Chuuya Nakahara x femreader

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richiesta by BarrettaTwix

"Oh andiamo! Lo sai che appena ho i soldi ti pago!"
"È il quinto mese, T/n, che aspetto! Quando avrai i soldi ti farò rientrare in casa!"

Sbraitai contro la porta, passandomi le mani nei capelli frustrata.
Camminai per le vie buie della città, scervellandomi per cercare una soluzione.
Passò un'ora, e con mia sorpresa mi ritrovai difronte alla porta dell'ultima persona che vorrei incontrare.

Mi guardai intorno, pensando se ci fossero altre possibilità, ma era tardi e girare per la città, di notte, non mi entusiasmava.

Citofonai al citofono, battendo il piede sul tappetino d'ingresso.

La porta si aprì, rivelando il proprietario di casa.

I capelli rossi erano raccolti in un chignon disordinato, indossava una canottiera bianca aderente e dei pantaloni da jogging neri.

"Guarda guarda, la persona che più odio al mondo suona alla mia porta nel cuore della notte."

"Non pensare che mi faccia piacere, Chuuya."

Io e lui non avevamo un buon rapporto. Le nostre conversazioni si basano principalmente su provocazioni pesanti, parolacce e prese in giro.

"Quindi? Dormivo, come fanno le persone normali. Cosa che tu, a quanto pare, non sei."

"Puoi non prendermi in giro per un attimo? Il mio proprietario di casa mi ha buttata fuori casa perché non ho pagato l'affitto negli ultimi mesi."

"Sei qui per elemosinare soldi? Sei seria?"

"No, cretino!"

Mi massaggiai il ponte del naso, cercando di non alzare troppo la voce data l'ora.

"Hai un fottuto posto per stanotte?"

Mi guardò per un paio di mesi, per poi scoppiare a ridere.

"Aspetta, aspetta- mi stai davvero chiedendo di dormire in casa mia? Tu!?"

"Si, io cazzo. Sei l'unico vicino a casa mia, non ho un soldo per prendere una stanza da letto. Non pensare che mi faccia piacere."

Smise di ridere, poggiando la spalla sullo stipite della porta e incrociando le braccia al petto.

"Io però non ci guadagno nulla. Perché mai dovrei farti dormire qua?"

"Cazzo, Chuuya. Per favore! È tardi, dannazione!"

Alzò gli occhi al cielo, facendomi spazio per entrare. La stanza era illuminata da una leggera luce soffusa, proveniente da una lampada coperta da una sciarpa.

Il divano in pelle era difronte a una televisione a muro, dei libri di vario genere erano poggiati su un tavolino in vetro.

"Vedo che sei messo bene tu."
"Si, beh, ho preferito spendere soldi per prendere una casa, che pagare mensilmente."

Gli lanciai un'occhiataccia, aspettando che mi desse indicazioni.

"Beh, sicuramente non dormirai con me. Il divano è tutto tuo. Ti porto delle coperte o stai bene così?"
"Portami delle coperte e smettila."
"Posso sempre accompagnarti alla porta, se-"
"Per favore! Portami delle coperte."

Ghignò vittorioso, aprendo un mobiletto e estraendone delle coperte in lana.

"Se ti svegli prima di me non venirmi a rompere. Se ti va, puoi aspettarmi per la colazione, altrimenti la porta è lì."

"Si si, ok. G-grazie."

Abbassai lo sguardo, convinta che mi prenderà in giro a vita per avergli chiesto un favore.

"Ciao."

Salì le scale, senza guardarmi più.

Durante la notte, ebbi un incubo, che con mia sorpresa riguardava Chuuya.
Avevo il suo viso insanguinato tra le braccia, le mie lacrime bagnavano i suoi capelli. Il suo petto si sollevava sempre più lentamente, un sorriso debole spuntava lentamente sul suo viso.

"Cretina... sei proprio debole."

Mi svegliai di soprassalto, il respiro accelerato e la fronte imperlata di sudore.

Corsi su per le scale, cercando la stanza di Chuuya.
La spalancai, fregandomene di tutto, e osservando la figura del rosso alzare il busto spaventato.

"Ma hai problemi?!"
Sospirai sollevata, passandomi una mano nei capelli.

"Si-scusa, hai ragione..."
Feci per andarmene, ma una mano sul mio gomito mi fermò.

Mi girai, guardando quegli occhi azzurri che scrutavano i miei fino all'anima.

"Senti un pò T/n, mi sono rotto i coglioni. Vogliamo continuare a fingere di odiarci o vogliamo cambiare le cose?"

"Chuuya, non so di che-"
"Non provare a negarlo! Io sono dannatamente attratto da te, e tu di me."
Il suo petto si alzava e si abbassava attaccato al mio, il suo sguardo iniziava a passare dalle mie labbra ai miei occhi.

Spinta da una forza improvvisa mi lanciai su le sue, assaporandone il sapore di menta del suo dentifricio.

Le sue mani viaggiavano sul mio collo e sulle mie guance, il suo corpo spingeva sempre di più il mio contro il muro.

"Tu rimani qua per sempre."

𝗕𝗼𝘆𝘀 𝘅 𝗥𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿|| 𝖮𝗇𝖾𝗌𝗁𝗈𝗍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora