Sandokan e l'antirazzismo

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Tempo fa ho letto "Sandokan alla riscossa". Si sente che è stato scritto in tutta fretta (sembra quasi di guardare un videogioco coi vari livelli) ma c'è un elemento interessante: appare un uomo di colore (chiaramente pigmeo) e sul momento viene definito "omiciattolo" e non riesce a eseguire calcoli relativamente semplici. Dà quindi l'idea di essere stupido.

Nel capitolo dopo, però, mostra inventiva, coordinazione, abilità di combattimento, astuzia. Kammamuri (collaboratore di Sandokan), che lo aveva sottovalutato, ne riconosce il talento, e Sandokan stesso lo elogia.

I suoi uomini, anch'essi pigmei, inizialmente sono goffi e impacciati con le armi, ma appena viene dato loro il tempo di fare pratica, ecco che si mostrano bravi come gli altri e forse anche di più. 

Splendido esempio di smontaggio del razzismo: il personaggio è "stupido" in campi a cui non è avvezzo, perché nel suo ambiente non era necessario svilupparli, ma è intelligente in altri che gli erano necessari, e la sua incapacità di comprendere è solo temporanea. 

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