora… Alza il culo!» lo rimproverò con giocosa autorità. «Dobbiamo ancora invitare i miei e poi devo prendere il portafoglio».
«Non mi devi nulla!». Le afferrò un braccio per bloccarne il frenetico andirivieni.
«Non puoi permetterti di sprecare il denaro… Non hai ancora trovato un lavoro, inoltre… È giusto che io paghi la mia parte!», gli sussurrò a fior di labbra, crogiolandosi nella sua stretta.
«Pagherai... Tranquilla!». La provocò con un’espressione malandrina. «Intanto, col pretesto di ripulire…», le fece un malizioso occhiolino, «abbiamo la scusa perfetta per passare la notte insieme!».
«E se nel frattempo ti dessi un acconto?» lo stuzzicò con fare da lolita. Quindi, strofinandosi sul corpo del fidanzato, gli s’inginocchiò davanti.
°°°
La coppia aveva deciso di cenare in giardino sotto al gazebo, perciò dopo aver acceso il barbecue e appeso festoni e palloncini, Alessandro tornò a prendere il dolce.
«Anziché ordinarlo, non potevamo comprarne uno qualsiasi?» sbuffò Ilaria, pentendosi dell'idea avuta nel pomeriggio. «Ale!» lo richiamò, un attimo prima che oltrepassasse il cancello.
Alessandro si voltò. «Sì, lo so… Faccio ammodo!», sorridendo le strizzò un occhio, poi baciato un palmo, soffiò su di esso per far volare verso di lei il bacio.Ilaria gli sorrise e dopo averlo salutato con un cenno della mano, rimase a guardarlo finché non scomparve dalla sua visuale.
°°°
«Sono le otto passate. Ale doveva essere già qui!» esclamò Ilaria preoccupata, mentre il suono forsennato di una sirena riecheggiava nell’aria.
«Tranquilla! Avrà trovato traffico!» provò a rassicurarla la madre.
«Io metto altra legna sul fuoco», comunicò il padre, a cui era stata affidata la griglia.
«Dai... finiamo di apparecchiare!» Viola tentò di farla distrarre, ma, scambiato un semplice sguardo, le due si precipitarono in casa.
Ti prego rispondi, ripeteva fra sé e sé a ogni squillo.. La paura le gelava il sangue nelle vene, e quando l'operatore telefonico interruppe la comunicazione, il cuore di Ilaria sembrò fermarsi.
«... Magari è passato da casa», ipotizzò la giovane Ferolla, pur lasciando trapelare dalla voce una scarsa convinzione. Sebbene la ritenesse un'ipotesi poco plausibile, esortò comunque la cognata a telefonare.
Come entrambe temevano, Alessandro non era là.
«Lo richiamo!» mormorò Ilaria in preda al panico. Nel comporre il numero le tremavano le mani. Uno, due, tre... contava mentalmente. «Ha risposto!» esclamò tirando un sospiro di sollievo.
«Ale!» sussurrò timorosa. Dall’altro lato dell’apparecchio: il silenzio. Allora iniziò a chiamarlo con sempre maggior insistenza.«Che succede?» domandò Viola, vedendola sbiancare e lasciarsi cadere a terra.
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Troppo presto...
RomanceAlessandro, a causa del lavoro del padre, è costretto a trasferirsi per l'ennesima volta... solo non immaginava che in quella nuova città Ilaria avrebbe finito col "rubargli il cuore". Un amore adolescenziale capace di cambiare per sempre le loro es...