Ricevere quella chiamata da parte di Manuel aveva significato per Carmine mettere da parte qualsiasi sentimento provasse e fare ciò per il quale aveva fatto ogni sacrificio.
Al diavolo la gelosia, si era ripetuto durante tutto il tragitto, seppur breve, che lo separava da casa di Simone.
Nonostante non lo conoscesse a fondo ma, probabilmente, lo avesse incrociato soltanto qualche volta quando era fidanzato con sua sorella, provava una forte ansia all'idea di cosa avrebbe potuto trovare dentro quella casa.
Di come avrebbe potuto trovarlo.
Di come avrebbe dovuto affrontare Manuel nel caso avesse dovuto dargli una brutta notizia.Ché l'obiettivo di Simone era sotto gli occhi di tutti, erano soltanto tutti troppo impauriti dal fatto che dirlo ad alta voce lo avrebbe reso reale per esplicitarlo.
Una volta arrivato nei pressi dell'abitazione di Simone, parcheggiò l'automobile al meglio delle sue possibilità e, proprio dove gli aveva indicato Manuel, trovò le chiavi.
Entrò.
All'apparenza sembrava tutto tranquillo.
Ma si sa, l'apparenza inganna.
Infatti, avanzando all'interno della casa, iniziò a notare le prime anomalie.
Tracce di sangue sul pavimento della cucina misero Carmine ancora di più in allarme.
Si diresse, poi, velocemente, nell'unica stanza dalla quale proveniva una forte luce.
Il bagno, per l'appunto.
Fu un attimo quello in cui Carmine, accorso sul posto, vide il corpo di Simone riverso nella vasca da bagno con i polsi recisi, il sangue a colorare l'acqua e il coltello sporco sul pavimento.
Cazzo.
La prima cosa che fece fu posizionare due dita sul collo di Simone all'altezza della carotide: il battito era molto debole, quasi assente.
Doveva intervenire.
Subito.
Estrasse quindi, con delicatezza, il corpo di Simone dalla vasca, lo adagiò sul pavimento ed iniziò a praticare il massaggio cardiaco non prima di aver stretto degli asciugamani attorno ai polsi di Simone col fine di arrestare l'emorragia.
Chiamò infine un'ambulanza.
Non può succedere un'altra volta.
Non puoi morire tra le mie braccia anche tu.Ché il volto pallido di Simone prendeva sempre di più le sembianze di quello di Sergio.
Non è Sergio, è Simone, continuava a ripetere nella sua testa come se ripetere quella frase come un mantra potesse dargli la spinta giusta per continuare con le compressioni e non farsi sopraffare dai ricordi.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Dieci.
Quindici.
Venti.
Venticinque.
Trenta.Non è Sergio, è Simone.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Dieci.
Quindici.
Venti.
Venticinque.
Trenta.Non è Sergio, è Simone
Continuò fino all'arrivo dell'ambulanza.
Non è Sergio, è Simone.
Quando sono arrivati i soccorsi, Sergio era già morto.
Simone è vivo, non puoi lasciarti distrarre.La presa di coscienza di ciò suonò, per Carmine, come una pugnalata in mezzo al petto.
«Si sente bene?» chiese uno dei soccorritori.
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Vite in gioco
FanfictionDal testo: «La storia che stiamo per raccontarvi è la storia di Simone Balestra e di Manuel Ferro, corpi divisi ma anime inseparabili, cuori distanti legati da quell'invisibile filo rosso capace di tirare a sé il cuore in difficoltà e guarirlo come...