Profumo d'amore

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1998

Durante le vacanze, fortunatamente per Ilaria, Lorenzo si era infatuato di un'altra ragazza, di conseguenza i suoi amici non avevano più alcun interesse a tormentarla. In compenso però, il rapporto con Alessandro andava tingendosi sempre più di rosa.

24 Febbraio (intervallo):

«Oggi fai ventun anni! Mi spieghi perché l'ho dovuto scoprire per caso?» lo rimproverò Ilaria sfilandogli la sigaretta dalle dita.

«Perché è un giorno come un altro», le rispose stringendosi nelle spalle.

«Non dire cazzate!» lo zittì, ma guardandolo negli occhi rimase colpita dalla tristezza che vi lesse dentro. «Mi dici cos'hai?» domandò restituendogli la Marlboro.

«Ho litigato con mio padre!» confessò aspirando il cilindro pieno di tabacco.

Seduta sulla scala antincendio accanto a lui, allora Ilaria si alzò in piedi e, obbligandolo a fare lo stesso, salì un gradino così da potersi ritrovare (più o meno) alla sua altezza. «Chiudi gli occhi!» gli ordinò con dolcezza. «Fidati!» sussurrò sfiorandogli una guancia. E a quel punto lontano da occhi indiscreti, poiché il cortile era praticamente deserto, si abbandonarono alla loro prima limonata.

10 Marzo (intervallo):

«Il primo scritto è il ventiquattro?» chiese Filippo staccando il calendario dalla parete.

«Bravo! Guarda quando cadono i cento giorni alla maturità!» esclamò Cristina avvicinandosi al biondino.

Attirata l'attenzione dell'intera classe, il ragazzo iniziò a contare.

«Sedici Marzo!» sentenziò dopo aver ripetuto il conteggio una seconda volta.

«Lunedì prossimo!» constatò Serena.

«Che si fa?» chiesero in coro Lucia e Valentina.

«Ci andiamo!» decretò Gabriele.

«Facciamo sega tutti insieme!», concluse Francesco.

«Dove volete andare?» domandò invece Alessandro che, seduto sul banco, abbracciava Ilaria in piedi fra le sue gambe.

«A Pisa a toccà' la ciottellora», lo liquidò spiccio Maurizio.

«A toccare... Cosa?» ripeté mostrandosi perplesso.

Hai ragione! Spesso e volentieri finiamo col dimenticarci che non sei della zona, sorrise Ilaria davanti a quella richiesta di ulteriori spiegazioni. «In Piazza dei Miracoli, sulla porta della Cattedrale, c'è una lucertola. Accarezzare la sua coda, dicono porti fortuna», gli spiegò, sfiorando il braccio col quale la teneva stretta.

«Ci verresti con me? Io e te... Da soli!», le sussurrò in un orecchio, e lei, percependo il calore del suo respiro sulla propria pelle, tremò.

«Non vorrei dirglielo signor Ferolla, ma... il suo potrebbe sembrare un appuntamento», gli rispose con un filo di voce, non riuscendo tuttavia a nascondere l'emozione.

«Se lo fosse?» la incalzò ulteriormente. «Cosa mi risponderesti?».

«Siete talmente zuccherosi da far venire il diabete... Piantatela!» Gabriele ruppe l'incanto.

Dalla ripresa delle lezioni, Alessandro e Ilaria erano infatti diventati degli osservati speciali, perché a loro insaputa, la classe aveva organizzato un vero e proprio totoscommesse su quando la coppietta fosse uscita allo scoperto.

«Ragà'... Il vostro è il segreto di Pulcinella!» ridacchiò Vittoria.

«Che bello l'amore!» sospirò Serena con aria sognante. «Beati voi!».

Ritrovandosi quindici paia di occhi puntati addosso, allora Alessandro si alzò in piedi, e Ilaria intuendone le intenzioni scosse il capo, ma poi, non opponendo alcuna resistenza, lo lasciò fare. Così, mentre loro si baciavano, un fragoroso applauso salutava l'ufficializzazione della relazione.

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