L'Avuncolo

42 6 0
                                    

Questa parola così altisonante indica semplicemente lo zio materno.

Se ci pensate un attimo, è una figura ricorrente: Carlo Magno lo è per Orlando, re Artù è lo zio materno di sir Galvano, Anfortas, il re pescatore, lo è per Pervical.

Anche Thorin Scudo di Quercia è lo zio di Kili e Fili.

Ma perché sempre materno?

Questo perché, in epoca medievale, era tradizione che fosse lo zio materno a occuparsi dell'istruzione culturale del giovane, perché era un considerato un ponte tra il mondo maschile e quello femminile, divenendo un secondo padre.

Questa figura vi permetterà di separare un eventuale eroe dai genitori senza bisogno di ammazzarli, perché sta facendo l'apprendistato. 

Nota mia: sì, non suona affatto bene, ma si chiama così.

Scrittura creativaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora