14 - Let's make our days what we want

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" Ti ho letto tra le righe di un foglio ormai giallo mentre tu mi cercavi tra le lacrime versate "

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ALYA'S POV

Mi sveglio e guardo l'ora, sono le 9 di mattina, la lezione di ballo ieri è stata stancante, però finalmente inizia il weekend!!
La scuola mi sta già esaurendo, sono sfinita..
mi alzo dal letto e inizio la mia routine, vado in bagno, mi sciacquo il viso e scendo al piano di sotto
<< buongiorno chicca,
dormito bene? >> mi chiede il nonno mentre sta bevendo un cappuccino con la panna sopra e la nonna accanto a lui ha una tazza di tè
<< buongiorno!! Si ho dormito abbastanza bene, cosa fate oggi? >> mi avvicino a loro e lascio un bacio sulla guancia ad entrambi
<< ti ricordi che l'altro ieri siamo dovuti andare via all'improvviso? Bene oggi siamo stati avvisati in tempo >> ridacchia nonna
<< e dove andate? >> mi avvicino al frigorifero e prendo una bottiglia d'acqua che inizio a bere
<< andiamo a Los Angeles per due settimane da dei nostri vecchi amici, festeggiano i loro 50 anni di matrimonio e ci hanno invitato a stare da loro >> per poco non mi va l'acqua di traverso, Los Angeles?? È lontano..
Il mio volto si incupisce leggermente
<< stai tranquilla tesoro ci sentiremo tutti i giorni >> sorride la nonna mentre il nonno mi da una leggera pacca sulla spalla destra
<< va bene, mi raccomando divertitevi e fate attenzione >> annuiscono entrambi << a che ora partite? >> il nonno guarda l'orologio e si alza in piedi << tra un ora dobbiamo essere in aereoporto per il check in, ci conviene andare >> sparecchiano e vanno in sala, si avvicinano a delle valige che io non avevo notato, una grande bordeaux e una leggermente più piccola beige
<< allora tesoro fai la brava, chiamaci e prova a mangiare qualcosa, se non vuoi stare sola puoi invitare le tue amiche oppure quel giovincello che era venuto l'altra volta >> dice la nonna mentre aprono il portone ed escono, alle sue ultime parole sussulto leggermente, Ravi..?

Torno in camera e mi butto sul letto, i pensieri si mischiano tutti insieme, ripenso alle ultime settimane, alle gare, a Ravi, alla scuola.. e ai miei genitori, morti in un incidente poche settimane fa..

un pensiero prevale più degli altri

<< la lettera >>

sussurro, è ancora chiusa nel primo cassetto del comodino, mi siedo sul letto e fisso il mobile affianco a me, prendo coraggio e apro il cassetto, è li, come l'avevo lasciata, l'afferro e appoggio la schiena sulla testiera del letto con le gambe rannicchiate al petto;
studio la busta, me la passo tra una mano e l'altra, osservo la carta ingiallita a causa del tempo, il francobollo proveniente dall'Italia e sul davanti un sigillo di cera con incise due lettere " O.E " Oliver e Eris..

papà e mamma..

Apro la busta tenendo intatto il sigillo, afferro il foglio di carta ma tastando la lettera sento che c'è ancora qualcosa, metto la mano nel involucro e tiro fuori due braccialetti dell'ospedale.. mi irrigidisco subito, ho paura di leggere i nomi sopra, uno è piccino mentre l'altro è più grande, li giro e anche se sono un po' sbiaditi riesco a leggere
" Eris Jones " su quello più grande
" Achille Davis " sul più piccolo, una lacrima mi solca il viso, ha voluto lasciare a me un ricordo così importante per lei,

perché?

Mentre stringo tra le mani i due braccialetti apro il foglio, esito un attimo, chiudo gli occhi e faccio un bel respiro << forza Alya, c'è la puoi fare è solo una lettera e quelle sono solo parole.. >> li riapro e inizio a leggere a voce alta

COME LE STELLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora