Ritrovo un vecchio amico

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Non potevo credere ai miei occhi: ero davvero ad Hogwarts, il posto nel quale ho sognato infinite volte di andarci, di viverci la mia adolescenza... Ora ero lì davvero!
Faccio un lungo respiro e sento un odore strano, insolito. Era il profumo di casa!
"E ora che si fa?" pensai "A mio rammarico, non posso rimanere qui così a fissare il castello senza fare niente!" Così decisi di entrare al castello e chiedere aiuto a qualche professore o alla preside, che ora dovrebbe essere la McGonagall.
Mi incamminai verso l'entrata passando per strette viuzze che avevo percorso tante volte con la fantasia. Passai vicino al Salice schiaffeggiante e rimasi spaventosamente stupita dalle sue dimensioni. Era letteralmente enorme: i suoi tre rami misuravano forse 40 cm di raggio. Pensai a quanto sarebbe dovuto essere terrificante da "vivo" quando i suoi rami erano in movimento.
Entrai dall'ingresso con una nonchalant da Nobel come se fossi entrata da quella enorme porta in legno decorata e ricamata chissà quante volte ma rimasi a bocca aperta per la bellezza del castello. Se da fuori sembrava grande da dentro era gigante. Mi ci volle ben più di un'ora per cercare l'ufficio del preside un po' perché mi perdevo, anche grazie alle scale che cambiano in continuazione, un po' perché mi fermavo ad ammirare ogni minimo posto del castello, anche un normale sgabuzzino delle scope (sì nella mia ricerca mi sono imbattuta in proprio tutti i posti).
Ad attendermi c'era la solita entrata con il grifo. "Che stupida! Mi ero dimenticata del fatto che per entrare bisognasse mettere una parolachiave!" Pensa a tutte le cose che potessero piacere alla professoressa McGonagall. Mi resi conto di non conoscerla per niente perciò tentai poco speranzosa. "Gatto!"
"Che scelta azzardata! Come può essere gatto?!"
E invece, contro ogni previsione, l'ingresso si sboccò e iniziò a girare.
Salì in fretta sulle scale a chiocciola e lì iniziai a provare ansia. Mi resi conto che non sapevo cosa dirle. Non potevo, io, una babbana, cascare lì nel suo ufficio così raccontandole la mia storia così inverosimile. Ma del resto cosa potevo fare?
Nonostante ciò i miei dubbi e le mie domande erano inutili perché quando entrai nell'ufficio mi resi conto che non c'era nessuno.
"E ora cosa devo fare?"
La preside era la mia unica possibilità.
Presa dalla disperazione comincia a vagare senza meta per il castello nella sola speranza di trovare prima o poi qualcuno disposto ad aiutarmi.
Arrivai alle serre senza una reale logica solo perché il mio sesto senso diceva così e se dice così, soprattutto quando cuore e cervello sono nel pallone, allora è meglio ascoltarlo. E menomale che lo feci! Grazie sesto senso. Ti amo!
Da fuori sembravano chiuse ma avvicinandomi al vetro vidi un uomo alto, piuttosto magro, coi capelli castani e arruffati ontento ad annaffiare delle piante di dittamo. Senza nemmeno pensarci entrai di corsa e solo quando vi ero molto vicina mi resi conto che quell'uomo era in realtà Neville Paciock.
"Odio! Ma tu sei Neville Paciock!" lasciai sfuggire un urlo da fan. "Sono una tua grande fan. Cioè di tutta la saga di Harry Potter in realtà" mi affrettai a stringergli la mano. Notai che Neville era molto confuso. Le sue guance piene di lentiggini e un po' sporche di terra erano paonazze per l'imbarazzo. Mi arrossai anch'io.
"Scusami se sbuco così dal nulla mentre lavori ma ho bisogno d'aiuto. Che ne dici se ci sediamo e ti racconto la mia lunga storia inverosimile?"
Gli raccontai la vicenda di quella mattina e di tanto in tanto mi fermava per chiedermi dei dettagli. All'inizio sembrò molto confuso e disorientato ma alla fine capì la situazione.
"La professoressa McGonagall al momento è andata al Ministero della Magia perché doveva sbrigare delle cose. Penso che sarà di ritorno tra un'altra oretta. Nel frattempo vogliamo andare nella Sala Grande a mangiare qualcosa? Devi essere affamata..."
Guardai l'orologio: erano le 3 del pomeriggio passate. Il stomaco iniziò a brontolare votando positivamente alla proposta di Neville. Con tutto quello che stavo vivendo non mi ero nemmeno resa conto della fame.
"Sì! Sto morendo di fame!"
Ci incamminammo verso la Sala Grande parlando del più e del meno.
Quando arrivammo ci sedemmo sulle panche attorno al tavolo più vicino.
La sala Grande era davvero gigante ma la cosa che mi sorprese di più era il soffitto. Bellissimo è dir poco! Sembrava veramente che fossi all'esterno. Inoltre dalle bellissime finestre usciva un bel tepore tipico dell'Inghilterra in quel periodo.
Dopo pochissimi minuti il lavolo si riempì magicamente di due piatti, uno per me e uno per Neville, pieni di leccornie tipiche di un pranzo inglese come sandwich accompagnati da verdure al forno e purè di patate.
Iniziammo a mangiare affamati. Mangia il mio sandwich di gusto, non ero mai stata in Inghilterra perciò non avevo mai provato il sandwich marmellata e burro d'arachidi.
"Tu perché sei qui?" chiesi a Neville
"Bhe, io lavoro qui."
"Ah, già! Che stupida che sono! Insegni Erbologia qui ad Hogwarts" dissi arrossato per la vergogna della figuraccia. Presa dai pensieri e dall'emozione non stavo pensando che molti dei personaggi che ho sempre conosciuto da teenager ora sono adulti sposati con famiglia e lavoro.
"Non ti preoccupare!"
"Ti piace? Lavorare qui intendo?"
"Sì, moltissimo, sennò non starei qui! Nonostante io non abbia sempre amato Hogwarts, soprattutto nei primi anni durante i quali studiavo qui, questa scuola è la mia seconda casa. Poi adoro le piante e la professoressa McGonagall sapeva della mia passione così appena finì l'università fu felicissima di assegnarmi la cattedra di Erbologia."
Annui e bevvi un sorso del mio succo di mela.
Quando finimmo di pranzare un elfo domestico ci chiamò per avvisarci che la professoressa McGonagall era appena tornata e che, avvisata di una visita speciale, ci aspettava nel suo ufficio.
"Allora, mi sa, che ci tocca andare..."
"Mi sa di sì!" risposi sorridendo.

Spero che la mia storia vi stia piacendo🤞
Se avete consigli vi aspetto nei commenti.

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