Sabato 18 Luglio:
«A seguito dei traumi riportati nell’incidente da lui subito...», la dottoressa del Pronto Soccorso, che aveva risposto all’ultima telefonata ricevuta da Alessandro, si fermò un istante, «mi duole informarla che il signor Ferolla non ce l’ha fatta». Quelle, le parole con le quali Ilaria ricevé la notizia più brutta della propria vita.
Da lì in poi… L’oscurità.
Non ci fu nessuna festa. Le risate e l’allegria lasciarono il posto alla più assoluta disperazione e quando, nella sala mortuaria dell'ospedale, Ilaria se lo trovò davanti senza vita, il suo Mondo crollò.
Il funerale si svolse nella mattinata di sabato, pertanto il venerdì fu un continuo via vai di parenti e amici, giunti in Versilia, da ogni parte d’Italia.
Ciao Amore mio... Così iniziava la lettera infilata da Ilaria nella tasca dell’elegante completo in lino, scelto dalla madre di Alessandro per la sua ultima vestizione.
Non riesco ancora a crederci! Vorrei tanto aprire gli occhi e svegliarmi da questo incubo, ma purtroppo non sto sognando… PURTROPPO È TUTTO VERO!Le cose dovevano andare diversamente…
In giardino ti aspettano ancora i festoni e i palloncini.
Io e te abbiamo accarezzato la felicità, senza tuttavia sapere che si trattava soltanto di un crudele inganno, perché per noi non era previsto alcun lieto fine.
Sai? …Non te l’ho mai detto, ma il primo giorno di scuola, quando ti sei seduto accanto a me, ho pensato tu fossi il solito belloccio, stronzo e arrogante. Però, non ci ho messo molto a ricredermi e, più imparavo a conoscerti, più mi innamoravo di te.
Giuro! Non credevo si potesse amare così tanto una persona.
Noi due siamo un incastro PERFETTO! Tu sei stato, e sempre sarai, la mia METÀ. E ora che te ne sei andato, dentro di me, sento solo un enorme VUOTO.
Respiro! … pertanto, almeno in teoria, dovrei essere viva, ma in realtà la mia vita si è fermata su quell'asfalto assieme alla tua.
Se chiudo gli occhi ti vedo ancora: in piedi, davanti al cancello, mentre mi mandi un bacio. Questo è l’ultimo ricordo che ho di te, e lo custodirò a vita, come il più prezioso dei ricordi. Sorridevi, eri felice, lo eravamo entrambi.
Ale, ti amo.... e ti amerò per l’eternità ❤. Col volto rigato dalle lacrime, posò le labbra su quelle (oramai fredde) del fidanzato.
°°°
Nonostante fosse il diciotto Luglio, nulla profumava d’estate. Quella mattina, anche il cielo sembrava essersi vestito a lutto e, volendo piangere la prematura scomparsa di Alessandro, stava riversando sul corteo funebre il peggiore dei temporali.
La cerimonia fu molto toccante e l’omelia di Don Umberto, un chiaro tentativo di lenire il dolore provato da quanti avevano amato il ragazzo. Le parole dell'officiante, però non riuscirono a consolare Ilaria. Anzi... davanti alla frase dove il parroco definiva Alessandro “un giovane strappato troppo presto alla vita”, lei desiderava soltanto gridare un disperato: «Perché?».
Tuttavia, il momento più straziante arrivò a fine Messa, quando fu costretta a dare l'ultimo e definitivo addio al suo amato. I coniugi Ferolla, avevano infatti deciso di tumulare il figlio nel loro paesino d'origine, in Abruzzo.
Me lo portano via... singhiozzò vedendo il carro funebre allontanarsi. Non avrò nemmeno una tomba su cui poterlo piangere. Solo in quell’istante realizzò, per DAVVERO, che non lo avrebbe mai più rivisto.
Davanti a tale consapevolezza, venne risucchiata da un tornado. Come una trottola, il mondo prese a girare. La vista le si offuscò. I suoni si fecero sempre più ovattati fino a scomparire e le gambe, divenendo improvvisamente molli, cedettero sotto il peso del suo corpo lasciandola franare a terra.
STAI LEGGENDO
Troppo presto...
RomanceAlessandro, a causa del lavoro del padre, è costretto a trasferirsi per l'ennesima volta... solo non immaginava che in quella nuova città Ilaria avrebbe finito col "rubargli il cuore". Un amore adolescenziale capace di cambiare per sempre le loro es...