Il labirinto delle insidie

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Sono sdraiata comodamente nel soffice ed enorme puff della piccola stanza al piano di sopra, davanti a me, ancora spenta, c'è una tv a plasma. La luce proveniente dall'unica lampada della stanza è abbastanza debole, e da poco ha cominciato anche a sfarfallare, segno che andrebbe cambiata al più presto. Lo farò sapere ai Tipi, dovrebbero passare a prenderci domattina, per portarci al luogo della terza prova. Nel puff c'è un piccolo buco, dal quale escono delle piccole piume che prendo e lascio in aria, restando a guardarle inizialmente immobili, come se stessero fluttuando, ma poi svolazzano pigramente avanti e indietro fino a toccare terra. Come quelle piume, anche i miei pensieri svolazzano nella mia testa, ma al momento non riesco a togliere dalla mente il mio ultimo discorso con Alexa.

-Perché eri andata a vedere Trent?- le chiesi sinceramente perplessa
-Devo essere davvero brava a recitare- rispose lei, stringendo tra le braccia un cuscino
-Temo di non capire- affermai infine, leggermente imbarazzata
Alexa si alzò lentamente dal letto nel quale si era sdraiata e mi rispose: -Non ho mai detto a nessuno quello che ti sto per dire. Lo so che non ci conosciamo ancora benissimo, e può sembrare strano che io lo stia dicendo proprio a te, ma il mio istinto da gatta mi dice che è la cosa giusta, quindi mi fido. Ascolta bene, perchè non lo ripeterò, neanche per la prescelta.- nella sua espressione per un istante vidi l'ironia che da quando ero entrata non vedevo, e ne fui sollevata.
-Amo Trent da quando avevamo io 14 anni e lui 15. Ma non "lo amo" per modo di dire. Io lo amo davvero. Provai ad uscire con altri ragazzi, ma non provavo per nessuno gli stessi sentimenti che provavo per lui. Amo ogni cosa di lui, i suoi difetti, quel suo strano modo di sorridere, la sua maniera di risolvere i problemi come se non fosse successo niente di chè, i suoi capelli neri, ultimamente abbastanza lunghi, i suoi bellissimi occhi blu come l'oceano, il suo sangue freddo, ogni cosa. Lo amo come non ho mai amato nessuno.- ero sconvolta, ma sapevo che stava dicendo la verità, glielo si leggeva in faccia
-E lui...voglio dire...- non sono la persona più indicata per fare questo genere di domande né dare consigli in amore, non ancora almeno - no, lui non prova lo stesso.- risponde lei, come leggendomi nel pensiero. Qualcosa nella sua voce mi fece capire che la conversazione era finita, ma non riuscii a trattenere la curiosità, per quella che credo sia stata la prima volta nella mia vita, e le chiesi: -davvero non l'hai mai detto a nessuno?- lei mi guardò negli occhi e mi rispose -no. Ma qualcuno lo ha scoperto- vedendo la mia espressione stupita e preoccupata si affrettò ad aggiungere -tranquilla, sono due persone di cui mi fido e che so che non lo direbbero mai a nessuno- detto questo si alzò e si avviò verso la porta -dove vai? - vado a rimpinzarmi di gelato, ed intendo farlo per tutta la giornata. A costo di vomitare- io, non riuscendo nuovamente a tenere a freno la curiosità, le chiesi senza pensare -chi? Chi lo ha scoperto?- lei si fermò davanti alla porta che separa la nostra stanza dal corridoio che porta in salotto, mi guardò e nota ai con sollievo che i suoi occhi avevano di nuovo assunto un' espressione ironica, non come quella di sempre, ma comunque ironica -troppe domande ad una povera ragazza Hamana friendzonata. Non si fa, Morrison.- detto questo uscì.

Quello che lei prova verso Trent è amore vero, non ci sono dubbi, ma quello che provo io verso Dylan è all'altezza di tale sentimento? Potrà mai esserlo? I miei pensieri vengono interrotti dal diretto interessato, che entra con in mano pop corn, tre Dvd, due bottiglie di Coca Cola ed altrettanti bicchieri. È a piedi scalzi, ed indossa pantaloncini corti e una maglietta nera a maniche corte abbastanza larga, con la scritta OPPOSITE in bianco e due strisce bianche su entrambe le maniche. È bellissimo.
-Allora... ho tre film: uno horror, così se ti spaventi ti posso abbracciare, uno romantico, così se ti emozioni ti posso abbracciare, e uno di azione, così se ti annoi e vuoi dormire ti posso abbracciare. A te la scelta- non riesco a fare a meno di sorridere.
-Tra le opzioni non c'è: "e questo è un film comico così se ridi posso fare qualche battuta e, con qualche strano stratagemma, abbracciarti"- gli faccio notare ridendo
-No, ci avevo pensato ma mi pareva che il processo fosse un po troppo lungo. Allora, quale scegli?- mi chiede infine con un sorriso sornione, irresistibile.

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