Capitolo 4

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Continuo del capitolo precedente....

Chapa ritorna a casa con una sorpresa inaspettata, che cosa succederà e chi è la sorpresa?

Chapa pov

Chapa: ciao....

Dico fredda e lui per tutta risposta mi prese e mi butta nel divano per poi salire sopra di me, urlandomi contro.

X: dov'eri a quest'ora?!
Chapa: ero fuori
X: con chi?
Chapa: papà cazzi miei ok?

Lui mi guardò scioccato dalla mia risposta e subito me ne pentì, urlò come se non ci fosse un domani, iniziò a picchiarmi, schiaffi e pugni dappertutto.

Si alzò dal divano, mi prese per i capelli e mi scaraventò nel muro, con le sue mani possenti mi bloccò i polsi sopra la testa, si slaccia la cintura iniziando a frustarmi.

Non potevo muovermi e se urlavo faceva di peggio, ormai erano anni che sopportavo tutto questo, da sei anni all'età di dieci anni iniziò l'incubo.

Si fermò con la cintura, aveva il respiro un po' affannato, mi guardò senza dire nulla.

Non dissi nulla ma sentivo le mie gambe andare a fuoco e l'addome mi faceva male. Di solito durava di più la punizione, spero che non continui.

Alzai gli occhi vedendo lui sorridere malignamente, conoscevo quel sorriso e sapevo che non prometteva nulla di buono, quello era solo l'inizio.

Papà: questo è solo l'inizio, ti farò pentire di tornare a casa tardi e rispondermi così.

Mi prese e mi butta di nuovo nel divano come se non valessi nulla, continuò a picchiarmi mi tolse la maglia (so cosa stavate pensando ma non è così) mi diede un paio di schiaffi nel volto, mi fa sedere si mette davanti a me iniziando a darmi pugni nell' stomaco e delle frustate, mi urlò contro non so quante parole, dicendo che ero inutile per tutti e tutto, che facevo schifo e che subito a diciotto anni andrò con lui in guerra che mi avrebbe lasciata là per farmi uccidere, mi diceva che la mamma è morta per causa mia.

...
Dopo qualche ora di piena tortura disse.

Papà: non ti azzardare più a rispondermi così, e quando esci devi ritornare alle 17, se ti becco in giro ti prendo e faccio di peggio.

Si allacciò la cintura si mette la giacca e se ne va, io ero seduta nel divano senza maglietta con solo l'intimo superiore. Mi alzai dal divano con grandissime difficoltà riuscì a salire le scale, vado in camera prendo il pigiama e tutto andando a lavarmi.

Dopo essere uscita dalla doccia mi guardai allo specchio vedendo tutti i segni rossi che avevo alle gambe, nello stomaco e nella schiena. Decisi di soffrire per conto mio, prendo un coltellino che avevo nei jeans e inizio a tagliarmi i polsi.

Skip time

Fascio i polsi e metto il pigiama andando a letto, lasciai i capelli bagnati, mi metto davanti il letto facendo cadere il corpo su di esso, caddi in un sonno profondo e doloroso. Credo che domani non andrò a scuola, avevo dolori nelle gambe, schiena e addome

L'indomani.....

Mi svegliai e come avevo detto, con i dolori in tutto il corpo mi alzai dal letto e faticando scesi giù andai a mangiare e poi risalì.

Ho troppi dolori, non posso andare a scuola in questo modo, però avevo vantaggio per il basket avevamo gli allenamenti solo due volte a settimana il lunedì e il venerdi.

Prendo il telefono e mando un messaggio ai ragazzi (in un altro gruppo senza T/n) dicendo che non sarei andata a scuola, neanche se ci fossero state emergenze.

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