Sento le labbra di Edie sulle mie. Sono calde, morbide, delicate. Le mie lacrime salate le bagnano le guance ma non m'importa, ora niente ha più importanza a parte lei. Il suo profumo s'insinua dentro le mie narici. Sa di miele e delle assolate giornate di sole che trascorrevo raccogliendo margherite da piccola. Percepisco il suo calore che si diffonde nel mio corpo. Dentro di me scatta una scintilla che non avevo mai avvertito prima. Parte dalla pancia e si irradia per tutto il corpo, raggiunge le dita dei piedi, le labbra, le punte dei miei capelli blu. Edie è la cura a tutti i miei mali. Finalmente sento di essere in pace con me stessa.
Continuiamo a baciarci appassionatamente per molto tempo. Mi aggrappo a lei e la divoro come se stessi per soffocare e lei fosse una ventata d'aria fresca. Ci separiamo quel poco che basta per riprendere fiato. In una di queste poche volte, Edie apre gli occhi e rimane ferma a pochi millimetri dalle mie labbra. Sento il suo respiro affannoso sul mio viso e mi perdo in quei suoi meravigliosi occhi marroni.
- Ti amo - sussurra timidamente.
Una fitta al cuore mi mette fuori combattimento per qualche secondo, così che mi ci vuole un po' per proferire parola, ma quando ci riesco le sorrido e bisbiglio: - Anch'io ti amo
Le sue dolci labbra si schiudono in un grande sorriso un po' da bambina e mi si avvicina di nuovo per riprendere quella strana, confusa, sbagliata, ma così maledettamente irresistibile danza di baci a cui avevamo dato inizio poco prima.
Mentre le nostre bocche si uniscono mi lascio travolgere dalle sensazioni che sto provando. E' la prima volta che dico a qualcuno di amarlo. E' la prima volta che amo qualcuno e che mi sento in grado di lasciarmi andare completamente, di mostrarmi per quella che sono, con tutti i miei difetti e le mie imperfezioni, senza provare vergogna. Per la prima volta mi sento nuda pur avendo strati di vestiti addosso, a differenza delle volte in cui, nuda, vendevo il mio corpo a degli sconosciuti anche se mi sentivo ricoperta da una corazza che mi separava da loro per proteggermi e per evitare di frantumarmi in mille pezzi.
Piano piano, i baci appassionati diventano baci dolci che col tempo si trasformano in carezze. Ci separiamo e lascio che Edie si distenda e poggi la testa sul mio ventre. Rimaniamo così per alcuni secondi, senza dire una parola, guardando la città che brulica di vita sotto di noi.
All'improvviso Edie volge il suo sguardo verso di me e dice: - Da qui, tutto sembra piccolo e fragile.
- Ma lo è, tutto è fragile, tutto è tenuto in piedi da fili invisibili, anche noi lo siamo. - le dico guardandola negli occhi.
Ci voltiamo tutte e due ad assistere allo spettacolo che si estende stto di noi.
Penso alla sera precedente, più precisamente a quando mia madre si è presentata nel mio appartamento. Non la vedevo da un anno, da quando sono uscita dal mio periodo buio. A quel tempo decisi di allontanarmi da lei per non crearle più problemi di quanti non avesse già e per avere tempo di lasciare che le mie ferite si rimarginassero senza che il ricordo di mio padre che accompagna la sua presenza mi disturbasse. Mi dispiace averla lasciata sola, ma è stto meglio così per tutte e due. Lei non avrebbe più dovuto badare ad una prostituta lesbica drogata e io avrei avuto tempo per riordinarmi le idee. Ha funzionato fino a che non è ricomparsa. Ieri sera abbiamo parlato molto. Lei ha detto di non riuscire più a stare lontano da sua figlia e io, dopo averci riflettuto bene, ho deciso di lasciarla restare dato che devo la mia salvezza a lei più di una volta. Ora siamo in un momento delicato in cui sperimentiamo la nuova situazione e proviamo a riabituarci una alla presenza dell'altra.
Dopo alcuni minuti ci rialziamo e ritorniamo al mondo di tutti i giorni, mettiamo nuovamente piede nelle stradine affollate della città e, mano nella mano, passeggiamo mentre Edie ammira le vetrine dei negozi ed io ammiro lei.
La giornata è abbastanza fresca, ma le mie dita, intrecciate con le sue, sudano. Reputo che questa mia reazione sia dovuta all'emozione per aver appena baciato la ragazza più bella, dolce e splendida del mondo. Ho appena realizzato un sogno che pensavo non avrei realizzato mai. Come potevo anche solo sognare di averla tutta per me? Credevo che non avrei mai avuto la possibilità di tenerla stretta a me.
Guaedo Edie mentre corre verso una vetrina con un largo sorriso stampato sulle labbra carnose. Sembra una bambina che corre verso il camioncino dei gelati in un'afosa giornata d'estate. Mi avvicino a lei e vedo che indica un vestito a fiori.
- Non ti sembra splendido?- chiede.
-Sì, è fantastico. - le rispondo. Anche se mi avesse indicato una tuta da palombaro, la mia risposta sarebbe stata la stessa. L'unica cosa che ho guardato è il suo viso, il resto non ha importanza. Continuo a fissarla perchè ho paura che possa sparire da un momento all'altro come un sogno.
- Dai, vieni! - la esorto trascinandola dolcemente all'interno della boutique.
- Ma che fai?! - esclama Edie ridacchiando mentre si affretta per tenere il mio passo.
Entriamo nel negozio e il nostro campo visivo è occupato da innumerovoli abiti, scarpe e altri tipi di capi d'abbigliamento. Il viso di Edie s'illumina.
Mi volto a destra e afferro l'appendino su cui è appeso il vestino indossato dal manichino in vetrina e glielo porgo.
- Provatelo! - le dico dolcemente.
- Dici sul serio? - domanda confusa
- Certo! Corri in camerino, non vedo l'ora di vederti. - le dico sorridendole.
Così, Edie prende delicatamente l'abito tra le mani e si dirige verso i camerini.
Io la seguo con passo lento e mi siedo su una poltroncina posta proprio di fronte alla tenda del camerino in cui è entrata la mia Edie. Mentre lei si cambia mi diverto ad osservare i suoi piedi che spuntano da sotto la tenda rosa. Si sfila le scarpe senza usare le mani ma utilizzando solamente i piedi. Suppongo si sia allenata per un po' per riuscirci. L'idea mi fa scappare una risatina, ma riesco a camuffarla fingendo alcuni colpi di tosse. Successivamente, noto i calzini spaiati che le avvolgono i piedi. Quello rosso è il primo ad andarsene, mentre quello azzurro oppone resistenza, ma dopo alcuni secondi di lotta, cede e rivela delle dita rosee. Perfino le sue dita dei piedi mi mozzano il fiato. Ma che accidenti mi sta succedendo?
Dopo pochi secondi, Edie scosta la tenda ed esce dal camerino. Avvolta da quel vestito a fiori è una bomba! Sembra una di quelle modelle che i media utilizzano per distruggere l'autostima delle ragazze comuni.
Vedendo che non dico niente, Edie esclama: - Come ti sembra? Ti piace? -
- Oh, beh, sei stupenda -
Sorride e fa una giravolta per mostrarmi meglio l'abito, come se a me importasse qualcosa di tutta quela stoffa.
- Su, prendi i tuoi vestiti e andiamocene. Il vestito te lo pago io.
- Come? No, assolutamente no. E' fuori discussione, costerà un occhio della testa!
- Tranquilla, renderti felice non ha prezzo. - le dico sorridendole.
Edie arrossisce ma non obbietta e si avvicina alla cassa assieme a me.
La commessa è una giovane donna sulla trentina con i capelli tinti di rosso e alcuni tatuaggi che le scappano da sotto la manica del tailleur nero che indossa. Appena ci vede mi lancia un'occhiataccia, ma non ci faccio caso e le chiedo quanto costa il vestito.
La cifra che esce dalle sue labbra mi provoca un leggero brivido poichè con quei soldi potrei pagare l'affitto del mio appartamento per due mesi. Comunque, non do a vedere i miei sentimenti e sfodero la carta di credito che mia madre mia ha consegnato la sera prima per le emergenze.
Alla vista della carta di credito, la commessa cambia atteggiamento nei nostri confronti e ci sorride con finta cordialità.
Usciamo al più presto da quel negozio e ci rimettiamo a passeggiare sotto il sole rosso del tramonto. Continuiamo a farlo per diverso tempo fino a che Edie non si volta e dice; - Non ho voglia di tornare a casa questa sera, ti va se andiamo in un locale qui vicino assieme ad una mia amica ed il suo fidanzato?
Darei qualsialsi cosa per stare del tempo in più in sua compagnia, quindi accetto subito la sua proposta.
Mi farà bene stare assieme a della gente.
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La notte non fa più paura
Romansa- Calmati Edie, vedrai che è la cosa migliore. Se stai con me finirai per rovinarti la vita. Diventerai incasinata e non voglio che ti succeda niente di brutto, meriti solo il meglio dalla vita. - dice con le lacrime agli occhi mentre mi accarezza u...