Cammino lungo una stradina nascosta in mezzo al verde di un bosco non molto lontano da casa mia mentre il vento gelido mi sferza il viso. Ricordo ancora la prima volta che sono venuta qui. Non dovevo aver avuto più di sei o sette anni, era estate e faceva molto caldo quindi decisi di uscire di casa in cerca di un albero che mi offrisse la sua ombra recandomi sollievo. Mentre passeggiavo tranquillamente vidi l'inizio di un sentiero che non avevo mai notato dato che era nascosto da erbacce e arbusti vari. Ero piuttosto temeraria all'epoca quindi decisi di percorrerlo nel caso ci fosse stato qualcosa d'interessante da vedere. Camminai per una decina di minuti quando scorsi un piccolo ponte che collegava le sponde di un fiumiciattolo. Ci salii sopra e rimasi tutto il pomeriggio distesa a pancia in su sopra quelle robuste travi di legno a guardare le nuvole. Ero così felice e spensierata!
Da quel giorno questo angolo di paradiso nascosto dalla boscaglia è diventato il luogo dove vado quando sento la necessità di stare un po' per conto mio, solo io e i miei pensieri.
Finalmente scorgo il ponte, così accellero il passo e quando poso i piedi sul legno mi siedo con le gambe che penzolano e quasi sfiorano l'acqua. Per alcuni minuti rimango ferma ad osservare ciò che mi circonda. I pini con le loro punte trafiggono il cielo grigio, le nubi scure cariche di pioggia si fanno avanti mentre lo scrosciare incessante dell'acqua mi culla aiutandomi a rilassarmi.
Dalla borsa prendo un libro che porto sempre con me ed inizio a leggerlo. Le parole mi avvolgono come una coperta che mi protegge dal freddo e grazie al sottofondo creato dalla natura m'immergo in un altro mondo.
Il tempo scorre senza che io me ne accorga. Quanto tempo sarà passato? Secondi? Minuti? Ore? All'improvviso sento il cellulare vibrare nella tasca del giubbotto. Lo sfilo ed illumino lo schermo. Un nuovo messaggio. Lo apro pensando sia di Lucy la quale non ha smesso di farmi il terzo grado nel tentativo di farmi scappare qualche informazione sulla persona di cui sembro essermi invaghita da quando qualche giorno fa mi sono lasciata sfuggire che il mio cuore non è più una pietra dura e fredda. Ma non è lei. Il numero che appare sul display non è nella rubrica. Lo leggo comunque.
< Ciao Edie, sono Mya, come stai? Ti va di venire a vedere un concerto domani sera? Sono sicura ti piacerà! >
Il cuore inizia a battermi forte e le mani a sudare. Mya mi ha scritto! Sono così felice che potrei mettermi a cantare, e sto per farlo quando un pensiero mi colpisce: che le rispondo? Se le dico di sì ho paura di sembrare una sanguisuga che le vuole sempre stare addosso, ma se le dicessi di no sarei scortese e io voglio davvero andarci, non tanto per il concerto in sè ma per rivederla.
Mi lascio cadere sulla schiena a pensare a quale sia la risposta più corretta. E intanto inizia a piovere.
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La notte non fa più paura
Romance- Calmati Edie, vedrai che è la cosa migliore. Se stai con me finirai per rovinarti la vita. Diventerai incasinata e non voglio che ti succeda niente di brutto, meriti solo il meglio dalla vita. - dice con le lacrime agli occhi mentre mi accarezza u...