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Abigail

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Abigail

🏎️

Chi ami ora? 

Principato di Monaco,
Dicembre 2022

🏎️

«Mi senti?» Domandò la mia amica dall’altra parte del telefono, ci separavano pochi chilometri ma si era decisa a non voler venire a correre con me, in quella mattina fresca invernale.

«Sì, dimmi, ma alza la voce che con le cuffiette sento un po’ strano.» Le risposi, fermandomi qualche secondo sul lungomare. Correre e parlare nello stesso momento mi facevano sentire ancora più stanca.

«Ciao a tutti. Charlotte e io abbiamo deciso di finire la nostra relazione e rimarremo buoni amici. Abbiamo condiviso così tanti bei momenti e lei è e sarà sempre una persona speciale per me. È fantastica e merita il meglio, per favore rispettate la nostra decisione e la sua privacy in tempi come questi. Grazie.» Lesse la mia amica, probabilmente con il vivavoce.

«Tutto qui?» Domandai, «Non dice altro?».

«Solo questo.» Concluse rimanendo in silenzio e aspettando una mia risposta, che non arrivò. Alzai lo sguardo sul cielo, su una Montecarlo appena sveglia, nelle prime luci del giorno. 

Una notizia, che forse un tempo mi avrebbe resa felice, adesso mi creava un buco allo stomaco. Non riuscivo a deglutire, per colpa di quelle parole che non avevo intenzione di tirar fuori. 

«Non dici niente, Abi?» Continuò a spingere sull’argomento; mi aveva chiamata proprio per quello, svegliata da alcuni suoi colleghi per scrivere un articolo sulla loro rottura.

«Se lo merita.» Dissi solamente, dura come una pietra. Se lo meritava.

«Non dire così, non sai neanche cos’è successo… Pensa che ora io dovrò inventarmi la storia del perché» Sbuffò, «Spero che non inizi a odiarmi anche lui. Ci vediamo a casa A.» Chiuse la comunicazione ancor prima che potessi dire qualcosa e ripresi a correre, cercando di convincere me stessa che non mi importava.

Perché era così, giusto?

Andai avanti, veloce, poi lenta, fino a diventare stremata e accaldata, tanto che tolsi le scarpe, seguite dalle calze e toccai con i piedi la sabbia fresca. Tolsi le cuffiette senza filo, mettendole nell'apposita custodia e riponendole in tasca.

Andai oltre, appoggiandomi seduta vicino alla riva, ispirando l’odore della salsedine, chiudendo gli occhi e pensando che forse negli ultimi mesi dopo la pausa estiva, mi ero goduta troppo poco la bellezza di questa città. 

Rinnegando anche solo i tramonti, le albe, osservando il sole scendere fino all’altezza del mare come se non potessi guardare. 

Ed ero davvero stata senza vista, cieca. Non ero riuscita a riconoscere quando mi stava lasciando alle spalle, per andare avanti senza di me.

Smooth Operator | Carlos Sainz Jr | Vol. 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora