02 | Give me everything

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𝐂APITOLO
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Give me everything

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Il mattino dopo, ancora nel buio pesto della sua stanza, Midoriya non credeva vero di potersi svegliare con serenità e con una mano incastrata tra i riccioli sparpagliati sul cuscino.

Aspettate, una mano-

Spalancò gli occhi, prima viaggiarono sulla sveglia digitale di All Might: le 4:15. Poi la pochissima luce che filtrava dalle tende illuminò le familiari iridi rosse e la chioma bionda di...

«Kacchan?!»

«Non urlare di prima mattina, idiota», sbottò, tirandogli la pelle morbida di una guancia in un doloroso pizzicotto.

«Mattina? Kacchan», iniziò sconvolto, «sono le quattro di notte...!»

Intravide il biondo scrollare le spalle. «Punti di vista.»

Si sollevò piano con un lamento. «Sono abbastanza sicuro che la maggior parte delle persone pensi il contrario.»

«Allora credo di non essere la maggior parte delle persone, nerd. Tieni.»

«Ehi!» Dei vestiti gli arrivarono dritti in faccia: era una delle sue tenute da jogging.

«Muoviti», pronunciò senza possibilità di replica. «Andiamo a correre.»

«Eh?»

«Sei diventato sordo? Andiamo. A. Correre.»

Kacchan non lo invitava quasi mai a correre insieme la mattina (notte), principalmente perché lui non si svegliava mai in tempo e le loro tabelle di marcia non coincidevano. Di recente, Midoriya non riusciva a seguire nemmeno la sua oltretutto.

Forse era ancora colpa dei fumi del sonno o chissà cos'altro, ma cominciò a cambiarsi invece di rotolare tra le coperte e riprendere a dormire.

«Pensavo non ti piacesse correre in compagnia.»

Kacchan non replicò inizialmente, finché non gli si avvicinò con uno strano ghigno in faccia. «Ho finalmente l'occasione di esaurire un nerd rompicoglioni fino alla morte e pensi che me la faccia scappare da sotto il naso?» Inclinò la testa. «Valvole di sfogo.»

Valvole di sfogo.

Tutto in una volta, la testa di Izuku Midoriya fu bombardata da immagini che per qualche arcana ragione aveva sepolto dentro di sé, come se fossero state solo un sogno.

Ma non lo erano.

Il sangue pompò come lava nelle sue vene al ricordo del corpo caldo e profumato dell'amico contro di sé, che sfregava, spingeva appoggiati al bancone della cucina comune. Chiunque sarebbe potuto scendere per prendersi uno spuntino, dell'acqua e loro- Loro stavano-

Un enorme elefante cominciò a crescere nella stanza, tuttavia, prima che Midoriya potesse riordinare i pensieri nella sua testa, Kacchan gli aveva afferrato un braccio per sollevarlo dal letto e trascinarlo fuori.

𝐒𝐇𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒. bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora