Mancano dieci minuti all'inizio delle lezioni e sono già seduta al mio posto. Ultima fila, ben nascosta dagli sguardi inquisitori dei professori. La mia compagna di banco, Lucy, credo sia l'unica amica che ho in tutta la scuola se non in tutta la città. Siamo andate daccordo dalla prima volta che ci siamo viste, infatti ha capito da subito che sono una persona riservata, una che non ama troppo le lunghe conversazioni e lei ha sempre rispettato questo aspetto del mio carattere.
- Buongiorno Edie!- dice Lucy raggiante - Come stai?
Mi fissa con i suoi occhi verdi e intanto si scioglie la coda di cavallo facendo ricadere i suoi riccioli castani sulle spalle. Ha un volto rotondo, un nasino a patata e una carnosa bocca a cuore. La trovo molto carina e non mi stupisce che tutti i ragazzi vogliano stare assieme a lei.
- Bene, sai, sono ancora mezza addormentata ma credo di poter rimanere cosciente almeno per quest'ora.- dico cercando di scherzare un pò.
- Io non ne sarei così sicura avendo storia alla prima ora.- esclama sorridendo.
Le sorrido e mi metto ad osservare le altre ragazze della mia classe. Sono tutte truccate e vestite con cura (evidentemente non avevano regolato male la sveglia loro) e continuano a parlare di ragazzi, discoteca e di ciò che hanno in programma di fare per il weekend. Non riuscirei mai ad essere cisì dinsivolta e parlare di cose del genere, le smancerie non fanno per me. Forse è per questo che non ho un fidanzato, a quanto pare se non sei bella come una modella di Victoria's Secret e se non sorridi tutto il tempo sei destinata a rimanere sola ed essere etichettata come "quella strana". Ma non m'importa, non c'è nessun ragazzo con cui vorrei stare.
Ad un tratto la professoressa entra ed inizia la lezione.
All'uscita da scuola il sole è alto ma coperto da nuvole nere e tristi. Questo cielo invernale mi fa provare un senso di malinconia che mi si annida nel petto e mi accompagna fino a casa.
Apro la porta, mi tolgo il giubbotto, lascio cadere lo zaino a terra e vado in cucina. Trovo mia madre che armeggia con i fornelli per preparare il pranzo. È una bella donna, sulla quarantina, ha dei capelli ricci e biondi che le arrivano alle spalle, occhi marroni, un naso delicato e delle labbra fini sempre coperte da un velo di rossetto.
- Bentornata amore. Vieni a mangiare, la pasta è quasi pronta, non manca molto.- esclama appena si accorge della mia presenza.
Mi siedo silenziosamente al mio posto, di fronte a quello che una volta era di mio padre ma che ora, essendo morto, non è che una sedia vuota .
Mamma mi mette un piatto fumante di pastasciutta sotto al naso e solo ora che ne sento l'odore mi rendo conto che sto morendo di fame. Infilzo due penne, me le metto in bocca e inizio a masticare mentre mia madre chiede come ho passato la giornata.
- Bene - rispondo dopo aver deglutito.
- È successo niente d'interessante?
- No, succedono sempre le solite cose- dico tra un boccone e l'altro.
- Stai cercando di parlare anche ad altre persone oltre che a Lucy? - chiede mentre cerca di sciacquare un bicchiere senza mandarlo in frantumi. Non rispondo, tanto la risposta la conosce già.
Si volta di scatto e per un attimo mi sembra di vedere già le schegge del povero bicchiere disseminate per tutto il pavimento della cucina, ma riesce a metterlo sul ripiano del bancone prima che voli via dalle sue mani.
- Insomma Edie! Mi avevi detto che ci avresti provato, avevi promesso che ti saresti sforzata di aprirti con altre persone! Non ti fa bene startene sempre per i fatti tuoi. - dice quasi urlandomi contro.
- Lo so, lo so.- dico con tono pacato. - È solo che sto bene così come sto, non m' interessa fare nuove conoscenze, non ho niente in comune con le altre ragazze della mia classe e io e Lucy c'intendiamo perfettamente. Non vedo che ci sia di sbagliato in questo.
- Ma io non intendevo questo. - dice con voce più tranquilla. - Vorrei che tu parlassi anche con qualche ragazzo.-
Ora capisco e sinceramente devo dire che il pensiero non mi aveva neanche sfiorata. - Beh, sai, non ne vedo il motivo. Tutti i ragazzi della mia età che conosco o sono dei pervertiti o sono gay quindi nel primo caso mi tengo bene a distanza, mentre nel secondo anche se scambiassi due parole con loro immagino non saresti soddisfatta visto che non potrei interessarli minimamente.- mi alzo dalla sedia e continuo - Scusa mamma, ma ora devo andare in camera. Sono sommersa dai compiti.
Mentre me ne vado mi dice qualcosa ma non ho la benchè minima voglia di continuare il discorso.
Passo il pomeriggio a studiare e appena prima di addormentarmi ricevo un messaggio da Lucy.
< Scusa se ti disturbo, so che è tardi ma mi sono dimenticata di chiederti una cosa stamattina. Non è che ti va di trovarci alla libreria vicino a scuola domani pomeriggio? :) >
Le invio subito una risposta.
< Certo, non vedo l'ora! Buonanotte. >
Mi raggomitolo sotto le coperte e dopo pochi minuti mi addormento.
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La notte non fa più paura
Romansa- Calmati Edie, vedrai che è la cosa migliore. Se stai con me finirai per rovinarti la vita. Diventerai incasinata e non voglio che ti succeda niente di brutto, meriti solo il meglio dalla vita. - dice con le lacrime agli occhi mentre mi accarezza u...