Capitolo 21/ Edie

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Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è la luce accecante del mattino che entra dalla finestra a destra del letto. Sbatto più volte le palpebre in modo da riparare la vista e svegliarmi del tutto. Nonostante abbia dormito più tempo del solito, mi sento comunque stanchissima e ho un forte mal di testa causato dallo stress della sera appena trascorsa.

Ieri sono successe così tante cose che fatico a tenere a freno tutte le emozioni che provo in questo momento. Mya mi ha baciata (cosa che non avrei mai neanche osato immaginare) e poi ho scoperto che Kaleb, che io ritenevo, se non esattamente il tipo di ragazzo adatto a Lucy, almeno un giovane a modo, è uno spacciatore incallito. Almeno, così mi è stato detto da Mya.

Questa storia è incredibile. E' tanto strana da sembrare quasi surreale. Eppure Mya sembrava sincera, doveva essere sincera perchè altrimenti non sarebbe scappata dal ristorante a gambe levate, pallida come un lenzuolo. Non riesco a togliermi dalla testa la sue espressione. Era evidentemente terrorizzata, tremava come una foglia, ma, allo stesso tempo, i suoi occhi ribollivano di rabbia. No, non era rabbia, era furia.

So che non potrò mai capire ciò che provava in quegli istanti, ma provo ad intuirlo perchè la amo e farei qualunque cosa pur di proteggerla. E voglio bene anche a Lucy, per questo decido di andare a parlarle e dirle la verità al più presto.

Così, mi catapulto giù dal letto e, dopo essermi lavata, vestita e aver addentato una fetta di pane abbrustolito, esco di casa diretta verso la casa della mia migliore amica.

Fa un freddo cane e, anche se indosso il cappotto più pesante che ho e una sciarpona che mi ha fatto mia nonna l'anno scorso per Natale, percepisco il vento gelido sulla pelle. Questo inverno sembra non passare mai.

Dopo una decina di minuti, arrivo davanti al cancello della casa verso cui mi sono diretta e, così, suono il campanello. Non vedo nessuno affacciarsi alla finestra, quindi aspetto al freddo saltellando da un piede all'altro per cercare di scaldarmi. Quando mi stanco di saltare come una pazza, suono di nuovo, un po' seccata. Dpo pochi secondi Una Lu assonata con addosso un pigiama rosa a cuoricini rossi mi apre la porta.

- Ma dov'eri finita? Stavo andando in ipotermia! - dico entrando nella casa calda dove ero solita passare i pomeriggi quando ero piccola.

- Ehi! Stavo dormendo. Sto morendo di sonno. - esclama chiudendo la porta per poi buttarsi sul divano del soggiorno.

La seguo a ruota e mi siedo accanto a lei. E' davvero carina: così assonnata sembra un cucciolo da proteggere. Capisco perfettamente il motivo per cui Kaleb si sia innamorato di lei. Lucy riesce a far addolcire il cuore anche a chi ha il cuore di pietra.

- Senti, Lu, dobbiamo parlare. - le dico con dolcezza.

Lei si volta dalla mia parte e socchiude gli occhi.

- Di che cosa vuoi parlare?

- Kaleb. - dico con un sospiro.

Appena sente quel nome, la mia amica spalanca gli occhi e si mette a sedere.

Mi dispiace doverle dire la verità sul suo ragazzo ma non ho altra scelta. E' l'unica cosa che posso fare per proteggerla.

- Kaleb non è chi pensi chi sia. - continuo. - Non è il bravo ragazzo che ti ha detto di essere. E' pericoloso. E' il capo di una gang che controlla lo spaccio di droga della città, è un manipolatore, usa le ragazze come se fossero bambole per ottenere quello che vuole e poi le getta via come se fossero spazzatura. Le distrugge e poi se ne disfa come se non valessero niente. Ti prego, ascoltami, è meglio se metti una fine a questa storia prima che le cose si facciano complicate. Te lo dico per il tuo bene. Lascialo o ti rovinerai la vita. Lui ti rovinerà la vita.

- Ma che stai dicendo? - sbotta Lucy - Che razza di scherzo è questo? Sei diventata matta?

- Fidati di me, Lu. Me l'ha detto Mya. Sai anche tu cos'ha passato e non credo che tu voglia che la stessa cosa accada a te.

- Ah, te l'ha detto Mya. - esclama con un sorriso amaro sulle labbra - E perchè mai dovrei crederle? Perchè dovrei credere alle parole di una drogata che hai conosciuto da così poco tempo? Dio, Edie! Pensavo che fossi più furba di così!

-Non osare a parlare così di Mia! Non la conosci come la conosco io.

- E perchè non dovrei? Perchè te la scopi?

- Io non... - cerco di iniziare una frase ma Lucy mi travolge con le sue parole.

- Non è così? Quando trovi qualcuno che ti rende felice nessuno può dire niente, ma appena trovo io qualcuno che mi ama allora non va bene. Sei solo gelosa, perchè io ho incontrato un ragazzo che mi ama per quello che sono, mentre tu ti sei dovuta ripiegare su una puttana drogata. Ora è meglio se te ne vai. Non voglio vedere mai più nè te nè quell'altra!

Non riesco a trattenere le lacrime. Questa ragazza che si trova di fronte a me non è neanche l'ombra della cara ragazza indifesa che conoscevo fino a pochi minuti prima. Mi alzo ed esco dalla casa.

Sento la porta sbattere alle mie spalle e inizio a correre verso casa. Ma che succede? Come ho potuto perdere la mia amica in modo così improvviso? Perchè non mi ha creduto mentre io ho creduto ciecamente a Mya appena me l'ha detto? Perchè mi ha detto quelle brutte cose?

Mi sto seppellendo di domande, quindi mi fermo e mi siedo sul bordo del marciapiede per schiarirmi le idee.

Le lacrime mi scorrono sulle guance e mi offuscano la vista. Mi asciugo il viso con la manica del cappotto e lascio cadere la testa tra le mani.

Lucy pensa davvero quello che ha detto? Non riesco a credere che creda che io l'abbia presa in giro. Insomma, siamo state migliori amiche per tanto tempo e dovrebbe fidarsi di me e non del primo ragazzo che passa. Non voglio neanche pensare a tutto quello che ho perso nell'arco di poche ore. Ora ho solo bisogno di stare con qualcuno che mi capisce, che mi crede e che mi vuole davvero bene.

Estraggo il cellulare dalla tasca del cappotto e compongo il numero di Mya.

Il telefono squilla a vuoto. Metto fine alla chiamata, conto fino a dieci e poi ci riprovo. Ancora niente. Ma dov'è finita Mya?

La notte non fa più pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora