03 | The best for us

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CAPITOLO

3
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The best for us













Avere diciotto anni non era divertente. Non per Midoriya. Gli adulti la facevano passare come una fase spettacolare, una fase «wow», il corpo che cambia, le emozioni, lo sviluppo.
 
Per Midoriya era tutto tranne che «wow». Partendo dal fatto che lui non aveva mai firmato da nessuna parte per certi cambiamenti, non aveva mai dato la sua approvazione e gli sembrava veramente ingiusto che nessuno lo avesse interpellato a riguardo.
 
Non voleva avere i brufoli, non voleva avere i peli, non voleva avere erezioni la mattina e pensieri sconci, non voleva avere la barba – non che la avesse, erano solo due peli in croce – in ogni caso preferiva il corpo che aveva prima.
 
Perché il corpo che aveva prima non reagiva quando Kacchan girava in box negli spogliatoi, o quando Kacchan passava del tempo a torso nudo nelle sale comuni, o quando-
 
Aaaah, Izuku basta, basta.
 
Si schiaffeggiò le guance con entrambe le mani, il suono della pelle che si scontrava preannunciava un imminente arrossamento, anche se quei pensieri inopportuni lo riscaldavano già più del dovuto.
 
Era il one for all. Concentrarsi sul fatto che tutti quei brividi e piccoli spasmi fossero solo colpa del quirk, lo aiutava a rilassarsi un minimo e a darsi una sorta di autocontrollo.
 
«Ecco dov’eri.»
 
Midoriya trasalì e chiuse di scatto il libro, girandosi con cautela. Era seduto su una panchina nel cortile dell’accademia, un mare di foglie arancioni e gialle sotto di lui;  non era una giornata molto serena e l’aria di pioggia riempiva le narici. Preferiva uscire quando poteva, perché in classe temeva di poter esplodere.
 
Kacchan si appoggiò con i gomiti sullo schienale della panchina, alcune gocce di umidità chiazzavano la sua giacca della divisa.
 
«Come ti senti?»
 
«Sono stato peggio.»
 
Kacchan si sporse in avanti, abbassandosi, i capelli chiari fecero capolino tra i suoi ricci. Il familiare odore di nitroglicerina si mescolò a quello della pioggia.
 
«Leggevi?»
 
«No», rispose sincero, «non proprio, stavo praticamente fissando le parole.»
 
Lui afferrò il libro con rapidità, per evitare che gli negasse di leggerlo. I suoi capelli gli solleticarono un orecchio.
 
«Bugiardo», lo aprì al segnalibro, leggendo la prima riga. «”Controllare le proprie emozioni” ah?»
 
Midoriya si riprese il libro agitato, ormai piegato in alcuni angoli. Si vergognava di star ricorrendo a certi mezzi, ma cos’altro poteva farci?
 
«Tsk. Lo sai che la meditazione e tutta quella merda non ti aiuterà a niente, vero nerd?»
 
Midoriya mise da parte il libro, le gote rosse per l’imbarazzo e la rabbia. «Non è che ci voglia provare o chissà cosa, li leggo così, per passare il tempo.»
 
Katsuki roteò gli occhi, guardandolo con sufficienza. «Certo, come no.»
 
«Non sto scherzando, Kacchan», replicò. «E poi tu che ne sai? Potrebbero esserci delle tecniche nuove e beh, sarebbe utile conoscerle, sai, per cultura generale e poi-»
 
«Lo so perché l’ho letto.»
 
Midoriya sgranò gli occhi verdi.
 
«Ho letto quel libro. Decine e decine di libri più o meno dalle medie. Alla fine è tutta teoria, niente di pratico. Ogni volta che seguivo uno di quei cazzo di consigli, io-»
 
Kacchan s’interruppe, le narici si allargarono e tremarono di poco, gli occhi rossi fissi in avanti nella distesa di foglie secche.
 
«Ancora non mi capisco, ci sto lavorando da anni. Sono un disastro con queste cose.»
 
«No, Kacchan, non lo sei.»
 
Sbuffò. «Il punto è che leggere dei cazzo di libri non ti chiarirà nulla. Devi trovare ciò che funziona solo per te e non passare la serata tra candele profumate a fare yoga.»
 
«Hai passato le sere tra candele profumate a fare yoga, Kacchan?»
 
Il silenzio che seguì parlò per lui.
 
Pffff.
 
Midoriya scoppiò a ridere sotto gli occhi fuggitivi dell’amico. Non poteva crederci. Solo l’immagine di Kacchan che tra improperi e imprecazioni si piegava nella posizione della gru nella penombra della sua camera, era esilarante.
 
«Che cazzo ti ridi, nerd?»
 
«Scusa!» continuava a ridere. «Non ce la faccio!»
 
La mano che s’incastrò tra i riccioli lo sorprese per qualche secondo, ma presto si abituò a quel tocco, lasciando che i polpastrelli massaggiassero il cuoio capelluto.
 
«Stavo pensando a un allenamento.»
 
«Um? Che tipo di allenamento?»
 
In quel momento, il flashback delle labbra del biondo che si muovevano per rispondere: valvole di sfogo, lo fecero agitare sul posto. Il viso si colorò di rosso e scappò dalla presa leggera dell’altro sui suoi capelli. Non stava dicendo di-
 
«Che cosa hai capito nerd? Intendo per il tuo quirk.»
 
«A-ah, sì giusto quello» balbettò. «È troppo pericoloso, Kacchan.»
 
«Ti ho detto che posso gestirti, pezzo di merda, smettila di sottovalutarmi e ascoltami», iniziò lui. «Se ci pensi, negli ultimi mesi hai ridotto notevolmente l’utilizzo dei quirk ora che sai come funzionano. E se invece facessi l’opposto del solito?»
 
Corrugò la fronte. «L’opposto?»
 
Kacchan annuì. «Cerchi sempre di affidarti su te stesso e sui tuoi riflessi. Sto solo dicendo di provare a fare il contrario: usa solo i quirk.»
 
Pessima idea, pessima idea, pensò, serrando i pugni.
 
«Ma non è troppo rischioso? Voglio dire, potrei non riuscire a fermarmi. Come hai detto, ne ho ridotto l’utilizzo, non ho bisogno di usarli come prima. E se esagerassi? Kacchan, non mi perdonerei mai se ti accadesse qual- Ow.»
 
Le sue guance finirono catturate da una mano dell’amico, stringevano abbastanza per girargli il collo in una posizione innaturale e costringerlo a guardarlo. «Non ho paura di te, Izuku.»
 
Sgranò gli occhi, deglutendo un groppo di saliva. Faceva fatica a capire. Perché ogni volta riusciva ad annullare tutto il mondo attorno a sé? Solo sentirlo così vicino lo paralizzava lì.
 
«E poi è un’occasione per migliorarmi. Se ti fa sentire meglio, possiamo usare una parola di sicurezza. In quel caso, ci fermeremo subito.»
 
«Mphmph?»
 
«Ah», levò la mano dalla sua faccia.
 
«Parola di sicurezza?»
 
Katsuki scrollò le spalle, confermando con un breve mormorio. «Sai, stile bsdm.»
 
Avvampò. «Kacchan!»
 
Ghignò sornione. «Allora, qualcosa in mente?»
 
 
 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 20, 2023 ⏰

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𝐒𝐇𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒. bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora